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Come terza giornata, dover affrontare una squadra come la Roma non è assolutamente una cosa da sottovalutare.

Oggi la juve avrebbe giocato in casa contro la squadra che si prende cura del ragazzo ormai uomo che mi ha fatto innamorare della juve. Paulo Dybala.

E non si può spiegare quanto manchi a me, a tutto il resto dei tifosi e di quanto sia difficile ogni volta accoglierlo allo stadium come se lì non avesse passato tanti dei suoi momenti migliori della vita.

Tutte le vittorie, tutti i brutti momenti, non se li dimenticherà, perché l'ha confessato anche lui, la juve è rimasta e rimarrà sempre nel suo cuore, così come lui rimarrà sempre nel cuore di noi juventini.

Chi non spera in un suo ritorno? Non penso ci sia qualcuno che non voglia percepire ancora per una volta la brezza di vedere quel ragazzo saettare per quello stadio che per quanto possa essere grande racchiude solo tutto l'amore verso questa squadra.

Quanti pianti quella sera... io, Fede e tutto il resto della squadra abbiamo passato la notte senza dormire, e nonostante negli ultimi anni era sempre in panchina infortunato, è sempre rimasto un grande pilastro per questa squadra spettacolare.

Come ci manchi Paulino...

Ed eccolo, lo vidi in lontananza scendere dal bus della Roma, con le sue cuffiette nelle orecchie e il telefono in mano.

Un stretta al cuore mi fece quasi venire gli occhi lucidi. C'ero solo io lì fuori, tutta la juve era ormai dentro lo stadium pronta per il riscaldamento.

Si accorse di me solo quando fu a pochi passi da me. Aprì la bocca dallo stupore e corse verso di me, lo abbracciai come non avevo mai fatto con nessuno.

Mi diede un bacio sulla fronte e mi strinse con la stessa forza con cui lo stavo stringendo io. Una lacrima mi scese, non riuscii a trattenermi.

-ehi piccoletta come sei cresciuta- mi disse prendendomi il viso tra le mani -non piangere che fai piangere anche me- disse, io notai che iniziava ad avere gli occhi lucidi anche lui.

Mi asciugai le ultime lacrime, e lui mi accompagnò in un angolo un po' più appartato.

-mi manchi tanto- dissi, come ogni volta che lo rivedevo dopo tempo -ritorna a casa- dissi con un filo di voce.

Paulo mi fece un sorriso di compassione -non smetterò di ripeterti che mancate tutti anche a me, mi manca questa squadra come ossigeno, vi seguo sempre, e al di fuori del lavoro conto sempre su di voi- disse, facendomi perdere un battito.

Quando sei della juve lo sei per sempre...

-allora? Come va per il resto? La scuola?- mi chiese, cercando di deviare il discorso che stava smuovendo qualcosa anche in lui.

-tutto bene, il linguistico è una brutta bestia però- dissi, mi rattristii nel pensare che lui ci aveva lasciati quando ancora ero in 3 media...

-Oriana? Come sta?- chiesi, guardandomi intorno per verificare se ci fosse

-Ori sta bene ma è rimasta a Roma... Ultimamente è indaffarata con il lavoro, ma comunque mi aveva promesso di salutarti nel caso ti avessi incrociata- disse sorridendo, io feci lo stesso non appena sentii le ultime parole.

Sentii in lontananza che qualcuno lo cercava. Allora dovetti a malincuore lasciarlo andare -vai Paulino, ti cercano, ti vedrò giocare in campo- sorrisi, lui mi diede l'ultimo abbraccio

-ciao Gaietta- mi godetti quegli ultimi attimi insieme a lui, poi fui costretta a lasciarlo andare.

Kenan

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora