30.

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Con il telefono stretto tra le mani, sentii le vibrazioni diffondersi, caricandomi di tensione. Poi, improvvisamente, il suono cessò, riportando la stanza al silenzio assoluto di prima.

Rimasi per un momento ferma a pensare, mentre una strana sensazione si propagava nel mio corpo.

Ritornai alla realtà quando Kenan aprì la porta della stanza. Mi sorrise come sempre -buongiorno principessa- disse, ma la sua espressione cambiò quando vide il mio volto rattristito

-chi è Mila?- chiesi con voce sottile, nel mio tono non c'era rabbia, regnava solo molta delusione

-oh, ha chiamato?- chiese lui, quasi imbarazzato

-si, chi è Kenan- iniziai ad alzare il tono di voce.

Ci eravamo dichiarati di appartenerci appena la sera prima, mentre ora una ragazza di nome Mila lo aveva appena chiamato. Come se non bastasse a fianco al suo nome c'era in bella vista un bel cuore rosso.

-nessuno, non ti devi preoccupare, non è chi pensi che sia- disse con tono calmo, avvicinandosi a me

-Kenan mi devi dire chi è! Come faccio a fidarmi di te se non mi parli?- dissi perdendo la pazienza

-Gaia non sono questioni che ti riguardano, fidati di me- iniziò anche lui stesso ad alzare il tono.

Mi sentivo confusa e ferita. Come potevo fidarmi di Kenan se non mi apriva il suo mondo? Eravamo una coppia, o almeno così credevo da quanto mi aveva confidato ieri sera, eppure sembrava che ci fosse un intero universo di cui non facevo parte.

"Kenan, non capisco. Se si tratta di nulla, allora perché non puoi dirmelo?" chiesi, cercando di trattenere la delusione che si stava trasformando in rabbia.

Lui si avvicinò lentamente, mettendo le mani sulle mie spalle -Gaia, ti prometto che non c'è niente di cui preoccuparsi. È solo... complicato-

-complicato? Cos'è complicato?- insistetti, sentendo il nodo nella gola stringersi.

Kenan esitò per un istante, guardandomi negli occhi con un misto di amore e angoscia -sicura di voler entrare in questo casino?- mi chiese incerto

-sicurissima- risposi

Lui prima di parlare si schiarì la gola -è una mia ex- sentii il cuore restringersi -ma io l'ho dimenticata già da un pezzo, lei a quanto pare no. Per quanto riguarda il cuore... ecco semplicemente mi sono dimenticato di toglierlo- lo ascoltai attentamente -mentre stavo con lei non capivo quanto effettivamente fosse ossessionata da me, fino a quando l'ho lasciata. Mi seguiva, sapeva sempre dove mi trovavo, poi per fortuna quando sono arrivato a Torino mi sono liberato di lei, ma ora si è rifatta viva...- terminò, ma sembrò esserci qualcos'altro

-e?- lo incoraggiai

-e mi minaccia, minaccia la mia famiglia, vuole soldi, non mi lascia in pace nemmeno un giorno- dichiarò infine, facendomi sentire improvvisamente in colpa.

Non avrei dovuto dubitare di lui nemmeno per un secondo, e invece l'avevo fatto.

-perché non me l'hai detto prima?- chiesi io, addolcendo il tono

-non volevo metterti addosso preoccupazioni, quando c'è già la scuola che ti stressa... e poi non credevo volessi che mi confidassi con te- disse, abbassando lo sguardo

-Kenan, io amo ascoltarti, e ormai le cose le dobbiamo affrontare insieme, i tuoi problemi sono anche i miei e viceversa, non siamo più due semplici amici che si baciano- risi a quell'ultima frase, cercando di mettere un po' di colore a quella situazione. Lui sorrise, facendo una lieve risata.

Poi ritornai all'argomento che ci aveva portati alla nostra prima discussione -che vuoi fare con questa? Io la denuncerei- dissi schietta

-no Gaia, non smetterebbe, i soldi li ho...- rispose lui

-no Kenan, non se ne parla, tu non darai i tuoi soldi a quella- lo interruppi con fermezza.

Subito dopo le mie parole il cellulare di Kenan riprese a squillare. Era ancora lei.

Kenan mi guardò per un istante, io non attesi ad annuire, doveva rispondere a quella chiamata. Con un respiro profondo, premette il pulsante per rispondere.

-Pronto?- disse Kenan con voce ferma, mentre teneva il telefono in vivavoce.

Dall'altra parte della linea, si sentiva una voce femminile, carica di rancore e sfida. Stavolta però, i due non parlavano in Tedesco, ma l'accento di lei era inevitabile notarlo -Kenan, finalmente rispondi. Sai che non mi lascerò scappare così facilmente-

Kenan serrò la mascella, ma mantenne la calma. -Mila, è ora di mettere fine a questo. Non otterrai quello che vuoi-

Le parole di Kenan erano fredde e decise, ma la risposta di Mila fu ancora più tagliente -Oh, Kenan, non hai idea di cosa sarò capace di fare per ottenere ciò che mi spetta. Non sottovalutarmi-

Sentii un brivido corrermi lungo la schiena mentre ascoltavo la minaccia implicita nelle parole di Mila. Mi strinsi vicino a Kenan, determinata ad affrontare questa sfida insieme a lui.

-che vorresti fare, sentiamo- la sfidò lui. Vidi i pollici delle dita stringere il telefono dalla rabbia.

-oh questo non te lo dirò, ma nel caso lo verresti a sapere dai tuoi genitori- rispose lei. Quella voce era insopportabile, non l'avrei retta per altro tempo ancora.

Kenan sospirò tremolante, come se qualcuno gli avesse appena infilzato un coltello, forse Mila aveva toccato i tasti dolenti -quanto vuoi?- chiese lui, io lo fulminai subito

-mmmh fammici pensare- lo provocò e poi rispose subito -1 milione? Sono anche brava dai... Mi fai quasi pena-

Kenan sembrò quasi ignorarla, voleva al più presto risolvere quella situazione e togliersela di torno -il bonifico ti arriverà entro domani, non provare più a rifarti viva, non voglio più sentire la tua voce e tantomeno il tuo nome- disse con un tono duro, poi riattaccò subito, quasi sconfitto.

Aveva perso quella battaglia, ma almeno si era tolto un gran peso.

-non dovevi Kenan...- dissi io, cercando il suo sguardo

-è la cosa giusta, quella ragazza è pericolosa, e lei la mia famiglia non deve neanche provare a nominarla... Almeno così sparirà definitivamente dalla mia vita- replicò.

Poi posò il telefono sul comodino facendo un sospiro di sollievo -grazie- mi disse.

Mi avvicinai a lui, sentendolo così vulnerabile e bisognoso di conforto. Le sue braccia mi circondarono con dolcezza, come se volesse farmi sentire al sicuro, anche se ero io quella che voleva proteggere lui.

Ed è lì che capii che l'avrei sempre sostenuto, anche se ci trovavamo all'inizio di un grande percorso che speravo non avesse mai una fine.

SPAZIO AUTRICE
un piccolo nodo della storia si è finalmente sciolto...
speriamo che però questa Mila non si faccia più vedere per davvero...

Che dite voi?

Fatemi sapere e come sempre lasciate una stellina❤️💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora