79.

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-Kenan!- esclamai, alzandomi di scatto -Non è come sembra!- cercai di attirare la sua attenzione.

Ma lui non ascoltò. Senza dire una parola, si girò e iniziò a camminare velocemente verso la sua macchina.

-Kenan, aspetta!- gridai, cercando di inseguirlo, ma lui accelerò il passo, ignorandomi completamente.

Il mio cuore si spezzò mentre lo vedevo allontanarsi. La confusione e la frustrazione si mescolavano in me, mentre Matias rimaneva lì, visibilmente colpito dall'accaduto.

-Gaia...- iniziò Matias, ma lo interruppi con uno sguardo severo.

-Non adesso, Matias- dissi, sentendo le lacrime salire agli occhi -ho bisogno di andare da lui-

Senza aspettare una risposta, corsi fuori dal cancello, sperando di raggiungere Kenan prima che fosse troppo tardi.

Lo seguii con il respiro affannato e le lacrime che iniziavano a scorrere lungo le guance.

Kenan era già a una buona distanza, ma non mi fermai. Dovevo spiegargli, dovevo fargli capire.

-Kenan! Aspetta, per favore!- urlai, la mia voce disperata.

Lui si fermò finalmente, ma non si voltò. Rallentai il passo mentre mi avvicinavo, cercando di raccogliere il coraggio per parlargli.

Quando fui abbastanza vicina, posai una mano sul suo braccio.

-Ti prego, Kenan, ascoltami- dissi, il mio tono implorante.

Deglutii -innanzitutto scusami per oggi, non avrei dovuto reagire in quel modo, ho esagerato-

Lui si girò lentamente, il viso segnato dalla rabbia e dalla delusione. I suoi occhi mi trapassavano, facendomi sentire piccola e vulnerabile.

-Cosa vuoi, Gaia?- chiese con voce tagliente -ho visto tutto-

-No, non hai visto tutto. Non hai visto cosa è successo davvero. Io non volevo, non ho mai voluto-

Kenan scosse la testa, il suo sguardo ancora incredulo.

-Perché eri così vicina a lui, allora? Perché non mi hai detto subito che lo stavi aspettando fuori?- la sua voce era un mix di dolore e rabbia.

Mi sentii in colpa, ma sapevo che dovevo spiegare tutto chiaramente.

-Ero fuori perché aspettavo te. Matias è uscito e ha iniziato a parlarmi. Non sapevo che cosa avesse intenzione di fare. Ti prego, credimi, Kenan. Non c'è nulla tra me e lui- le lacrime scorrevano liberamente ora, senza controllo.

Kenan rimase in silenzio per un momento, i suoi occhi fissi nei miei, cercando la verità nelle mie parole.

-Perché dovrei fidarmi di te dopo ciò che ho visto con i miei stessi occhi?- chiese, la sua voce più morbida ma ancora piena di dolore.

-Ma davvero fai?- dissi quasi incredula dalle sue parole -perché dovrei fidarmi io di te, dopo avermi nascosto la stessa situazione per più volte- gli rinfacciai nuovamente l'accaduto di stamattina, che faticavo ancora a perdonare.

Lui mi guardò con un'espressione contrariata, non affatto contento da quella risposta.

In effetti, mi ero appena scusata, ma avevo riaperto l'argomento.

Brava Gaia!

-oh mamma- sussurrai quasi tra me e me. Mi pentii subito per aver risposto in quel modo quasi a dargli nuovamente colpa, così cercai di ritornare su ciò per cui lui ora non riusciva nemmeno a guardarmi in faccia -Kenan, guardami- cercai il suo sguardo.

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora