12.

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Gaia
Federico non smetteva di urlarmi contro da quando mi ero svegliata. Ora si lamentava perché per lui si riteneva in ritardo quando in realtà aveva ancora 10 minuti buoni per fare tutto ciò che gli serviva fare.

Dato che non ero andata a scuola mi aveva quasi obbligata ad andare ad allenamento con lui, ma io avevo accettato subito, volevo vedere una persona in particolare.

-basta Federico! Vai a cambiarti e non rompere più i coglioni madonna santa! È da quando mi sono svegliata che continui a blaterale- sbottai, non ne potevo più. A volte sapeva essere davvero troppo pesante...

Lui andò negli spogliatoi senza degnarmi di una parola e io rimasi lì, appoggiata allo stipite della porta. Sbruffai, forse sarebbe stato meglio se fossi andata a scuola...

-succede sempre così?- mi domandò qualcuno.

Sussultai nel sentire la sua voce. Sospirai, prima di girarmi per rispondere.

Mi schiarii la voce prima di parlare -beh si, sai, il principino deve essere sempre per forza in anticipo- alzai gli occhi al cielo. Gli provocai una risata, quella risata che avrei ascoltato per ore... -non capisco perché abbia tutta questa fretta ogni volta, voi siete così tranquilli, perché non viene qualcuno a sostituirlo a casa?- dissi ironicamente, ma Kenan sfruttò l'occasione alla grande

-se vuoi vengo io con molto piacere- disse sorridendo, io mi misi a ridere

-scemo- dissi, anziché chiamarlo per nome

-preferisco quando scandisci bene il mio nome, sai, suona bene tra le tue labbra- disse, abbassando lo sguardo sulla mia bocca, come aveva fatto l'ultima volta che lo avevo incrociato proprio in un corridoio.

La tensione era alle stelle, d'improvviso quella famosa scossa elettrica mi punzecchiò la schiena e a questo si aggiunse uno strano sentore alla pancia.

A interrompere quel momento ci furono Andrea, Dusan e Weston che comparvero improvvisamente dietro la figura di Kenan.

Sembravano meravigliati, ma qualcosa mi diceva che erano a conoscenza di ciò che era successo ieri sera, sicuramente merito di mio fratello.

-guarda quei due!- ci indicò Weston, attirando l'attenzione di Kenan che si girò di colpo verso di loro

-shh, zitto West, sei un coglione, perché non hai abbassato la voce!- sussurrò Andrea a Weston tirandogli uno schiaffetto sul collo, io ovviamente mi misi a ridere

-andiamocene va, che coglioni che siete- li trascinò via Dusan in un batter d'occhio, lasciandoci di nuovo da soli.

Ancora noi due, stessa tensione, ma stavolta lui era più vicino.

Lo osservai dal basso, era molto più alto di me. Improvvisamente sentii il suo fiato caldo sul mio collo, si era appena abbassato alla mia altezza. Gli feci fare, lui mi lasciò un bacio umido sul collo. Chiusi per un momento gli occhi sospirando, mi stava facendo impazzire.

Appoggiai le mani sul suo petto tonico e lui mi cinse i fianchi con le sue mani.

Mi guardò negli occhi, sorrise, sorrisi anch'io. Non resistetti, e stavolta fui io ad abbassare lo sguardo sulle sue labbra. Ma non erano rilassate. Si stava massacrando il labbro inferiore. Così sorrisi ancora di più.

Sentimmo dei passi svelti in lontananza e ci staccammo subito, improvvisamente tutta l'atmosfera creata sparì. Da lontano vidi il mister camminare velocemente verso il campo di allenamento, ovvero verso di noi.

La porta che apriva al campetto era esattamente vicino agli spogliatoi e indovinate dove ci trovavamo io e Kenan? Proprio lì.

Allegri si accorse di noi così sorrise, meravigliandosi quasi di trovarci insieme e soprattutto da soli.

-ciao ragazzi, Gaia da quanto tempo! Come sei cresciuta solo in un'estate...- mi osservò sorridendo

-salve mister!- lo salutai ricambiando il sorriso.

Lui poi si voltò verso il ragazzo al mio fianco -Kenan, pronto per l'allenamento?- gli chiese entusiasta dandogli una pacca sulla spalla

-certo mister, ora arrivo- rispose Kenan prontamente.

Insomma il mister aveva inevitabilmente compreso che aveva probabilmente interrotto qualcosa, quindi se ne andò a gambe levate -va bene, finite ciò che stavate facendo e vieni- disse infine lui capendo la situazione e facendo un sorrisetto compiaciuto.

Una volta soli, di nuovo, Kenan si girò verso di me. Si limitò a sorridere. Si abbassò nuovamente, ma stavolta si interessò alla mia guancia, così ci lasciò un lieve bacio prendendomi saldamente il viso.

Rimasi pietrificata.

-vado ad allenarmi, a dopo- disse facendomi l'occhiolino per poi sparire dietro la porta.

Dopo questa non credevo di essere ancora in grado di raggiungere la tribuna per assistere all'allenamento...

Le gambe mi bollivano, le mani tremavano e la testa non smetteva di vorticare, per un attimo credetti che mi sarei potuta ritrovare per terra da un momento all'altro.

Sorrisi ripensando alla scena appena vissuta e ovviamente con me, sorrise anche il mio cuore.

SPAZIO AUTRICE
per oggi abbiamo finito...
vi piace la situazione che si sta creando tra i due? Come pensate che evolverà?
Al prossimo capitolo, un bacio🫶🏻

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora