15.

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Ebbene sì, avevo appena dato il mio primo bacio sul pavimento, ad un ragazzo che conoscevo da appena qualche giorno.

È proprio vero quando dicono che arriva quando meno te lo aspetti...

La situazione ora però stava un tantino esagerando. Dal pavimento ci eravamo spostati sul mio letto. Non facevamo niente di che, ci limitavamo a scambiarci qualche sguardo.

Però non riuscivamo a far a meno di far entrare in contatto le nostre labbra, ero diventata dipendente dai suoi baci.

Le sue mani delicate non si staccavano nemmeno un secondo dal mio corpo, continuavano a percorrermi ogni mia forma, ma senza mai andare oltre i fianchi.

Era successo tutto troppo velocemente. Qualche momento fa eravamo sulla sedia a fare tedesco, poi per terra a baciarci e ora sul letto a fare altrettanto...

Sentii l'esigenza di prendere un secondo per ragionare su quello che effettivamente stavamo facendo, non ci stavo capendo più niente. Regnava solo molta confusione nella mia testa.

Mi staccai da lui, tirandomi su dalla posizione in cui ero sdraiata.

-scusami Kenan- dissi, leccandomi le labbra che ancora sapevano di lui

-che succede? Ho fatto qualcosa che non dovevo fare?- mi chiese confortandomi subito, affiancandomi

-no, è solo che è successo tutto troppo in fretta- cercai di dire, massaggiandomi le tempie dato che stava iniziando a scoppiarmi la testa.

Lui aspettò un attimo prima di rispondermi, probabilmente stava elaborando il tutto solo ora -hai ragione, non dovevo, scusami- mi passò una mano sulla coscia, io sussultai.

Improvvisamente qualcuno irruppe nella nostra stanza, cogliendoci completamente impreparati.

Io avevo i capelli scompigliati e Kenan manteneva ancora la mano sulla mia coscia.

-che stavate facendo?- disse quel qualcuno che ci aveva interrotti, era mio fratello

-oh, niente, stavo ripetendo a Kenan le ultime cose di Tesesco- dissi balbettando, inventando una scusa

-perché balbetti?- spostò lo sguardo sulla mano di Kenan -e perché la sua mano è sulla tua coscia?- Kenan la tolse immediatamente.

Non so cosa successe, notai solo che i due si scambiarono uno sguardo e Federico cambiò completamente atteggiamento di punto in bianco. Inizialmente sembrava incazzato, ma ora sembrò totalmente pacato e quasi divertito.

Dato che non gli arrivò nessuna risposta da parte nostra, si limitò a scambiarmi uno sguardo che non seppi interpretare -e va bene dai, vi lascio soli- disse facendo un occhiolino a Kenan per poi sparire dietro la porta.

Kenan si voltò in mia direzione, io feci la stessa cosa. Scoppiammo subito a ridere come bambini. Non so esattamente cosa contenesse la sua risata, ma sentirla mi faceva bene al cuore.

-fortuna che non è entrato qualche minuto fa- disse lui, quasi ammiccante

-eh si, non avrei sopportato il suo rimprovero- dissi, abbassando lo sguardo

-a me però è sembrato abbastanza tranquillo, anche se sicuramente ha capito la situazione- disse lui, cercando il mio sguardo.

Una cosa che ho capito di Kenan in queste poche volte che l'ho visto è sicuramente che quando ti parla vuole guardarti in faccia, dritto negli occhi. Ma io il suo sguardo non ero in grado di reggerlo.

-forse perché sei un bravo ragazzo- lo guardai, sorridendogli -almeno lo spero, per quello che mi hai dimostrato fino ad adesso sembrerebbe proprio di sì- continuai a mostrargli il mio sorriso che splendeva ogni volta che solamente incontravo il suo sguardo

-con te è impossibile non esserlo- mi sistemò i capelli, che da essere legati in uno chignon un po' disordinato erano passati a essere sciolti in un completo disastro. Lui si mise a ridere -sono stato io?- disse riferendosi ai miei capelli

-credo proprio di sì sai?- dissi ironica.

Si alzò, per poi stiracchiarsi. Mi soffermati sulla sua figura. Il suo corpo era esile, ma allo stesso tempo ben formato e muscoloso. Indossava una semplice maglietta a maniche corte che evidenziava a pieno le sue spalle larghe.

Le sue mani erano perfette, le dita sottili e le unghie ben curate. Qualche vena gonfia rendeva il tutto più attraente.

Istintivamente mi cadde l'occhio su un punto in cui sicuramente non avrei dovuto guardare. Tirai subito lo sguardo in su, verso il suo viso.

-andiamo dagli altri?- mi chiese, porgendomi la mano. Mi diede una mano a tirarmi su, poi si avvicinò al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa -dimentica quello che è successo se è quello che vuoi, rispetterò la tua volontà e le tue decisioni- disse, provocandomi un brivido.

A quelle parole ci pensai per tutto il resto della giornata. Continuavano a tornarmi alla mente. Mi chiedevo se volevo veramente dimenticare tutto o custodire quel momento come unico e prezioso.

SPAZIO AUTRICE
mamma mia questi due... chissà come andrà a finire...
Tra poco arriva un altro capitolo, lasciate una stellina💫🫶🏻

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora