Capitolo 52 (Tyler)

15 3 0
                                    

<Che giornata entusiasmante.> Commento.
<Si...> Risponde Mercoledì.
Siamo seduti per terra, ai piedi del letto. Non lo so, ma Mercoledì è bellissima stasera. È molto...attraente. Se non fossimo separati ora le sarei già saltato addosso.
<Puoi dormire sul letto, io dormo a terra.> Le dico.
<Non credo che dormirò stanotte....> Dice lei.
<No, neanche io.> Dico.
<Allora...so che non è il momento ma...quando dobbiamo tornare in tribunale?> Chiede lei ad un tratto.
Non so rispondere. Cavolo, non so con quale voglia oggi sono andato in tribunale. Non voglio più farlo. Mercoledì mi manca come l'aria. È da un mese che non sento le sue labbra sulle mie, sono andato in astinenza.
Lei è la mia unica ragione di vita. Senza di lei non riesco a vivere. Non posso andare avanti così. Non posso proprio. Basta.
<Non voglio tornare in tribunale.> Sussurro.
Lei mi guarda con aria sorpresa. Ha gli occhi spalancati. Tra poco le escono gli occhi dalle orbite. Trattengo un sorriso.
<Che cosa?> Chiede lei.
<Io non voglio tornare in tribunale.> Ripeto.
<Ma...ma...i documenti...il...divorzio.> Balbetta.
<Non mi interessa niente del divorzio.> Esclamo.
<Ma l'hai chiesto tu...> Mi ricorda.
<Si beh...avresti dovuto tirarmi qualcosa in faccia, Mercoledì. Non so che cosa mi sia saltato in mente.> Continuo.
Lei non sembra credermi, mi guarda con una faccia sconvolta.
<Che...che cosa vuoi dire?> Chiede.
<Facciamo pace.> Dico guardandola dritta negli occhi.
<Dici sul serio?> Chiede calma.
<Sfortunatamente per te.> Finisco.
Mi sembra di rivivere il nostro primo appuntamento.
Lei inclina la testa studiandomi. Non le do il tempo di dire niente che le prendo il volto tra le mani e poso le mie labbra sulle sue. Posa le mani sulle mie braccia, e quando mi allontano per guardarla negli occhi, mi dice:
<Non ricapiterà mai una cosa del genere, giusto?
<Te lo giuro.> Le dico.
È allora che le si rigetta sulle mie labbra salendo a cavalcioni su di me. Riesco a percepire che sorride mentre mi prende il volto tra le mani. Mi è mancata come non so cosa. Come ho fatto a sopravvivere per un mese senza di lei? Le lascio baci ovunque mentre infilo le mani sotto la sua maglietta nera accarezzando la sua pelle liscia. Non l'ho toccata per tanto tempo, per troppo tempo non l'ho sentita mia. Finalmente, quel periodo è finito.
Posa la testa sul mio petto e si strofina accoccolandosi a me. Poso la fronte sulla sua testa cercando di inalare tutto il suo profumo.
<Domani portiamo tutte le nostre cose qui.> Dico io.
<Che diciamo ai ragazzi?> Chiede.
<Sorpresa!> Mimo io.
<Una buona notizia in tutto questo casino...> Sospira lei.
<Mercoledì.> La chiamo.
<Si?>
<Ti giuro su mia madre che tutto questo finirà. Ok? Riusciremo ad uscirne anche questa volta...insieme.> Le dico.
<Mh..Mh..>
<Cosa?> Le chiedo stranito.
<No, è che sono stanca di parlare.> Sussurra.
Si alza da terra e mi tira in piedi. Mi spinge sul letto e si mette sopra di me. È tutto quello che aspetto da circa un mese. Non ne avrò mai abbastanza. In ogni suo gesto, c'è amore. A modo suo, ma c'è. Non ho mai visto nessuno essere così felice quando torno da lavoro, non ho mai visto nessuno prendersi cura di me come lo fa lei, non ho mai visto nessuno amarmi tanto quanto lo fa lei. Non ho mai incontrato qualcuno che mi facesse sentire completo come lo sono con lei. Forse moriremo, o forse riusciremo a sopravvivere, ma è certo che lo faremo insieme.

Again But Better: It's Happening AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora