<Che freddo!> Mi lamento nel bosco.
<Per forza...stai a pancia di fuori.> Mi sgrida mio padre riferendosi alla mia maglietta nera che mi arriva sopra l'ombelico.
Io, mio padre e Mason siamo nel bosco in cerca della dannata entrata. Abbiamo lasciato Thomas da Enid. Lui insisteva per venire, ma è troppo piccolo. Aspetterà il prossimo maniaco che cercherà di farci saltare in aria per partecipare a "Mission Impossible".
<E' una cosa da pazzi! Quel tizio è un maniaco!> Commenta mio padre.
<Ok, allora...siamo arrivati...così dice la piantina di Thomas...> Dico.
<Si beh, dobbiamo trovare l'ingresso però.> Dice Mason.
<Cominciate a cercare.> Ordina papà.
Cominciamo a vedere ogni punto del bosco, cercando una maniglia...o qualcos'altro. Insomma, qualunque cosa possa rappresentare una porta.
È tardi, saranno le dieci di sera, mia madre non si fa vedere dalle sei di pomeriggio, chissà da quanto tempo non ha coscienza. Mio padre è disperato, senza mia madre è perso, in più sapere che la tengono in ostaggio non è affatto rassicurante. Non sarei mai dovuta andare a quel cavolo di club, anzi non sarei mai dovuta nascere!
<Calmati.> Mi dice Mason notando tutta la mia agitazione.
<Calmarmi? Mia madre è scomparsa sto perdendo le speranze.> Urlo.
<Non devi mai farlo.> Mi dice prendendomi la mano.
<Sto impazzendo. Cosa abbiamo fatto di male? Eh?> Chiedo.
<Non avete fatto niente di male! E' quel deficiente dell'uomo mascherato che sbaglia, non voi.> Mi rassicura Mason.
Mi siedo contro un tronco, distrutta. Ma sento sulle gambe qualcosa...una sorta di...maniglia!
<Oddio. Papà! Ho trovato l'ingresso!> Urlo.
<Cosa? Muoviamoci, entriamo.> Dice lui.*
Stiamo vagando per questo seminterrato enorme da interi minuti. Non troviamo niente.
<E' tutto inutile. Ansiamocene.> Sbotto.
<Io non me ne vado finché non la trovo, chiaro?> Dice mio padre.
Sta andando a farsi fottere insieme al suo ultimo neurone. Non ragiona praticamente più.
Continuiamo a vagare a vuoto, fino a quando non troviamo una porta abbastanza piccola. Provo ad aprirla ma è chiusa a chiave.
<E' chiusa.> Dico girandomi verso mio padre.
<Si, e allora?> Chiede.
<NON SI APRE.> Scandisco bene.
Mio padre tira un calcio alla porta sfondandola.
<Per la miseria.> Commenta Mason.
Senza guardarsi dietro, mio padre attraversa la porta distrutta e comincia a camminare in un corridoio.
Dopo poco, vediamo in lontananza un figura nera appesa al soffitto.
<Mercoledì!> Urla mio padre correndo verso di lei.
Corriamo tutti nella sua direzione.
Vediamo mia madre appesa al soffitto mentre dorme. Sotto di lei c'è una chiazza di sangue abbastanza grande. Noto un coltello conficcato nella sua pancia.
<Oddio!> Urlo.
Mio padre, in meno di cinque secondi, riesce a tirare giù mia madre per poi abbracciarla. Lei non da alcun segno di vita. È tutta bianca, ha perso sangue.
<Svegliati.> Le dice scuotendola.
Continua a muoverla cercando di svegliarla, e dopo interi minuti che sono stati i più lunghi della mia vita, apre gli occhi e ricomincia a respirare.
<Dio ti ringrazio.> Dico portandomi le mani sul petto.
Mamma parla a fatica mentre mio padre cerca di reggerla.
<Ty...> Sussurra.
Lui le accarezza la guancia. Lei cerca di dire qualcosa, ma invano.
<Lui...dietro di te.> Dice gemendo di dolore.
Un Hyde prende mio padre dalle spalle scaraventandolo per terra.
<NO!> Urlo io.
Mio padre prende subito coscienza, si trasforma dopo poco e comincia a colpire quella creatura con forza.
Cinque secondi dopo vedo James correre verso di me impugnando una pistola. Mason mi si piazza d'avanti trasformandosi e attaccando quell'uomo.
Prendo mia madre dalle spalle e la trascino in un angolo cercando di non farle male.
<E'...?> Chiedo.
<Ryan, è Ryan.> Mi risponde.
Vediamo che mio padre sta letteralmente massacrando Ryan, ma ad un tratto, lui riesce a mettersi sopra di lui e stringendoli le mani intorno all'enorme collo.
Prendo coraggio, mi alzo da terra e corro verso a scena. Sento mia madre urlare, ma non mi volto a guardarla. Riesco a trasformarmi autonomamente. Mi butto su di Ryan e lo tolgo da mio padre. Con gli artigli lo graffio in pieno volto, conficco l'enorme zampa nel suo petto. Mi meraviglio di me stessa quando mi rendo conto di avere in mano il suo cuore. Mi fermo a guardare Ryan cadere mentre mio padre torna ad essere normale. Ancora trasformata lancio verso mio padre il mio zaino dove ho messo dei vestiti di ricambio in caso di emergenza.
Vado verso James che combatte contro Mason che è distrutto, stanco. Cerco di squartarlo, ma James impugna un coltello e lo alza su di me. Chiudo gli occhi, ma sento uno sparo. Quando gli riapro, vedo mia madre, in piedi, con una pistola in mano. L'ha ucciso. Mio padre, ormai vestito, corre verso di lei prendendola in braccio per non farla stancare ulteriormente. Io comincio a calmarmi. Sono stesa sul pavimento, stremata. Mason corre verso di me con il mio zaino/armadio. Mi solleva da terra.
<Stai bene?> Mi chiede preoccupato.
<Sono morti?> Chiedo io.
<Si, sono morti. Sei stata bravissima.> Mi risponde. Mi lascia un bacio sulla testa, poi, riusciamo a rimetterci in piedi. Ad un tratto, sento un urlo: viene da mio padre. Sorregge mia madre in piedi, ma lei non si muove, le gambe non la tengono sù.
<Che succede?> Chiedo preoccupata.
<NON RESPIRA!> Urla.
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Again But Better: It's Happening Again
FanficSono passati due anni dal tentato sterminio della famiglia Galpin. Vipera si trova ad affrontare l'ultimo anno della Nevermore prima di partire per il college. Mercoledì e Tyler, sommersi dai pannolini della nuova arrivata, sono in crisi. Il pensier...