Capitolo 31 (Tyler)

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No, no, no. La cosa sta degenerando. Non va affatto bene. Ci siamo separati da una settimana e lei ha già un altro? Chi è questo fetente, eh? Come si è permesso a chiedere a MIA MOGLIE di uscire? Chi si crede di essere? Dove abita?
Lei è mia cazzo, nessuno si può avvicinare a lei, nessuno. Anche quando divorzieremo sarà mia, chiaro?
Razza di bastardo putrefatto viscido e schifoso, i suoi occhi neri sono miei. Solo miei cazzo!
Devo seguirla, devo proprio vedere dove sta andando, E SOPRATTUTTO CON CHI. Stasera ucciderò qualcuno.
È appena uscita di casa quindi: chiudo tutte le porte e le finestre, prendo i documenti che mi sono portato e vado a prendere la macchina. Comincio a seguirla sperando e pregando che non mi veda dallo specchietto dell'auto mentre mille pensieri mi affollano la mente. Per lei ero un peso di cui ora si è liberata? Magari per lei non ero niente di significante.
Con chi sta andando a cena fuori? Diamine siamo ancora sposati. Sposati o non, lei è mia. L'ho già detto diecimila volte, ma non me ne frega un cazzo. È MIA. Nessun uomo, che non sia io, il figlio o il padre, può avvicinarsi a lei. Brutti spasimanti insensibili.
Continuo a seguirla...stiamo letteralmente entrando in una campagna deserta. Oh no, non ha mica intenzione di fare sesso con qualcuno nel bosco. L'ha fatto solo con me! Ok, questa potevo anche risparmiarvela.
Dopo una manciata di minuti, credo di essere arrivato a destinazione. È un ristorante dove non sono mai stato.
La vedo scendere dalla macchina: vedo i suoi fianchi ondeggiare da una parte all'altra in modo aggraziato, i suoi capelli neri che svolazzano al vento. Cazzo...il solo pensiero che qualcun altro metta le mani sul corpo della mia donna, perché se non fosse stato chiaro è mia, mi fa uscire gli artigli fuori dalle unghie.
Aspetto qualche minuto, poi entro nel ristorante. Cerco di non farmi vedere dalla sicurezza...trovo un ottimo nascondiglio: dietro una tenda. Ottimo direi.
Passano pochi secondi, poi la vedo seduta ad un tavolo mentre aspetta qualcuno: il suo spasimante che presto farà una brutta fine. Dopo poco, vedo l'unica persona che era fuori dalla mia lista dei sospettati, perché non credevo che Mercoledì cadesse così in basso. Xavier si siede di fronte a lei sorridendole come non ha mai fatto. Riesco anche a vedere la faccia di lei: non è rilassata, affatto. Fa il gioco dei capelli...lo fa sempre, e solo ed esclusivamente con me. Giocherella con una ciocca usando le dita. Si, quello è il suo modo di far incantare tutti di fronte a lei. Mi si riga il cuore quando quel bastardo posa una mano su quella di Mercoledì. Ricomincio a respirare solo quando lei scosta la mano fingendo di portarsi i capelli dietro l'orecchio. Chissà che cosa si stanno dicendo. Ci piazzerei una cimice cavolo. Un cameriere porta del vino rosso, ma lei non lo beve. E questo mi fa sorridere.
Non credo di avervene mai parlato, ma io e Mercoledì ci facemmo una promessa dopo un simpatico episodio avvenuto anni fa quando Vipera aveva solo due anni: una sera, la portai in un ristorante si lusso e bevemmo il miglior vino rosso del mondo. Ci promettemmo che avremmo bevuto il vino rosso solo quando eravamo insieme, perché ci ricordava quella sera. Lei poteva berlo con le sue amiche io con i miei amici, ma non con il sesso opposto, mai. Eravamo giovani, era una stupidagine, ma abbiamo sempre mantenuto quella promessa. Lei, nonostante ci siamo separati, sta continuando a mantenerla. Può sembrare la donna più stronza sulla faccia della terra, ma in realtà ha un cuore enorme, capace di dare amore in un modo in cui solo lei sa fare.
Dopo qualche portata, Mercoledì si alza per andare in bagno, e io, ne approfitto per seguirla.
È il bagno delle donne, tecnicamente non potrei entrarci, ma la mia sta li dentro e devo farlo. La vedo entrare in una cabina. Devo entrare anche io li dentro. Per fortuna conosco un trucchetto che mi insegnò mio padre da bambino: come scassinare la porta di un bagno pubblico. Lo so, è da pervertiti, ma in certi casi può sempre servire.
Senza farmi sentire, riesco perfettamente ad aprire la porta ed entrare in cabina.
<Ma che cazzo?> Dice lei urlando.
<Shh, zitta non fiatare.> Le porto un dito sulle labbra.
<Che...che cosa ci fai tu qui razza di psicopatico?> Mi chiede sussurrando.
<Che ci faccio io qui? Cosa ci fai TU qui? Con quel deficiente? Veramente? Tra tutti dovevi proprio prendere quello che ti sta dietro da vent'anni e che io odio con tutta la mia anima?> Chiedo.
<Non sono affari tuoi, noi non stiamo più insieme.> Mi ricorda.
<Avanti, sappiamo tutti e due che questa cosa non andrà avanti per molto. L'hai fatto apposta a venire qui con "mazza di scopa" proprio oggi che avevamo la riunione. Sapevi che ti avrei chiesto perché ti sei messa quei cazzo di collant che ti stanno bene più di qualsiasi cosa al mondo e che ti avrei seguita. Tu vuoi solo farmi ingelosire.>
<Primo: faccio quello che mi pare. Secondo: grazie per i complimenti, e terzo: hai davvero chiamato Xavier "mazza di scopa"?> Mi chiede sconvolta.
<Si, mi ricorda una scopa con lo scopino al contrario, problemi? Quei cazzo di capelli...scusami se mi permetto Mercoledì ma sono nettamente più bello io.>
<Ahah certo, lui non mi avrebbe mai lasciata per una stronzata!> Mi urla contro.
<Stronzata? Mi hai nascosto la verità su mia madre!> Urlo.
<E tu hai cercato di uccidermi!> Mi rinfaccia.
<Smettila con questa storia!> Sbotto.
<Credi che io non sia stata male? Non ho mangiato e bevuto una settimana, non ho dormito, sono svenuta sul letto di Vipera alla Nevermore, le ho fatto fare una figura di merda con il suo quasi-ragazzo e...> Cerca di spiegarmi.
<No no no, aspetta frena. Vipera ha un quasi-ragazzo?> Chiedo allarmato.
<Si...più o meno...è in una sorta di triangolo amoroso. Le dirò di fare attenzione a FARE LA SCELTA GIUSTA!> Urla scandendo le ultime parole.
<QUESTA E' UNA CATTIVERIA CATTIVISSIMA. STRONZA.> Urlo.
<IDIOTA.> Urla.
<STACANOVISTA MENEFREGHISTA.> Ribatto.
<MA COME OSI?> Mi si sta per lanciare addosso quando la sicurezza sfonda la porta della cabina.
<Mani in alto, vi dichiaro entrambi in arresto.>

Again But Better: It's Happening AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora