Capitolo 30 (Mercoledì)

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<Muoviti.> Sbotto contro Enid.
<Si si tranquilla...ecco ho fatto.> Dice mettendomi la lacca.
È riuscita a frami i boccoli mentre tengo in braccio Evil.
<Bene, dammi 20 dollari.> Mi dice.
<Crepa.> Le rispondo.
<Non far sentire certe cose alla bambina.> Esclama Enid tappando le orecchie di Evil.
Sono già leggermente truccata. Ho messo un pantaloncino corto di pelle nero, e un top dello stesso colore. Le gambe sono fasciate da dei collant che lasciano intravedere la pelle, mentre ai piedi ho un paio di tacchi neri.
<Perfetta.> Mi dice Enid togliendomi la bambina dalle braccia.
<Bene ora, litri di profumo e vai alla riunione con Tyler, adesso.> Mi ricorda.
Ah già, prima della cena, devo passare da casa mia per discutere con Tyler di certe cose. Ritornerò in quella casa dopo una settimana che non ci metto piede e rivedrò Tyler. Quindi...vedrà che sono ben vestita e truccata.
Prima di uscire mi guardo allo specchio. Nonostante la gravidanza sono in perfetta forma: ho il fisico "a clessidra", il seno sempre alto e sodo e le gambe magre.
<GUARDA CHE COSA TI STAI PERDENDO PEZZO DI MERDA.> Urlo allo specchio riferendomi a Tyler.
<FATTI CURARE.> Mi urla Enid dall'altra stanza.

*

Appena entro in casa, il cuore prende a battermi più velocemente.
Le luci sono accese, è in casa. Tyler è in casa.
Attraverso il soggiorno e arrivo in sala da pranzo, dove lo vedo. È seduto su una sedia mentre sfoglia dei fogli sul tavolo. Mentre cammino, il ticchettio dei miei tacchi lo fa girare nella mia direzione. Noto che il suo sguardo scivola sulle mie gambe prima di guardarmi negli occhi.
<Non ho molto tempo, di che dobbiamo parlare?> Chiedo sedendomi dall'altra parte del tavolo.
Sbuffa, poi risponde:
<I nostri conti.>
<Continua.> Dico.
<Ho l'accesso al tuo conto e ho visto che io rispetto a te, ho 132.000 dollari in più.> Continua.
<E allora?> Chiedo seccata.
<Sono diposto a cedertene una parte.> Rispondo.
<Non ho bisogno del tuo aiuto, perché vorresti aiutarmi?> Continuo a chiedere.
<E' una bella differenza.> Mi fa notare.
<So contare.> Dico.
Alza gli occhi al cielo. Poi continua.
<Devi deciderti, perché dopo non potrò aiutarti più.>
<Dopo cosa?> Faccio la finta tonta.
<Dopo di esserci distrutti a vicenda in tribunale? Dopo aver firmato i documenti del divorzio?> Chiedo.
Lui mi guarda con gli occhi spenti e infastiditi.
<Non guardarmi così, il divorzio l'hai chiesto tu.> Dico.
<Non capisco perché tu non sia abbattuta.> Dice facendo spallucce.
<Allora non mi conosci. Dovresti sapere, dopo vent'anni di matrimonio, che non mi lascio abbattere e vado sempre avanti nella mia vita. Dovresti farlo anche tu.> Esclamo.
<Come ti farai chiamare?> Mi chiede fissando il vuoto irritato.
<Eh?>
<Signora Galpin?> Mi chiede.
<Legalmente siamo ancora sposati, tutti mi conoscono per "signora Galpin", quindi si. Ma poi, tornerò ad essere Mercoledì Addams, com'è giusto che sia. Ora scusami, ma devo andare. E no, non voglio i tuoi soldi.> Dico alzandomi.
<Perché sei così elegante?> Mi chiede mentre scrive qualcosa su un foglio.
<Ho una cena con una persona.>
Appena pronuncio queste parole, sposta di scatto lo sguardo su di me, con gli occhi infuocati.
Scacco matto Tyler.

Again But Better: It's Happening AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora