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Dopo quel che era successo con Kenan, ero subito corsa a casa mia, dove per fortuna non ci fu traccia né di Federico né di Lucia.

Era passata solamente qualche ora, ma sentivo l'esigenza di chiarire con lui per poter tornare tra le sue braccia e sentirmi al sicuro.

Ma l'orgoglio mi spingeva a non fare tutto ciò che in realtà era giusto e che desideravo fare.

Avrei potuto chiamarlo, chiedergli scusa per aver esagerato, ma non riuscivo.

D'altra parte, speravo che lui non fosse tanto orgoglioso quanto me, e che mi desse qualche segnale il più presto possibile, nonostante fossi io dalla parte del torto.

Mentre l'attesa di un suo semplice messaggio mi stava letteralmente facendo impazzire, decisi che forse era arrivata l'ora di pranzare.

Non avevo molta fame, nonostante non avessi fatto colazione.

Così mi preparai alla svelta un semplice toast che divorai in qualche secondo.

Non sapevo veramente cosa fare, continuavo a vagare per la casa senza una vera rotta,
solo per colmare quel vuoto che non mi permetteva di ragionare.

Poi, improvvisamente, una notifica catturò a pieno la mia attenzione.

Mi fiondai sul cellulare, sperando solo che quel messaggio derivasse da Kenan.

Nel mio viso si disegnò un'espressione di delusione quando notai che invece, quel messaggio, era da parte di mio fratello.

Sbuffando, mi sedetti sul divano per leggerlo.

Federico- preparati, tra mezz'ora io e Lucia ti veniamo a prendere che andiamo a casa Gatti

Subito dopo quello, ne seguì un altro.

Federico- non mettere il costume, non stiamo in piscina

E così, ormai rassegnata, mi diressi verso camera mia per prepararmi.

Un pizzico di adrenalina c'era, nella speranza che a casa di Fede ci fosse anche Kenan.

Di solito ci riunivamo sempre in un gruppetto abbastanza ristretto, composto anche appunto da lui.

Indossai un semplice pantaloncino e un top abbastanza corto, dato che il caldo mi stava letteralmente divorando.

Mi guardai allo specchio, cercando di sistemare i capelli e nascondere le tracce delle lacrime con un po' di trucco leggero.

Mentre aspettavo, i pensieri tornarono inevitabilmente a Kenan. Avevo il cellulare stretto in mano, nella speranza che finalmente vibrasse per annunciare un suo messaggio.

Ma il tempo passava, e il silenzio continuava.

Sospirai, cercando di non perdere la calma. L'attesa dei due era snervante e sogni secondo sembrava durare un'eternità.

Il suono del citofono mi fece sussultare. Con il cuore che batteva all'impazzata, mi avvicinai alla porta e aprii.

Federico e Lucia salirono rapidamente, ma si limitarono a stare sulla soglia della porta.

-Pronta?- chiese Chicco sorridente, ignaro di ciò che era accaduto con Kenan.

Annuii solamente cercando di mascherare la mia ansia e, dopo essermi messa le scarpe, li raggiunsi fuori di casa.

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora