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3 mesi dopo...
La primavera era appena iniziata e, il tempo passava troppo velocemente soprattutto per mia mamma.

Dopo qualche chemio, aveva già iniziato a perdere tutti i capelli e, così, lo era venuto a sapere pure Federico.

La prese decisamente meglio rispetto a quanto mi aspettassi, anche se pure lui gettò molte lacrime.

Kenan mi era stato a fianco, trattandomi come una principessa, o prensesim, come amava chiamarmi lui.

Osservai attraverso il finestrino le diverse case di firenze sfrecciarmi davanti gli occhi, fino a quando mi soffermai su una in particolare.

Sentii l'inconfondibile mano di Kenan carezzarmi la coscia, così mi girai verso di lui, che era intento a parcheggiare.

Eravamo arrivati, a casa dei miei genitori.

Finalmente avrei visto mia mamma non più da una semplice videochiamata, ma in carne ossa,
così che potessi abbracciarla come tanto desideravo.

Lui mi mostrò il suo dolce sorriso, facendo cenno di scendere dalla macchina.

-Sei felice?- mi chiese, prima di suonare il campanello

-tantissimo, grazie- gli sorrisi, lasciandogli un lieve bacio sull'angolo della bocca.

Con la mano tremolante, suonai il campanello e dopo qualche secondo di attesa, ad aprirmi fu proprio lei, mia mamma.

Teneva una cuffia in testa e stava iniziando a perdere le sopracciglia, ma rimaneva comunque la donna più bella di tutte.

Mi vennero gli occhi lucidi, mentre lei impiegò qualche attimo per realizzare.

Si portò le mani alla bocca e subito dopo mi strinse a sé, facendomi sentire tutto l'affetto materno che mi era mancato durante questi lunghi mesi.

-tesoro mio- mi disse, ancora tra le mie braccia

-mamma- mi interruppi, stringendola ancora di più -mi sei mancata tanto- dissi infine

-anche tu amore- si staccò dall'abbraccio prendendo il mio viso tra le mani e rivolgendomi un sorriso meraviglioso.

L'essere solare non le mancherà mai.

-oh ma ci sei anche tu, vieni qua tesoro!- non appena si accorse di Kenan, lo abbracciò calorosamente e io mi sciolsi totalmente a quella scena.

Ci fece entrare in casa e, poco dopo, scorsi mio padre arrivare verso il salotto.

Rimase anche lui sorpreso, ma venne subito a riempirmi di baci.

-Ciao fenomeno- salutò anche Kenan -come state?- si rivolse ad entrambi.

Ci guardammo, poi fu lui ad aprir bocca -tutto sommato bene- rispose.

Passavamo continui alti e bassi, ma ne uscivamo sempre più legati in un rapporto che stava diventando fin troppo profondo.

I miei genitori iniziarono a parlare proprio con lui, avendolo visto dal vivo una sola volta.

Lo ammirai gesticolare e fare facce diverse ad ogni frase che pronunciava. Era così bello, in tutta la sua semplicità e naturalezza.

Non si rifiutava mai di alzare gli angoli della bocca, mostrando il sorriso più bello del mondo, quello che mi aveva fatto perdere la testa in pochi secondi.

Le ciglia lunghe e gli occhi attenti ad ogni domanda, lo sguardo rilassato e l'impercettibile peluria sul viso.

Non riuscii a distogliere gli occhi da lui nemmeno per un secondo. In questo momento volevo fosse solo lui ad occupare il mio campo visivo.

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora