Capitolo 29 (Vipera)

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Stamattina è stato tutto un gran trambusto: ragazzi puniti per aver fatto baldoria sabato scorso e bla bla bla. Una ragazza di primo (che ha quattordici anni) è incinta. Non vi dico com'era la mia faccia quando l'ho scoperto.
Ora è pomeriggio e sono in camera con Tessa.
<Vipera, ti va di uscire un po'?> Mi chiede.
<No, non posso, devo andare da Mason a dargli ripetizioni.> Le rispondo.
<Vipera, adesso basta.> Sbotta subito dopo.
<Che c'è?> Le chiedo girandomi nella sua direzione.
<Mi tiri sempre i pali dannazione. Non c'è una volta che siamo uscite insieme, sei asociale.>
<Ma smettila, ti ricordo che sabato scorso non mi hai degnato neanche di uno sguardo al ballo.> Rispondo.
<Non è vero!> Urla.
<Ah no?> La incalzo.
<Con te non si può parlare, va al diavolo.> Mi dice.
<Mostrami la strada visto che la sai!> Le dico.
<Senti non ti conviene farmi arrabbiare.> Mi minaccia.
<Oh perché potresti mordermi mentre dormo? Tu non hai visto mai di cosa sono capace chiaro? Se voglio posso farti fuori da un momento all'altro e coprire le tracce.> Urlo.
Credo di averla spaventata. Eheh, ops.
Lascio perdere, le passerà. Esco dalla porta della camera senza guardarmi dietro.
Dopo aver attraversato mezzo mondo, arrivo di fronte alla camera di Mason, ma sento delle urla, urla di una ragazza.
Non pensate male.
<Stronzo, non sei tu che mi lasci, io ti lascio.> Dice Kim uscendo dalla stanza.
<Tienitelo, in bocca a lupo sorella.> Mi dice Kim appena mi vede.
<Santo cielo ma che è successo?> Chiedo entrando in camera.
<L'ho lasciata.> Mi risponde Mason.
WE ARE THE CHAMPIONS MY FRIENDS!!!!!
Sto letteralmente ballando, anche se non si vede.
<Ah...perché?> Mi limito a chiedere.
<Non mi piace più. In realtà non mi sono mai piaciute le bionde...preferisco le ragazze corvine. Te l'ho già detto, no?> Risponde.
MARIA DEL CARMINE! Scusate.
<Mhmh, bene, cominciamo a studiare.> Dico.

*

Dopo un paio d'ore di interrogazione, sono in piedi, mentre lui è a due metri da me.
<Bravo Mason, devo dire che hai studiato questa volta, finalmente potresti prendere una sufficienza.> Dico.
<Non merito un premio?> Mi chiede avvicinandosi.
<Potresti...una caramella?> Chiedo prendendo una caramella di Evil dalla tasca della giacca.
<Ma no mostriciattolo...>
Mi imprigiona tra il muro e il suo corpo. Ha le mani ai lati della mia testa, ed è talmente vicino a me che riesco a sentire il suo respiro sfiorarmi il viso.
<E' te che voglio come premio...>
Il suo naso sfiora il mio, siamo talmente vicini che i nostri respiri si confondono.
Proprio quando sento le sue labbra sfiorare le mie, qualcuno bussa alla porta facendoci sussultare.
<Merda...devi andartene mostriciattolo, è arrivato il mio compagno di stanza a rompere il cazzo, ma sappi che non è finita qui.>

Again But Better: It's Happening AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora