13.

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Come ormai di tradizione, una volta terminato il primo allenamento dopo la partita erano tutti qui a casa nostra a mangiare e a giocare per ore alla play.

Stavo cercando di studiare, ma le voci di praticamente tutta la squadra proveniente dal salotto non facevano altro che distrarmi.

Tedesco è una brutta bestia, l'ho sempre detto!

Ma soprattutto la prof... siamo solo al secondo giorno di scuola e già mi ritrovo a dover studiare una delle lingue che meno mi viene facile.

L'inglese lo amo, così come lo spagnolo, ma Tedesco non riesco proprio a farmelo piacere.

Sbruffai, pasticciando il foglio per il nervoso. La mia testa era ancora ferma all'estate e voleva rimanere lì per sempre.

Ricordai quella bellissima vacanza con Bianca e le migliaia cazzate fatte insieme... Quest'estate è stata una delle migliori.

Purtroppo però dovetti ritornare molto presto alla realtà, perché iniziò a squillarmi il telefono.

Lessi il nome illuminato sul display, era proprio Bianca, così risposi subito.

-pronto?-
-Gaaa come sei messa con tedesco?-
-di merda-
-bene, io come te-
-perché mi hai chiamata?-
-volevo essere sicura di non essere la sola a non starci capendo niente-
-no non lo sei infatti-
-ecco-

Ci fu una breve pausa, io sospirai guardandomi le unghie.

-senti Bi, io provo l'ultima volta, poi se non riesco sti cazzi, nel caso ti faccio sapere-
-va bene amore, a dopo-
-a dopo-

Chiusi la telefonata. Buttai la testa indietro e quasi rischiai di cadere da quella sedia che a mala pena si reggeva in piedi.

Prima di mettermi definitivamente a cercare di capirci qualcosa dovevo assolutamente fare uno spuntino, il mio stomaco chiedeva pietà.

Così uscii dalla camera sentendo le voci sempre più vicine e quando scesi le scale attirai l'attenzione di tutti.

-hai già finito di studiare?- mi chiese Fede, mettendo in pausa il gioco sulla play

-ovvio che no, sto facendo pausa merenda- dissi, dirigendomi in cucina

-cosa studi Gaietta?- mi chiese Dusan incuriosito

-Tedesco, bella merda- risposi, prendendo un pacco di biscotti dalla dispensa

-cooosa? Hai idea di ciò che hai appena detto?- intervenne Weston, dal suo tono sembrò quasi stesse scherzando

-la verità?- dissi tornando in salotto con il mio pacco di biscotti in mano e solo ora mi accorsi dello sguardo di Kenan. Mi guardava con un lieve sorrisetto in viso. Dato che Weston non replicò non sprecai altro momento -vabbè, ritorno a studiare- feci giusto un passo prima di essere fermata

-nono non hai capito... hai appena praticamente insultato il tuo caro Kenan, non ti dispiace?- mi disse Weston con tono ironico.

Cazzo, mi ero dimenticata. È nato e cresciuto in Germania... che figura di merda.

-eh già, e visto che mi sembri in difficoltà Kenan sembrerebbe il tipo giusto per farti improvvisamente appassionare a questa materia, no?- disse stavolta Gatti, lo guardai interrogativa, facendo finta di non aver capito

-non so se lo sai Gaietta, ma Kenan è nato e cresciuto in Germania, quindi chi meglio di lui potrebbe aiutarti- disse Dusan facendo un occhiolino a Kenan che ridendo si mise le mani sulla faccia. Era imbarazzato, e lo ero anche io.

Io non dissi niente, sembrarono fare tutto loro.

-infatti Kenan, valla ad aiutare- intervenne Andrea.

Io aspettai solo che lui desse qualche segno di vita. Sinceramente speravo tanto si facesse convincere dai suoi compagni, avevo molto bisogno di quell'aiuto...

Io guardai subito Federico, non capivo se per lui andasse bene, così capì e parlò -non mi guardare così sorellina, io sono d'accordo- feci quasi un sospiro di sollievo nel sentire quelle parole.

Poi vidi che tra di loro ci furono degli sguardi complici e di intesa, fino a quando Kenan si alzò definitivamente.

-va bene dai, andiamo?- disse, rivolgendosi proprio a me.

Ed ecco che il cuore riprendeva ad accelerare come un dannato.

Annuii solamente con la testa, per poi fargli cenno di seguirmi fino ad in camera mia.

Prima di lasciare la sala vidi Fede farmi un occhiolino veloce di cui non seppi decifrare il significato, forse perché non me l'aspettavo...

Nel frattempo sentivo le risatine dei nostri amici di sottofondo, cercai di ignorarli anche se ammetto che mi provocarono un sorrisetto compiaciuto e soddisfatto.

Chiusi la porta della stanza. Kenan mi sorrise, io ovviamente ricambiai.

SPAZIO AUTRICE
oggi purtroppo un solo capitolo, ma mi farò perdonare domani sicuramente con il continuo di questo pomeriggio a casa Chiesa... niente spoiler ci vediamo domani!

Nel frattempo lasciate una stellina, baci🫶🏻💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora