Capitolo 46 (Tyler)

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<No Amanda, non puoi denunciare tuo marito per averti tradita.> Dico al telefono.
Ebbene si, questo è quello che faccio a lavoro. Sono nel mio ufficio, dietro la mia scrivania. Parlo al telefono, rispondo alle email, ma la mia testa è totalmente da un'altra parte. So quello che è successo a Mercoledì. Appena mio padre mi ha raccontato l'accaduto due giorni fa, mi sono spaventato a morte. Ma non ho intenzione di andare da lei. Mi ha abbandonato in casa subito dopo un'operazione lasciandomi un post-it attaccato sulla faccia. Non è cambiata affatto. Ho sentito tutto il discorso che mi ha fatto due settimane fa mentre "dormivo". Cazzo pensavo fosse cambiata quando in realtà è sempre la stessa menefreghista che ho conosciuto. A lavoro sto lottando contro una tizia che vuole denunciare il marito per averla tradita. Poetico, non trovate?
Dopo poco, qualcuno entra nel mio ufficio senza bussare. È Vipera. Conoscendola mi farà una scenata.
<Vipera, io e tua madre ti abbiamo insegnato bussare.> Dico allontanando il telefono dal viso.
<Dobbiamo parlare.> Dice.
<Amanda, ti richiamo.> Dico al telefono.
<E' la tua amante?> Mi chiede Vipera squadrandomi.
<Lo sai, quando mi dai quell'occhiataccia sprezzante, mi ricordi tua madre.> Ammetto.
<A proposito...> Dice.
<Sai cos'è successo alla mamma?> Chiede posando le mani sulla mia scrivania.
<Morticia mi ha chiamato...> Dico intento a scrivere qualcosa sul computer. Cosa? Niente. Schiaccio solo i tasti per rilassarmi un po', ma Vipera deve vedermi impegnato, così se ne andrà.
<E non hai neanche fatto una chiamata?> Chiede.
<No.> Dico scuotendo la testa per poi continuare:
<Perché avrei dovuto?>
<Come?> Chiede sconcertata.
<Se tua madre ha avuto un incidente, non è affar mio.> Le ricordo.
<Ti devo ricordare che due settimane fa ti ha donato due litri e mezzo di sangue?> Sbotta.
<Non è successo niente di irreparabile a tua madre.> Mento. Merda, se trovo quel tizio lo spremo come si deve.
<Devi aiutarla.> Dice di getto.
<Perché?> Chiedo.
<Perché...lei...lei non ha le capacità per difendersi...al contrario nostro.> Mi fa notare.
<E allora?> Insisto.
Sta perdendo le staffe, si vede.
<Ha rischiato la vita.> Mi dice.
<Si ok, ma è viva.> Dico.
<Papà!> Urla.
<Cosa?> Le chiedo.
<Tu la devi proteggere! Lei non è una hyde, ok? Senza di te potrebbe morire da un momento all'altro!> Urla.
Alzo lo sguardo e vedo Vipera furiosa.
<Se dovesse succedere qualcos'altro, potrai sempre proteggerla tu.> Le rispondo.
<Va al diavolo.> La sento sussurrare mentre esce dallo studio.
<Che hai detto?> Le chiedo alzandomi dalla sedia.
<Ho detto: VA AL DIAVOLO! LO CAPISCI O DEVO FARTI UN DISEGNINO!> Urla avanzando verso di me.
<Sei egoista!> Le urlo.
<Da qualcuno devo aver pur preso!> Urla.
<Vipera! Ma che ti succede?> Sbotto.
<A me? Cosa succede a te!>
<Ora non ho tempo...devo andare in tribunale.> Le dico andando verso la porta.
<Già che ci sei, firma anche quei cavolo di documenti del divorzio anche se avresti dovuto farlo tempo fa. Sei un uomo senza palle!>
Me ne vado, con la consapevolezza che ciò che ha detto Vipera è vero: non ho il coraggio di firmare quei documenti.

Again But Better: It's Happening AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora