𝟮𝟳. 𝗢𝗰𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗼𝗰𝗰𝗵𝗶𝗼

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I tentativi falliti da parte della corte dei Verdi, di riconciliazione, decretò l'inizio di quella che negli anni sarebbe stata definita la Danza dei Draghi

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I tentativi falliti da parte della corte dei Verdi, di riconciliazione, decretò l'inizio di quella che negli anni sarebbe stata definita la Danza dei Draghi. Nel frattempo le navi di Corlys Velaryon erano salpate per poter chiudere il Gullet, tagliando i ponti per il commercio di Approdo del Re. Tempo dopo mi ritrovai a salutare Jacaerys, che per primo, aveva preso il volo verso il nord, mio padre che era partito cavalcando Caraxes in direzione del Tridente, e per ultimo Lucerys.

L'espressione preoccupata disegnata sul volto di Lucerys, mi avrebbe tormentata per tutta la vita. Così dolce, così innocente, mio fratello era la creatura più pura dei Sette Regni. "Cosa c'è che ti turba?" gli domandai con premura. I suoi occhi verdi tentennarono sul bagnasciuga, prima di posarsi nuovamente sul mio viso. "Temi di non riuscire a convincere quel cinghiale di Borros?" suggerii, e Lucerys annuì con una smorfia. "Io non sono come te..Così..perfetta"

E benché lusingata dal suo complimento, perché sapevo che per lui ero un punto di riferimento, scossi la testa. "Nessun è perfetto, nemmeno la Madre." Poi egli mi avvolse le braccia al collo, stritolandomi come quando era un bambino. "Avy jorrāelan , Visenya." - Ti voglio bene, Visenya.

"Voglio che tu sappia..che sono molto orgogliosa di te Luke. Attenderò il tuo ritorno a braccia aperte.-"

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───── ❝𝘁𝗵𝗶𝗿𝗱 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻 𝗽𝗼𝗶𝗻𝘁 𝗼𝗳 𝘃𝗶𝗲𝘄 ❞ ─────

Quello che Lucerys Velaryon non sapeva, però, era che non avrebbe mai più rivisto la sua amata sorella. Quando egli partì, infatti, il piccolo principe era assolutamente ignaro di ciò che lo Sconosciuto avesse in serbo per lui. Arrax sfrecciava veloce tra cielo e terra per portare Lucerys a Capo Tempesta, lasciarlo nel cortile del castello, ed attendere per lui. Ma sfortunatamente il Principe Aemond era giunto prima del nipote.

Lord Borros si mostrò collaborativo nei confronti del Guercio, ospitandolo con garbo e banchetti, ed offrendogli una delle proprie figlie. E sicuramente Lucerys capì all'istante che la presenza di Vhagar a Capo Tempesta avrebbe reso le cose molto più difficili di quanto già non fossero. Quando mise piede nella Sala Rotonda, infatti, suo zio Aemond non mancò certo di coraggio nel rammentargli la sua legittimità. "Che triste creatura, il piccolo bastardo" aveva detto infatti, grattandosi la cicatrice al viso con le dita. Tuttavia Lucerys cercò di ignorarlo, rivolgendosi al Lord Baratheon con le mani che gli prudevano dal nervosismo. "Lord Borros, sono portatore di un messaggio di mia madre, la Regina."

Aemond fece per avanzare, e strappare dalle mani la lettera di Lucerys, ma i cavalieri furono veloci, e la portarono al palco reale, dove era assiso sua signoria.

Lord Borros porse la missiva al suo maestro, che procedette nel leggerla e nel riportargli poi il contenuto sussurrandolo al suo orecchio. Il volto dell'uomo venne subito solcato da un cipiglio di pura confusione, e quando rivolse la sua attenzione al principino, che nervoso, attendeva una risposta, Borros si grattò il mento. "Dimmi, Principe, se io appoggiassi la causa di tua madre, che cosa mi offriresti in cambio? Sposeresti una delle mie figlie?"

E Lucerys si ritrovò ad impallidire dall'imbarazzo, perché conscio che non avrebbe potuto offrirgli nulla. "Mio signore, non sono libero di sposarmi. Sono stato promesso in sposo a mia cugina Rhaena."

"Come pensavo," rispose Lord Borros, intimando il ragazzino di tornarsene a Roccia del Drago. A mani vuote, e con un macigno sul petto. Ma prima che egli potesse lasciare la Sala Rotonda, Aemond sfoderò la spada e gli urlò contro. "Prima di lasciare questa sala dovrai saldare il tuo debito, bastardo!" poi si strappò la benda e la gettò sul pavimento, lasciando rilucere quel meraviglioso zaffiro. "Cavati l'occhio e ti lascerò andare." ma Lucerys non aveva intenzione di combattere contro suo zio, per cui scosse la testa coraggioso. "Sono qui come emissario, non come combattente, pertanto non mi batterò con te."

"Codardo!" ribatté il Principe Aemond, "Ti ucciderò, Strong" A quelle parole Lord Borros brontolò. "Non sotto il mio tetto!"

Le sue guardie quindi procedettero nello scortare il Principe Lucerys, fuori dalla sala fino al cortile, dove Arrax attendeva sotto la pioggia il suo ritorno.

La tempesta nel frattempo infuriava. Il tempo era pessimo per levarsi in volo, ma Lucerys voleva tornare a casa il prima possibile. Da sua madre. Da Visenya. Nonostante Arrax fosse giovane e veloce, quel giorno non avrebbe potuto scampare alla furia di Aemond ed il suo drago mastodontico. E così, quel giorno, sopra il Golfo dei Naufragi, i due draghi si scontrarono. Ma pochi ricorderanno che il piccolo principe perse la vita non per mano di Aemond, bensì di un'altra figura misteriosa.

Ad ogni modo, quando lo Sterminatore di consanguinei fece ritorno ad Approdo del Re, non venne accolto come sperava. E mentre il suo orgoglio veniva ferito dall'unica donna che lo aveva sempre protetto, ossia sua madre Alicent, nella sua mente scattò qualcosa. Qualcosa di malvagio. Una malia.

𝐌𝐎𝐎𝐍 𝐃𝐀𝐍𝐂𝐄𝐑 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora