Stamattina mi svegliai abbastanza presto, addirittura prima di Lucia e Federico.
La prima cosa che feci, ovviamente, fu quella di mandare il buongiorno a Kenan.
Non mi rispose subito, probabilmente stava dormendo. Ne ebbi la conferma un'ora dopo, quando mi rispose con un audio in cui notai la sua voce ancora impastata dal sonno.
Era passato solo un giorno, ma a me stava sembrando un'eternità.
Mentre sorseggiai un bicchiere di latte e caffè, diedi un'occhiata al calendario. Era il 29 maggio ma, essendo la mia una scuola privata, avevo già finito lo strazio di quest'anno. E ora potevo godermi i miei tre mesi di vacanze estive, che avrei sfruttato al massimo.
Sorrisi all'ennesimo messaggio di Kenan dove mi ripeteva che gli mancavo, non sapendo quanto invece mancasse a me.
Improvvisamente, una notifica attirò la mia attenzione.
Dovetti interrompere la conversazione con Kenan, dopo quel messaggio di mia mamma.
Mi chiedeva quando potesse chiamarmi, allora io senza pensarci due volte la anticipai, sperando solo in buone notizie.
Sapevo che la chemio stesse procedendo alla grande,
quindi non credevo mi potesse dare novità con fini negativi.Dopo solamente due squilli, lei rispose. Dal suo tono, tutt'altro che triste, iniziai a percepire un grappolo alla gola, quasi emozionata da quello che avesse da dirmi.
-Ciao amore! Come stai?- mi chiese allegra
-Tutto bene mamma tu?- le risposi, più entusiasta di lei
-Benissimo tesoro...-
Sospirai, aspettando che continuasse a parlare.
-come mai volevi sentirmi?- le chiesi, cercando di strapparle di bocca le parole
-ho una notizia grandiosa... non ci crederai...- disse
-vai, dimmi- non stavo più nella pelle
-oggi era l'ultima- proseguì -l'ultima chemio!- esclamò.
Saltai dalla gioia. Il cuore mi batteva forte, sentivo un'ondata di calore avvolgermi. Le lacrime mi salirono agli occhi, un misto di sollievo e felicità.
Era come se un raggio di sole avesse squarciato le nuvole nere che mi avevano offuscato per mesi. Risi e piansi allo stesso tempo, incapace di contenere l'emozione.
Le parole di mia mamma confermavano che, finalmente, potevamo guardare al futuro con speranza e serenità.
-Non ci posso credere, mamma!- esclamai, la voce rotta dall'emozione. -È davvero finita?-
-Sì, amore. Il dottore ha detto che i risultati sono ottimi. Ora devo solo fare i controlli periodici, ma le chemio sono finite- rispose lei, con un tono di voce pieno di sollievo
-Mi sembra un sogno- dissi, ancora incredula -quando possiamo vederci?-
-Presto, tesoro. Domani vado dal dottore per un controllo finale e poi troveremo il modo di vederci-
-Non vedo l'ora di abbracciarti- risposi, sorridendo
-anche io, amore mio. Ti voglio bene.-
Ci salutammo con la promessa di vederci presto, e chiusi la chiamata sentendomi più leggera e felice di quanto non mi sentissi da tanto tempo.
Corsi con i piedi scalzi verso la camera di Federico. Salii le scale due a due e mi precipitai sulla porta spalancandola.
Mi schiarii la gola cercando di svegliare i due, che ancora avevano i respiri pesanti del sonno. Dopo qualche secondo, mi avventai su Chicco per svegliarlo.
-Federico- lo richiamai -Federico!- lo richiamai nuovamente. Lui aprì gli occhi mugolando qualche lamento
-Che c'è- mi chiese infastidito
-la mamma, ha finito la chemio!- esclamai.
Federico si strofinò gli occhi, cercando di svegliarsi completamente. Alzò la testa e mi guardò con uno sguardo confuso, poi la sua espressione cambiò rapidamente.
-È finita?- chiese, la voce ancora impastata di sonno ma con una nota di speranza.
Annuii energicamente -sì, ha finito la chemio!- ripetei, incapace di contenere la mia felicità.
Federico si alzò a sedere, un sorriso incredulo si formò lentamente sulle sue labbra -non ci credo... finalmente- esclamò, allungando un braccio per tirarmi in un abbraccio.
Sentii il sollievo e la gioia irradiarsi da lui mentre ci stringevamo. Lucia, svegliata dal trambusto, ci guardò da sopra le coperte con un sorriso assonnato ma felice.
-sono contentissima anche io- disse lei, appoggiandosi sui gomiti.
Ci guardammo a vicenda, tutti e tre sorpresi e felici per la notizia. Con un respiro profondo di sollievo, ci scambiammo un sorriso complice, consapevoli che finalmente le cose stavano andando per il verso giusto.
Kenan
-Mi passi i pomodori?- chiesi a mia mamma con la bocca colma di cibo.
Stavamo pranzando da qualche minuto ma io mi ero già divorato tutto, stavo mordendo dalla fame
-Kenan tesoro mangia piano- disse mia mamma porgendomi la ciotola.
Risi rendendomi conto che, in effetti, forse stavo esagerando.
-Gaia, come sta?- chiese mio padre, attirando la mia attenzione. Ormai chiedevano più di lei che di me.
Inghiottii prima di rispondere, sorridendo nel ricordarla.
-Bene bene- risposi finalmente, continuando a mangiare
-noi non vediamo l'ora che ce la presenti- commentò mia mamma -sembra una brava ragazza però- disse poi.
Mi girai verso di lei -certo che lo è-
-ricordami quanti anni ha- chiese mio padre, quasi facendomi andare di traverso ciò che stavo masticando.
Di solito qui non è molto comune questa differenza di età. Lo so, tre anni non sono comunque tanti, ma lei non è ancora maggiorenne mentre io sì.
Mi pulii la bocca con il tovagliolo, prima di schiarirmi la gola -è più piccola di me- feci quella piccola premessa -ha 16 anni- dissi infine.
Mio padre sbarrò gli occhi, ma poi si mise subito a ridere -da quando vai con quelle così piccole?- mi chiese, con un sorriso divertito sul volto
-Papà tre anni non sono niente dai- risposi io, terminando ciò che avevo nel piatto.
Lui scrollò la testa, ancora divertito -hai ragione dai- confermò, lasciando che il discorso si distendesse in argomenti più leggeri.
Continuammo a parlare, del più e del meno. Dopo tutte quelle chicchere, però, sentii la necessità di fare un riposino.
Così mi sdraiai sul divano, lasciando che la sensazione di pace mi avvolgesse lentamente.
Con gli occhi socchiusi, mi godetti quel momento di tranquillità, lasciando che i suoni familiari riempissero dolcemente la stanza intorno a me.
SPAZIO AUTRICE
Oggi un capitolo abbastanza narrativo, ma già dal prossimo qualcosa cambierà...Vi lascio la scena aperta su cosa potrebbe succedere, ci vediamo al prossimo, lasciate una stellina❤️💫
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My starboy|| Kenan Yildiz
Fanfiction"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sapevo di essere pronta per ogni partita." Non sempre il primo amore si rivela la tua anima gemella. Ep...