Capitolo 3 (Mercoledì)

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<Evil, dai ripeti con me. M-A-M-M-A.> Dico scandendo bene le lettere.
<Tyler credi che dovremo portarla da un logopedista? Vipera e Thomas parlavano a due anni.> Chiedo guadrando leggermente preoccupata Evil.
<No amore sta tranquilla, ogni bambino ha il suo tempo.> Risponde lui sedendosi accanto a me sul divano.
<Dillo, avanti.> La incoraggio.
<Mamma.> Dice ad un tratto.
<Brava!> Urliamo io e Tyler insieme.
Stampo un bacio sulla fronte di Evil. Dopo qualche urletto di gioia, sento Tyler dire:
<Hey Mercoledì...>
<Dimmi.> Dico girando il capo verso di lui.
<Mi dispiace che dobbiamo andare dalla psicologa per parlare.> Sussurra.
Non so cosa rispondere. Non so davvero cosa rispondere. Non ci siamo mai ritrovati in una situazione dal genere. È la prima volta dopo tanti anni di matrimonio. Accenno solo un mezzo sorriso. Tranquilli, non di gioia. Solo che....mi fa tenerezza. Cerca sempre di chiarire dopo un litigio al contrario mio.
Poggio la testa sulla sua spalla rimanendo in silenzio per qualche attimo, poi arriva Thomas.
<Bleh, smettetela con queste smancerie.>
<Anche io dicevo così ai miei genitori.> Dico.
<Ma smettila, i nonni sarebbero in grado di procreare anche sugli organi che stanno in chiesa.> Esclama Thomas con tranquillità.
<THOMAS!> Lo rimprovero.
<Beh effettivamente ha ragione.> Mi fa notare Tyler.
<Effettivamente...> Sussurro.
<E comunque oggi quando sono venuto a prenderti da scuola ho visto come guardi Chloe.> Dice Tyler.
<Oh mio dio!> Urlo.
<Papà, smettila, non è vero!> Esclama Thomas.
<Non è vero? Avevi gli occhi a cuoricino.> Dice Tyler mimando un cuore con le mani.
<Ok, forse un po'.> Dice sottovoce Thomas.
<Allora? Com'è? E' carina?> Chiedo pimpante.
<Si, ma è una normale, non credo che io possa piacerli.> Risponde.
<Ma come, gli psichici sono molto attraenti...> Dice Tyler.
<Tyler!> Lo rimprovero.
<Oh mio dio...ok ok ho capito, prendo mia sorella e vi lascio da soli, addio.> Dice Thomas.
Mi sfila Evil dalle braccia e sparisce sulle scale.
Io e Tyler ci guardiamo come a dire: ma da chi ha preso?
Poso di nuovo la testa sulla sua spalla, poi, mi posa un bacio sui capelli neri.
<Domani subito dopo il colloquio, vorrei accompagnare Vipera al club.> Dico.
<Che dici se vado solo io?> Mi chiede.
<E perché?> Chiedo io.
<Vorrei andare solo io con lei visto che tu...> Si ferma.
<Visto che io cosa?> Sbotto allontanandomi da lui.
<Dai...hai capito.>
<Visto che non sono una Hyde come voi come non lo è Thomas, non posso accompagnare mia figlia nel posto in cui cercherà di scoprire se stessa, non posso conoscere chi la seguirà, i suoi compagni, nessuno, visto che non sono come voi!> Urlo alzandomi in piedi.
<Ora stai esagerando.>
<No, tu stai esagerando. Chi c'è al club? Una delle istruttrici era la tua ragazza al liceo?>
<Ma che stai dicendo?> Mi urla contro guardandomi sconvolto.
<Non provare a guardarmi come se fossi io la pazza.>
<Non puoi venire domani!> Urla.
<Perché?!> Rispondo.
<Non è il tuo ambiente, ti racconterò tutto dopo quando tornerò a casa.>
Sentiamo piangere dal piano di sopra, è Evil.
<Vado io.> Dico innervosita.
<Vuoi una mano?>
<No! So gestire un hyde.>
Quando arrivo in camera di Evil, la vedo nella culla che piange disperata.
<Ehi, amore, shh, tranquilla non piangere.> Dico prendendola in braccio cercando di calmarla.
<Sai, i bambini sanno riconoscere quando i genitori si odiano. È stressante.> Dice Thomas sullo stipite della porta facendomi sobbalzare.
<Thomas...>
<E' tardi, vado a dormire.> Dice irritato.
Ecco, perfetto. Non solo litigo dalla mattina alla sera con mio marito, ma devo vedermela anche con i miei figli.

*

Quando arrivo in camera mia, mi sfilo i vestiti, metto la camicia da notte e mi infilo nel letto. A breve arriverà anche Tyler, devo ignorarlo. Allora prendo un libro e comincio a fissare il primo capitolo. Non so neanche che libro ho preso.
Circa cinque minuti dopo Tyler arriva, si mette il pigiama e si stende nella sua parte del letto.
<Stai leggendo un libro per bambini.>
Controllo la copertina, e mi rendo conto che ho preso: "L'asino che voleva volare". Ops. Cazzo, mi conosce troppo bene.
Non mi da tempo di ribattere che si gira di spalle e spegne la luce.
Bene, anche questa notte ci daremo le spalle.

Again But Better: It's Happening AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora