Kenan
-dov'è Gaietta?- sentii chiedere da Fede una volta entrati a casa Chiesa.Non appena erano finiti gli allenamenti, Fede mi aveva chiesto se volessi pranzare da loro e io non avevo aspettato nemmeno un secondo per accettare quella proposta. L'unico mio obiettivo, però, era poter incontrare di nuovo quei due occhioni che mi riempivano di gioia.
-è sopra, in camera sua- rispose Lucia dalla cucina.
Io mi tolsi subito le scarpe, impaziente di vederla.
Feci un salto in cucina salutando frettolosamente Lucia e poi mi diressi a passo svelto al piano di sopra. Quasi rischiai di inciampare per le scale dalla fretta.
E davanti a me, la porta era chiusa. Così bussai prima di aprirla leggermente.
-permesso- misi il primo piede nella sua stanzetta, piena di poster juventini.
Lei, però, non fiatò. Solo dopo mi accorsi che stava dormendo beatamente. Aveva il respiro pesante e giaceva sdraiata su un fianco nel suo letto non molto spazioso.
Così, senza svegliarla, mi sedetti sull'orlo del materasso per poterla ammirare. Il nasino all'insù si vedeva ancora di più da questa prospettiva, e le ciglia lunghe quasi sfioravano la pelle sottostante agli occhi.
Le sistemai i capelli che le ricadevano sul viso, portandoli prudentemente dietro l'orecchio. Poi mi chinai verso di lei per poterle lasciare un bacio sulle labbra socchiuse.
A quel punto si mosse, aprendo lentamente gli occhi. Rimasi stupito nel vedere che, quei suoi occhi sempre gioiosi, erano invece spenti. Rossi e gonfi, mi guardarono senza alcuna reazione.
Solo dopo qualche istante, lei mi sorrise, ma solamente con la bocca, gli occhi rimasero oscurati da un velo di quel che sembrava tristezza.
-che succede prensesim?- le chiesi carezzandole il viso
-niente, ho solo molto sonno- disse con la voce impastata -che ci fai qui?- chiese poi
-tuo fratello mi ha invitato a pranzo- dissi, ma ritornai al discorso di prima -oltre al sonno, c'è qualcos'altro, vero?- chiesi.
Lei si alzò e con i capelli disordinati, le gambe incrociate, mi rispose -no Ken, è tutto ok-
Ma ormai avevo imparato a capirla, e sapevo benissimo non fosse tutto ok. Però feci finta di nulla, senza insistere.
Gaia
Gli occhi mi bruciavano e probabilmente Kenan l'aveva notato. L'unica soluzione era stata dormire. L'unico modo per fuggire a quella triste realtà, era catapultarsi nel mondo dei sogni, dove le cose andavano nel migliore dei modi.Avrei tanto voluto sfogarmi, ma sapevo non fosse la cosa giusta, per Kenan. Non doveva avere preoccupazioni, soprattutto in questo momento in cui la sua carriera contava più di tutto.
Quindi mi sarei tenuta tutto dentro, sorridendo e fingendo di stare alla grande. Ma sapevo che in fondo non avrei potuto mentirgli, avrebbe capito che c'era qualcosa che non andava.
Stranamente non insistette, così io non dovetti più fingere di avere solo sonno.
Mi alzai dal letto per prendere una felpa, così mi posizionai davanti all'armadio per decidere quale indossare.
Sentii subito due forti braccia cingermi i fianchi -senti, so che non ti piace quando insisto, ma sicura vada tutto bene?- mi chiese dolcemente.
Quanto lo amo...
Piano piano, sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi. Stavo per piangere, di nuovo, ma stavolta davanti a lui, che non doveva sapere niente di ciò che in realtà sapevamo solo io e Lucia.
Trattenni quelle lacrime, che minacciavano disperatamente di uscire da un momento all'altro, fortunatamente però fui abile nel riuscire a non farle venire a contatto con la pelle.
Vedevo offuscato, avevo gli occhi colmi.
Kenan
La girai verso di me, e mi si spezzò il cuore quando puntò i suoi occhi lucidi nei miei.Mi guardava arresa, ma sapevo si sarebbe ostinata a mentire un'altra volta.
-ok, ho capito che c'è qualcos'altro, vuoi dirmi cosa?- le chiesi, mentre ormai una lacrima le stava rigando il volto. L'asciugai prontamente, aspettando che parlasse.
Ma si limitò a dire di no con la testa, per poi puntare lo sguardo verso il pavimento.
Cercai di tirarle su il volto, ma lei si scansò, girandosi nuovamente verso l'armadio, e afferrando una felpa bianca.
Senza parlare, mi oltrepassò infilandosi la felpa, per poi tornare seduta sul letto.
-puoi almeno non ignorarmi?- la raggiunsi
-non voglio parlare Kenan- mi disse, fissando il vuoto, ormai non mi guardava neanche più in faccia.
Avevo fatto qualcosa di sbagliato io?
Gaia
Volevo dirglielo, ma la paura di poterlo danneggiare mi frenava.E ora non riuscivo nemmeno più a guardarlo negli occhi, perché altrimenti sarei scoppiata a piangere.
Perché? Perché i suoi occhi erano sempre stati il mio rifugio sicuro, ma ora non potevano esserlo, perché c'era qualcosa che io sapevo ma che lui no.
-ti prego parlami, ci siamo sempre detti tutto- quasi mi supplicò
-non posso Kenan- dissi a voce bassa
-perché?- chiese disperato
-prova a capirmi...- non sapevo che dire
-come faccio a capirti se non mi parli? Come faccio a capirti se non mi degni nemmeno di uno sguardo?!- si alzò in piedi, iniziando ad aumentare il tono di voce
-calmati Kenan- cercai di placare la sua ira, con scarsi risultati
-calmati?! Posso essere calmo davanti a te che piangi e io che non posso fare niente per evitarlo?!- urlò.
Non risposi, ma continuai a fissare il pavimento.
-quindi? Non me lo vuoi proprio dire?- chiese un'ultima volta
-si...ma...- le parole mi morirono in bocca
-ma? Io voglio solo aiutarti Gaia!- notai che si avviò verso la porta, probabilmente stava per andarsene. Sentii che mi fissò per qualche istante, poi aprì la porta e senza dire niente fece per andarsene, fino a quando lo fermai
-aspetta!- gli urlai, ma nuovamente le parole non riuscivano ad uscire di bocca. Si creò un nodo alla gola che non mi permise più di parlare.
E così Kenan se ne andò, lasciandomi da sola in quella stanza che ora mi metteva solo angoscia.
Le lacrime iniziarono a farsi sempre più copiose sul mio viso, e quando sentii sbattere anche la porta di casa, mi rannicchiai singhiozzando, sapendo che in quel momento l'unica persona di cui avevo bisogno era proprio lui.
SPAZIO AUTRICE
Non mi ammazzate! Tranquille che in qualche modo ritornerà tutto come prima...Secondo me Kenan ha esagerato... voi che dite?
Vi aspetto con il prossimo, lasciate una stellina, vi amoo❤️💫
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My starboy|| Kenan Yildiz
Fanfiction"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sapevo di essere pronta per ogni partita." Non sempre il primo amore si rivela la tua anima gemella. Ep...