Quella maledetta sveglia non smetteva di suonare da almeno 5 minuti. Non avevo le forze di alzarmi. Strinsi il cuscino alle orecchie per ovattare quel rumore assordante, ma ahimè l'ora di alzarsi era purtroppo arrivata.
Primo giorno di scuola, nuovo anno scolastico, nuovo inizio, seconda superiore.
Il liceo linguistico anche quest'anno mi delizierà di molte ore di tedesco, inglese, spagnolo e latino. Purtroppo però nessuna di queste materie mi appassiona particolarmente. Mi chiedo proprio perché io abbia scelto questa scuola...
Mi alzai sbuffando con gli occhi completamente impastati, che facevano fatica ad aprirsi. Puntai gli occhi sull'orologio.
8:40
Cazzo, sono in ritardo! Iniziamo perfettamente questa mattinata...
Oggi, come primo giorno, avrei iniziato alle 9 e avrei solamente fatto un'oretta, fortunatamente.
Saettai in bagno per lavarmi il viso e i denti, non avevo tempo di fare colazione. Mentre mi lavai i denti iniziai a vestirmi, l'orario mi costrinse a fare molte cose contemporaneamente.
Quando fui pronta erano le 8:50 e oggi mi avrebbe accompagnato a scuola chicco.
Scesi le scale rischiando quasi di trovarmi a faccia per terra e quando raggiunsi il piano terra mi misi velocemente le scarpe. Ovviamente Fede era già pronto. Lui non ritardava mai, a contrario mio.
-come sei lenta madonna- disse lui
-federico, mi sono svegliata 10 minuti fa non rompere- risposi io già scocciata
-vabbè andiamo?- mi chiese
-sisi- dissi, mettendo lo zaino praticamente vuoto alle spalle.
Quando entrammo in macchina feci un lungo sbadiglio, il primo di tanti.
Ieri sera ero andata a letto molto tardi, dato che ancora mi dovevo abituare al cambio routine.
Ero immersa nei miei pensieri quando fede mi richiamò -Gaia, ci sei? Ti sto parlando da mezz'ora- mi disse
-dimmi dimmi, non ti stavo ascoltando- risposi io ritornando alla realtà
-un mio compagno di squadra mi ha chiesto un passaggio, siamo qui vicini quindi lo vado a prendere e ti metti tu dietro-
-ah, va bene e chi è il compagno?- chiesi incuriosita, di solito diceva direttamente il nome
-non lo conosci è arrivato dalla next gen poco fa- sbarrai gli occhi prima ancora che potesse continuare -si chiama Kenan Yildiz- disse infine.
Deglutii a vuoto. Non mi spiegavo perché avevo avuto quella reazione. Insomma, era solo un semplice compagno di squadra di mio fratello che ancora dovevo conoscere.
Pensai solo una cosa: era il momento giusto per chiedere di più su di lui
-l'ho già sentito nominare...- dissi io cercando di fingermi concentrata nel capire chi fosse -mah, comunque che anno è?- chiesi, iniziando con le domande base, nonostante sapessi già che fosse 2005
-ha 18 anni- rispose con tutta la tranquillità del mondo
-dal nome non mi sembra italiano- dissi io
-no, infatti ha origini turche ma è cresciuto in Germania- voltò la faccia verso una casa e parve vedere qualcosa -bene ora zitta che siamo arrivati sotto casa sua- mise la macchina un momento in sosta -ah eccolo- lo salutò sventolando la mano.
Mi gelai subito, iniziai a sentirmi molto più tesa.
Aprii la portiera e scesi, dato che avrei dovuto mettermi dietro. Lui si accorse di me, i nostri occhi si incontrarono per un millesimo di secondo, lui mi squadrò da testa a piedi, poi si sedette nel posto in cui ero seduta pochi secondi prima.
-ciao fede- disse chiudendo la portiera. La sua voce era abbastanza profonda, probabilmente non sapeva ancora bene l'italiano.
-ciao kenzy, lei è mia sorella Gaia- rispose fede, mettendo in moto la macchina.
Kenan si girò subito verso di me mostrando un sorriso fantastico che quasi mi ipnotizzò. Mi porse la mano -piacere Kenan- disse sorridente
-piacere- sorrisi, porgendo la mano a mia volta. Prima di rigirarsi fece un occhiolino di sfuggita, che mi fece letteralmente immobilizzare.
-dove siamo diretti come prima tappa?- chiese lui già con molta confidenza
-portiamo a scuola Gaia e poi andiamo ad allenamento- rispose prontamente fede
-perfetto- concluse Kenan.
Lo osservavo dallo specchietto della macchina sperando non se ne accorgesse. Improvvisamente un fascio di luce gli sorpassò il viso mostrando il suo colore molto chiaro di occhi. Era verde? Azzurro? Grigio? Non si capiva, ma io avevo compreso solo una cosa: quegli occhi erano fantastici.
Dagli occhi passai a soffermarmi sulle labbra. Erano carnose e inoltre di un colorito molto scuro. Poi sorrise, mostrando quelle leggere fossette agli angoli della bocca. Persi un battito, cazzo. Quel dannato sorriso mi aveva letteralmente mandato in tilt. Non stavo seguendo il discorso tra i due seduti davanti, ma evidentemente oggi Fede si era svegliato simpatico dato che Kenan stava ridendo a crepapelle.
Quella risata mi rimbombò nelle orecchie, persino quando scesi dalla macchina ormai arrivata a destinazione.
Salutai Fede sventolando la mano, poi Kenan mi salutò, sempre con la mano. Rimasi immobile fino a quando la macchina saettò via.
Che l'inferno abbia inizio.
Entrai a scuola con la solita voglia di vivere pari a zero.
Nei corridoi cercavo solamente una persona: Bianca, la mia migliore amica. Le avevo mandato un messaggio poco fa ma non mi aveva risposto, quindi ora mi ritrovavo a cercarla ovunque per i corridoi.
Prevedo una lunga ora...
SPAZIO AUTRICE
primo incontro tra i due... quella più interessata per ora sembra proprio la nostra protagonista Gaia, voi che dite?
ps. Ecco il prestavolto di Gaia!
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My starboy|| Kenan Yildiz
Fanfiction"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sapevo di essere pronta per ogni partita." Non sempre il primo amore si rivela la tua anima gemella. Ep...