Capitolo 26 (Tyler)

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Sono stato adescato da una professoressa pazza, quasi ammazzato da un lupo mannaro, passato settimane in un penitenziario freddo e umido, ho perso mia madre, una figlia, ho quasi visto morire i miei due figli, ma niente è paragonabile a quello che sto passando in questi giorni.
Sono sicuro che ora starete pensando: Tyler, ma che cazzo hai fatto?
Mi starete odiando più di quanto mi odiavate quando ho cercato di ammazzare la vostra cara Mercoledì.
Quelle tre parole, che ora non sono in grado di pronunciare, hanno mandato a puttane tutto quello che io e mia moglie abbiamo creato in tanti anni. Vipera ha ragione quando dice che io e Mercoledì non abbiamo riflettuto abbastanza quando abbiamo avuto l'idea di fare un altro figlio. Amo Evil, è mia figlia, ma se mi avessero detto quello che sarebbe successo due anni dopo...probabilmente mi sarei tirato indietro. So che è cattivo da dire, ma è la verità. Giorni fa ho detto cose orribili a Mercoledì, ho anche cercato di colpirla. Oggi sarei ancora nel penitenziario se non fosse stato per la prima gravidanza di Mercoledì. Io sarei diventato padre e la mia compagna era in malattia, qualcuno doveva badare alla piccola quindi mi hanno liberato. Surreale non è vero? Ricordo ancora la gioia negli occhi di Mercoledì quando mio padre ci disse che sarei uscito.
Ricordo ogni momento passato con lei, bello e brutto. In questo momento sono nella mia vecchia casa, seduto al tavolo dove vent'anni fa lei mi stava curando i graffi che in realtà mi ero fatto da solo alla villa dei Gates. Mercoledì era abbastanza preoccupata: mi ha aiutato ad alzarmi dopo avermi trovato ferito nel bosco. Al viaggio di ritorno, Xavier guidava mentre Enid era seduta sul posto del passeggero. Mercoledì era dietro con me. Mi aveva dato un antidolorifico che mi aveva leggermente stordito, così mi sono appisolato sulle sue gambe. Per tutto il tempo, lei mi ha accarezzato i capelli tranquillizzandomi. Dopo averle chiesto quel maledetto divorzio, avrei voluto tagliarmi la gola. Sono convinto che sia giusto così, che il nostro fosse diventato un rapporto malato, poco sano per noi stessi e per i nostri figli ma ora mi viene da dire...al diavolo il benessere! Pagherei per far tornare le cose come tre anni fa, prima che i pericoli ritornassero nella nostra vita...prima che mia figlia adolescente diventasse così ribelle. Il carattere l'ha proprio preso dalla madre e questa cosa fa molto ridere. È testarda e ha detto cose molto dure, sia contro di me sia contro la madre.
Decido di alzarmi e andare a controllare Thomas, se ne sta nella vecchia camera di mio padre a guardare la pioggia battere sul vetro della finestra. Questo è un altro tic che ha ereditato dalla madre. Qualunque cosa io abbia sotto gli occhi, puntualmente mi ricorda Mercoledì. Che fosse la luna, un vestito nero, delle trecce, smalto nero, righe bianche e nere, "Hypnotic Poison" di Dior...tutto non fa che ricordarmi lei. Appartiene al passato e dovrei farmene una ragione...infondo l'ho voluto io...sempre e solo io. Lei non ha mai detto niente, mi ha accettato per quello che sono...e io la ringrazio chiedendole il divorzio. Sono il peggiore essere vivente sulla faccia della terra.
<Papà?> Thomas mi riporta alla realtà.
<Dimmi.>
<Ti sei impallato.> Mi dice.
<Si beh...sto bene...cosa ci fai ancora sveglio? Sono le tre del mattino.> Chiedo.
<Non riesco a dormire.> Risponde.
<Davvero? Neanche io. Vado a rispondere a qualche email...tu vedi di dormire, domani c'è scuola.> Gli dico.
Faccio per uscire dalla camera, ma mi richiama.
<Papà.>
<Si?>
<Tu ami ancora la mamma?> Mi chiede.
<Più di qualsiasi cosa al mondo.>

Again But Better: It's Happening AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora