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Incredibile ciò che una semplice suoneria del cellulare stava riuscendo a provocarmi.

Fissavo con il cuore in gola il nome lampeggiante di mia mamma sul display del telefono. Non era passato nemmeno un minuto, e lei mi aveva subito chiamata.

Dopo qualche attimo di esitazione afferrai il cellulare e con un gesto fugace lo portai all'orecchio, rispondendo alla chiamata.

Inghiottii, prima di poter parlare con la voce tremolante.

-Pronto? Mamma?-

-Gaia, tesoro, come stai?- la sua voce sembrava mascherare qualche strana brutta notizia.

Non potevo nasconderlo, avevo ancora paura. Paura che tutto ciò che avevamo passato potesse accadere di nuovo.

La sensazione di vuoto, che non puoi colmare in nessun modo e quelle ferite, che vengono aperte al solo pensiero.

Un tumore, aveva devastato la vita di tutta la mia famiglia 6 anni fa.

"signora, purtroppo non si può fare più niente"

Avevo sentito pronunciare quelle parole il 26 novembre 2018, quando ancora dovevo compiere i miei dieci anni.

Le lacrime furono istantanee nel vedere il volto disperato di mia mamma che, nonostante avesse fatto un intero anno di chemio terapia, non ce la stava facendo, e io l'avrei vista spegnersi lentamente, fino a quando non avrebbe più avuto le forze nemmeno per farmi un sorriso forzato.

Senza capelli, senza ciglia, senza sopracciglia, ma lei rimaneva la donna più bella al mondo. Con il suo sorriso smagliante, che non smetteva di splendere in nessuna circostanza.

Sembrava la fine. La fine di una vita, di un'anima che sarebbe per sempre rimasta incatenata alla mia.

Però, poi avvenne qualcosa di straordinario. "Un miracolo" l'aveva chiamato il dottore.

Mia mamma aveva vinto quella lotta, che avrebbe per sempre fatto parte del capitolo delle cose che purtroppo non puoi dimenticare, anche se è l'unica cosa che vorresti fare.

Improvvisamente ritornai alla realtà, rendendomi conto che il mio viso era ormai cosparso di lacrime.

-Ciao mamma, ti prego dimmelo subito, non girarci intorno- dissi, cercando di non mostrarmi troppo agitata.

-Tesoro, non è semplice...- il suo tono diventava sempre più rattristito

-è tornato? Dimmi di no mamma ti prego, non un'altra volta- stavolta non riuscii a nascondere la mia disperazione

Dopo qualche istante di silenzio, la sentii sospirare, per poi parlare -si, amore, è tornato, ma ti prometto che la supereremo anche questa volta... se ci sono riuscita in passato, ci riuscirò di nuovo-

E così il mondo mi crollò di nuovo addosso. Le mie gambe crollarono, costringendomi a sedermi per terra, con la vista offuscata dalle eccessive lacrime che non avevano intenzione di smettere di rigarmi il volto.

Non ero con lei, stavolta. Non potevo rimanere al suo fianco, non avrei visto i suoi capelli sparire piano piano e non avrei potuto più apprezzare i suoi sorrisi che mi sapeva donare solo lei.

-come... come è potuto succedere?- chiesi, ormai abbandonata alla crudele verità

-si è riformato, basteranno 6 mesi di chemio e tutto sarà risolto, hai la mia parola- sentii che anche lei mostrava i primi segni di cedimento. Cercava di mostrarsi forte, nonostante fosse molto più fragile di me.

-Non posso mamma, non posso starti lontana- mi interruppi -voglio vederti, abbracciarti e stare al tuo fianco- continuai

-lo so amore, ci sentiremo ogni giorno, e sarò pronta a rassicurarti ogni volta che sentirò la tua voce. Sono sicura, che passeremo anche questa- disse con tono dolce

-F...Fede lo sa?- balbettai, ricordando che era proprio lui, ad averla presa peggio di tutti.

-Non ancora, lo saprà più tardi, adesso deve rimare concentrato sul calcio, quella è tutta la sua vita, non posso non permettermi di rovinargli la carriera con questa notizia... ricordi cos'era successo?- mi chiese.

Eccome se lo ricordavo. Stava rinunciando al calcio, voleva solo passare il resto della sua vita a fianco a mia mamma, non si schiodava da lei. Niente più gol, niente più belle giocate, durante quel periodo.

-va bene, ma merita di saperlo- mi asciugai il viso,
colmo di lacrime

-certo, lo saprà, ma non ora- terminò lei.

Ormai ero arresa, al destino della vita. Se però la prima volta quel tumore non era riuscito a portarmi via la mia mamma, perché doveva riuscirci questa seconda?

Sentii toccarmi le spalle, era Lucia. Mi voltai, mi prese il volto tra le mani e io non potei che non sorriderle, ammiravo la sua premura.

-che succede?- mi disse con il labiale, mentre ancora mantenevo il telefono all'orecchio.

Dovetti salutare mia mamma e, non riuscii a non sfogarmi, così raccontai tutto a Lucia, che mi promise che non avrebbe detto nulla a Federico. E insieme a me, anche lei aveva cacciato qualche lacrima. Così, tra le sue braccia singhiozzai, fino a quando non ebbi più lacrime in corpo.

Mamma, ce la farai.

A testa alta, ne uscirai vincitrice, come con ogni sfida a cui la vita ti ha sottoposto.


SPAZIO AUTRICE
Scusate l'assenza...

Ve l'aspettavate?
E ora? Come credete che influenzerà questa notizia lo sviluppo della vita di coppia di Gaia e Kenan?

Vi aspetto al prossimo capitolo, vi amo, lasciate una stellina❤️💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora