77.

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Mi accigliai, sentendo la porta d'ingresso chiudersi. Cercai di calmarmi, ma le domande iniziarono a sovrastarmi.

Di cosa si trattava? Che cosa mi stava nascondendo?

Kenan rientrò nella stanza, portando con sé un pacchetto che posò momentaneamente per terra.

-Era solo il postino-  disse, sorridendo. Poi notò la mia espressione -tutto bene?-

Alzai lo sguardo, ma la vista iniziò ad offuscarsi a causa della lacrime che minacciavano di uscire.

-Kenan- riuscii a dire, con un filo di voce, prima che una lacrima mi rigò il viso -non dirmi che è quello che penso- la voce tremò.

Lui si avvicinò subito a me, preoccupato, ma quando gli mostrai il messaggio di sua zia, mi guardò quasi paralizzato.

Il suo volto perse il sorriso, sostituito da una maschera di tensione -no, non è come pensi Gaia- disse con voce carica di ansia, ma che al contemplo cercava di rassicurarmi.

Sentii quel solito nodo stringersi alla gola, facendomi quasi smettere di respirare -allora spiegami Kenan, ti prego- dissi quasi disperata.

Ricordavo perfettamente ciò che era successo con quella ragazza.

Come dimenticarselo d'altronde...

Ma perché ora me lo aveva dovuto tenere nascosto?

Perché non poteva dirmi tutto? Non volevo ci fossero segreti tra di noi. Qualunque cosa, l'avremmo superata insieme.

Kenan prese un profondo respiro, cercando le parole giuste -l'ho rincontrata in Germania- disse di getto.

La mia testa iniziò a vorticare pericolosamente. Dovetti chiudere gli occhi un istante per riacquisire lucidità.

-Non mi ha chiesto nulla stavolta- disse, passandosi una mano sul viso -ma il suo atteggiamento ha fatto intendere altro- puntò gli occhi nei miei, ormai carichi di lacrime.

Non seppi nemmeno spiegare il motivo per cui piangessi. Ma solo il pensiero che Kenan mi tenesse nascoste le cose era sufficiente a farmi crollare -perché non me l'hai detto?- chiesi, cercando di mantenere la voce ferma, ma sentendo il tremolio che la attraversava.

Kenan aprì la bocca, come per rispondere, ma nessuna parola uscì. I suoi occhi si abbassarono, il volto contratto in un'espressione di colpa. Il silenzio che seguì fu assordante, amplificando il suono del mio cuore che batteva all'impazzata.

Quel suo silenzio mi bastò. Ora volevo andarmene. La stanza sembrava improvvisamente troppo piccola, soffocante.

Mi alzai, cercando di fuggire da quella casa il più presto possibile.

Kenan mi trattenne dal braccio, impedendomi di muovermi -aspetta, fammi finire- mantenne un tono calmo, ma sentivo l'urgenza nella sua voce -si è presentata a casa mia, fingendosi amica di mia zia e addirittura utilizzando un altro nome- vidi il disgusto nei suoi occhi

-cosa?- chiesi incredula, ma ancor più delusa -kenan perché non- non mi fece finire di parlare

-non voglio coinvolgerti in queste situazioni, Gaia- mi guardò intensamente -l'ultima cosa che voglio è metterti in pericolo. Lei è solo una manipolatrice e io volevo proteggerti da tutto questo- il suo tono sincero mi fece per un momento alleggerire il cuore.

Sospirai, sentendo il peso delle sue parole, ma il dolore non scompariva -Non posso davvero credere che tu me l'abbia davvero nascosto- scossi la testa -se non avessi mai letto quel messaggio, me lo avresti mai detto?!- alzai il tono di voce, quasi fuori di me, mentre le lacrime finalmente scorrevano libere.

Kenan sembrò combattuto, il suo sguardo oscillava tra il desiderio di rassicurarmi e la paura di dire qualcosa di sbagliato.

Attesi una sua risposta, ma nuovamente non la ricevetti.

Sentii il cuore spezzarsi ancora di più, mentre il silenzio si faceva assordante.

Raccolsi i miei vestiti e, con mani tremanti, mi avviai verso il salotto, determinata a mettere le scarpe e lasciare quella casa.

Kenan mi seguì, il suo sguardo disperato incollato a me -Gaia, per favore, aspetta- implorò, ma io non volli fermarmi. Il dolore e la delusione erano troppo forti.

Mentre mi chinavo per allacciare le scarpe, sentii le lacrime iniziare a scorrere lungo le guance.

Kenan mi affiancò -perché fai così Gaia, ti prego smettila- cercò di prendere le mie mani con le sue
-non è successo nient'altro, te lo giuro! La storia tra me e Mila è finita da un bel pezzo-

Lo guardai con lo sguardo carico di rabbia -Kenan, a me non me ne frega un cazzo di Mila, d'accordo?!- dichiarai schietta -devi solo imparare a capire che tra noi non ci deve essere nessun tipo di segreto... come posso fidarmi di te altrimenti?- i miei occhi, fissi nei suoi, cercavano risposte e giustificazioni che sembravano sfuggirgli.

Per un momento, la mia reazione mi sembrò esagerata, ma poi ritornai subito in me.

Non poteva tenermi nascoste cose di questo genere. La relazione si basa non solo sul rispetto, ma soprattutto sulla fiducia. E con questo tipo di segreti la fiducia non può esistere.

Lui sembrò quasi arrendersi. Mi guardò un ultima volta con uno sguardo carico di tristezza e rassegnazione, come se la cosa migliore in quel momento fosse lasciarmi andare.

E così, non mi rimase che andarmene, con le lacrime agli occhi e con ancora i suoi vestiti addosso.

SPAZIO AUTRICE
azz, bel colpo....

Dite che la reazione della nostra Gaia sia esagerata?

Magari le basterà solo qualche oretta per ragionare...

Ci vediamo al prossimo, rimanete attive che dobbiamo vedere come va a finire! Nel frattempo lasciate una stellina, baci❤️💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora