Capitolo 24 (Vipera)

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<Sei molto carina.> Mi dice Ryan appena lo vedo una volta scese le scale.
Cerco di accennare un sorriso, anche se è l'ultima cosa che voglio fare oggi, mi sento letteralmente morire. Ho sempre sognato avere un amore come quello dei miei genitori, ma ora cambio nettamente idea. Questa sera la mia famiglia si è distrutta, ma ora sono qui con il ragazzo che mi piace al ballo più importante della scuola. Dai Vipera, resisti solo un paio d'ore, poi potrai andare in camera tua a deprimerti. Ringrazio dio che tutto il trucco non si sia sciolto prima a casa, altrimenti avrei dovuto fare tutto da capo, anche no.
Io e Ryan ci incamminiamo verso la sala dove si terrà il ballo, già da qui si riesce a sentire la musica a palla. Ryan non ha studiato alla Nevermore, ma è comunque voluto venire con me.
Stiamo per entrare, ma una ragazza ci ferma.
<Ehi, dove pensate di andare? Dovete farvi la foto da mettere sull'annuario.> Ci dice.
Io e Ryan ci mettiamo in posa per scattare la foto. Mi mette un braccio intorno alla vita, e quel minimo contatto mi fa accapponare la pelle. Non è l'emozione che credevo di dover provare...non mi batte il cuore, anzi. Il contatto della sua mano sul mio corpo mi fa sentire disgustata...a disagio. Ryan deve essersene accorto perché mi chiede:
<Tutto ok?>
<Si...andiamo e basta.> Rispondo allontanandomi leggermente.
Dopo aver lasciato nomi e natura alla ragazza e aver firmato il consenso per uscire sull'annuario scolastico a fine anno, arriviamo finalmente alla festa.
Appena entro, mi focalizzo sui tavoli ben apparecchiati, sembra tutto un castello. Dovrei sentirmi una principessa, quando in realtà non è affatto cosi. Mi sento fortemente a disagio e l'unica cosa che voglio fare è piangere.
Intravedo Mason con Kim. Lei è praticamente nuda: indossa un tubino che le copre a malapena il di dietro e c'è uno spacco in mezzo al seno che lascia intravedere praticamente tutto. Mi maledico quando i miei occhi incrociano quelli di Mason che mi squadra dalla testa ai piedi. Non mi ha mai visto conciata in questo modo: ben vestita, truccata e tutto.
Distolgo subito lo sguardo e mi giro verso Ryan che dopo neanche cinque secondi è già diretto al tavolo dove ci sono i...come di chiamano? È un liquido blu...Yety qualcosa. Mamma mi ha detto che quella bibita è il male. È leggermente alcolica, ma crea dipendenza...non puoi berne solo un bicchiere. Meglio starne alla larga.
<Wow, due minuti e il tuo cavaliere ti ha già mollata da sola in mezzo alla pista, quel tipo non mi piace affatto, stai bene?> Mi chiede Tessa arrivandomi da dietro le spalle.
No, non sto bene.
Passa circa un'ora, Ryan non mi degna di niente, se ne sta li a bere la strana bibita blu fumante mentre tutte le coppie stanno ballando dei lenti sulla pista. È li che dovremo essere, noi due. Ma il pensiero delle sue mani sul mio corpo di nuovo non mi fa stare bene. Improvvisamente mi manca l'aria, ho bisogno di uscire da questa stanza, adesso. Vedo ragazze strusciarsi senza un contegno sui propri accompagnatori come se fossero la loro unica ragione di vita. Tessa che si diverte come una matta con altre ragazze che non conosco lasciandomi letteralmente in disparte...non è questo il mio posto, sono...fuori luogo e diamine questa doveva essere la serata migliore dell'anno.
Esco dalla sala e mi siedo su un divanetto dorato per calmarmi un po'. Respiro a fatica e sento il corpo formicolare...sto per piangere. No, non qui, non posso farlo o poi le persone mi conosceranno come "la piagnucolona".
Cerco di darmi un contegno quando sento:
<Mostriciattolo, respira e calmati, ok?> Mason si siede accanto a me.
<Bevi.> Mi dice porgendomi un bicchiere d'acqua.
<No grazie.> Rispondo tenendo il mio sguardo sul pavimento.
<Non ci ho messo droga, non sono un pericolo. Tu stai male, quel coglione del tuo accompagnatore dovrebbe tenerti stretta a se e assicurarsi che tu stia bene, ma non sta facendo nessuna di queste cose. Ti conosco da un po' e non ti ho mai vista cosi, quindi bevi questo cazzo di bicchiere d'acqua o te lo faccio bere con la forza.> Mi dice mettendomi il bicchiere sotto il naso.
Pur controvoglia, prendo il bicchiere e scolo tutta l'acqua. Ma quanto è buona l'acqua quando hai sete?
<Allora, che è successo?> Chiede.
<Niente.>
<Non mi raccontare stronzate.>
<Senti ma esattamente perché sei qui? Grazie per l'acqua ma vai da Kim e divertiti.> Esclamo acida.
Si alza e mi tira per il braccio.
<Ma che fai? Piano! Mi fai male.> Mi lamento.
Non mi ascolta, mi porta solo fuori all'aria aperta e mi spinge contro una panchina.
<Ecco, ho pensato che un po' d'aria fresca potrebbe farti bene. Respira dal naso ed espira dalla bocca. Chiudi gli occhi.>
Ma cos'è il mio terapista?
<Fallo.> Mi ordina.
Chiudo gli occhi e respiro. Sentire l'aria fresca scorrere sul mio viso è proprio quello di cui avevo bisogno. Mi sento meglio.
<Grazie.> Dico una volta aperto gli occhi.
<Mi vuoi dire cosa è successo?> Mi chiede con più dolcezza sedendosi vicino a me.
<I...i miei genitori si separano.>
Lui non risponde, mi guarda e basta.
<I mei genitori si sono conosciuti quando erano solo dei ragazzini. La loro era una storia complicata, poi hanno avuto me. Non sono mai andati d'accordo al cento per cento. Io sono stata la ragione per la quale sono rimasti insieme. Sono io la ragione. Si odiano e ora quella che ci sta male sono io.> Non mi rendo conto di aver alzato la voce cominciando a piangere. Mi metto le mani sul viso, cercando di non farmi vedere. Chiudo gli occhi, ora voglio soltanto sparire. Sono una vergogna. All'improvviso però, sento qualcosa avvolgermi le spalle: Mason mi tira vicino a se e mi abbraccia facendo posare la mia testa sul suo petto. Comincio letteralmente a singhiozzare lasciandomi andare completamente. Tutto il dolore della serata sta venendo fuori ora, attraverso delle lacrime che scorrono velocemente sulle mie guance come treni pronti a schiantarsi contro una montagna.
Posa una mano sulla mia testa accarezzandomi e cercando di consolarmi.
<Il mondo fa schifo a volte, ma tu non devi mai, e dico mai, condannarti. Non pensare mai si essere sbagliata. Non sei tu sbagliata, il mondo è sbagliato.> Mi sussurra.
Solo quelle parole pronunciate da quella voce, riescono a farmi calmare, placando le mie lacrime che solo fino a qualche secondo fa pensavo fossero infinite.
Mason mi prende la mano e mi porta dentro nella sala da ballo. Una canzone lenta è in sottofondo quando lui mi posa le mani intorno alla mia vita subito dopo avermi fatto mettere le braccia intorno al suo collo.
<Dopotutto, questo è sempre un ballo no?> Mi dice.
Sono distrutta, ho il cuore spezzato, ma improvvisamente sento come una colla...un collagene che rimette apposto i pezzi del mio cuore cercando di curarlo. È Mason, ha fatto e sta continuando a fare una magia. Poso il mio mento sulla sua spalla lasciandomi trasportare dal ritmo della musica lenta ignorando lo sguardo di Kim su di noi e di tutti gli altri studenti.
Ora, ci siamo solo noi due al centro di questo mondo sbagliato.

Again But Better: It's Happening AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora