Capitolo 15 (Mercoledì)

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<Vedi Mercoledì, così...devi sbattere l'uovo con più forza.> Mi dice mia madre.
Sono arrivata a casa di mia madre un po' di ore fa. Le è venuta la brillante idea di cucinare una torta insieme. Io e lei non abbiamo avuto tanti momenti mamma-figlia. Devo ammettere che non è stato per colpa sua, bensì mia. Ho sempre odiato qualsiasi contatto morale esterno. Parlare dei miei sentimenti con qualcuno che non fosse stato il muro. Quando ho conosciuto Tyler mi sono aperta. Ho avuto una figlia e ho dovuto imparare a fare la mamma. L'aver avuto Vipera da giovane ha i suoi vantaggi: ci scambiamo solo diciassette anni, che si, non sono pochi, ma sono sicuramente di meno rispetto ai trenta.
Non sto dicendo che bisogna fare dei figli giovanissimi, il mio è stato un errore. Ma non credo neanche che bisogni vedere la cosa solo come una cosa negativa.
Considero Vipera anche come una sorella che non ho mai avuto...in casa mia c'è sempre stata democrazia, le decisioni venivano prese insieme. Ovviamente quando c'era bisogno di ricoprire il ruolo di genitore severo, lo facevo, e lo faccio ancora. Solo perché Vipera non vive più a casa mia, non significa che sia indipendente al cento per cento. Non oso immaginare quello che farò quando partirà per la Julliard. Ho paura. Tanta.
Vipera sogna da tanti anni di andare in quell'università, ha già mandato l'email, e ora sta ancora aspettando la lettera di ammissione. Sono sicura che verrà ammessa. Ha sempre avuto ottimi voti, andrà bene.
<Teesoro, va a prendere lo sbattitore, sta nel mobile in soggiorno.> Mi dice mia madre.
<Ok, vado subito.>
Esco dalla cucina e mi dirigo verso il soggiorno. Questa casa non è cambiata affatto, è sempre la stessa, proprio come ve l'ho descritta tanti anni fa...nonostante siano passati praticamente vent'anni, ricordo a memoria il tempo che Tyler ha passato qui con me...è stata l'estate più bella mai vissuta.
Quando trovo il mobile in questione, lo apro e comincio a cercare lo sbattitore. Quando lo trovo, lo prendo. Prima di richiudere il mobile però, mi rendo conto che una parte di legno è leggermente sollevata. Lo sollevo ancora di più, e mi rendo conto che all'interno del mobile c'è una foto risalente a tanti anni fa. La foto rappresenta due bambini, un maschio e una femmina. Riconosco subito la bambina, sono io quando avevo circa cinque anni, ma non riconosco il bambino accanto a me. Ha i capelli ricci, rossicci, leggermente più grande di me. Siamo seduti per terra mentre giochiamo con le costruzioni.
Prendo la foto e ritorno in cucina.
<Lo sbattitore?> Mi chiede mia madre notando che non l'ho portato.
Sbatto la foto sul tavolo sporco di farina.
<Chi è questo bambino con me?> Chiedo.
<Tesoro...non...>
<No mamma, ho passato tutta la vita facendomi tantissime domande senza mai ricevere una risposta. Mi hai mentito su Garret, su papà, ora sono un'adulta, cavolo ho trentaquattro anni merito di sapere.>
<E' Tyler.>

Again But Better: It's Happening AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora