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Mi schiarii la gola, puntando lo sguardo verso il basso -oh, non so, chiedete a Lena- scandii bene quel nome, sapendo benissimo non le appartenesse.

Mila sorrise forzatamente, guardando mia zia -Kenan ed io abbiamo avuto qualche... incomprensione in passato. Ma nulla di grave, vero Kenan-

-Non chiamerei 'incomprensione' ciò che è successo- ribattei, il tono della mia voce leggermente tremante per la rabbia trattenuta.

-Erika, cosa ne diresti di un po' di dolce- intervenne mia madre cercando di stemperare la tensione, ma mia zia non si fece distrarre.

-No, io voglio capire cosa sta succedendo qui- insistette Erika, lo sguardo fermo su Mila e me -Kenan, Lena, non sono stupida. Parlate-

Ci fu un momento di silenzio imbarazzante. Mila si agitò sulla sedia, chiaramente cercando di trovare una scusa plausibile. Io invece respirai profondamente, consapevole che non avrei potuto nascondere la verità ancora a lungo.

-Mila- quasi urlai quel suo vero nome -tu vuoi raccontare o preferisci che lo faccia io?- le chiesi, il tono freddo e deciso.

Mila si voltò verso di me, i suoi occhi pieni di odio -sei proprio un bastardo, Kenan!- sibilò. Poi si rivolse a mia zia -Bene, Erika- cercò di prendere fiato -la verità è che Kenan ed io abbiamo avuto una relazione in passato. È finita male e ci sono state delle tensioni-

-Tensioni?- ripeté mia zia, scrutando il mio volto -Che tipo di tensioni-

Mila tentò di rispondere, ma io la interruppi, sentendo il bisogno di dire la verità -Minacce- dissi, guardando mia zia negli occhi -Ci sono state delle minacce-

Mia madre sgranò gli occhi, mentre mio padre si sporse in avanti, preoccupato -Quali minacce, Kenan?- chiese mio padre, il tono più severo ora.

Alternò lo sguardo da me a Mila con la mascella contratta, attendendo una mia risposta.

Mi sentii come se mi stessero svuotando l'anima. Annuii lentamente, evitando gli sguardi dei miei genitori -È stata una storia tossica. Lei mi ha minacciato, ha cercato di manipolarmi e...-

Mila mi interruppe, alzandosi di scatto -Basta. Non devo ascoltare queste assurdità!- gridò con le lacrime agli occhi -Ero venuta qui per cercare di mettere una pietra sopra al passato, ma evidentemente è impossibile-

-Aspetta- dissi, alzandomi anch'io -Non pensare di andartene così. Devo sapere cosa vuoi davvero. Perché sei qui, Mila?-

Lei mi guardò con un misto di rabbia e disperazione -Volevo solo un nuovo inizio, Kenan. Ma a quanto pare non è possibile dimenticare il passato-

Sapevo stesse palesemente mentendo e volevo sapere cosa in realtà le passasse per la testa, ma allo stesso tempo sapevo anche che avrei voluto vederla andare via il più presto possibile

In quel momento Erika si alzò, avvicinandosi a lei -Lena... o meglio Mila, hai ingannato tutti noi. Vattene subito da questa casa. Non voglio più vederti, sia chiaro-

Mila fece per rispondere, ma poi, senza dire una parola, afferrò rabbiosa la sua borsa e uscì di corsa dalla porta, lasciando un silenzio pesante dietro di sé.

Mi sedetti lentamente, sentendomi svuotato e stanco. I miei genitori e mia zia mi guardavano con una miriade di domande negli occhi.

-Kenan, perché non ci hai mai detto nulla- chiese mia madre, la voce tremante.

-Sì, perché non ci hai detto niente- ripeté mio padre, con un tono severo.

Mi schiarii la gola, cercando le parole giuste -Non volevo preoccuparvi. Ero convinto di poter gestire tutto da solo. E poi... beh, mi vergognavo di ammettere di essere caduto nella sua trappola- incrociai le braccia al petto, facendomi scivolare leggermente sulla sedia.

Erika si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla -Kenan, siamo la tua famiglia. Non devi affrontare queste cose da solo-

Mi sentii sollevato da quelle parole, ma anche triste per aver deluso le persone che amavo. Annuii lentamente, cercando di non mostrare quanto in realtà in quel momento mi sentissi fragile.

-Va bene, prometto che vi terrò informati su tutto d'ora in poi- dissi, con un filo di voce.

Mia madre si avvicinò e mi abbracciò strettamente -Siamo qui per te, tesoro. Sempre-

Anche mio padre si unì all'abbraccio, e per la prima volta in tanto tempo mi sentii veramente al sicuro.

Finalmente, dopo quel confronto difficile, ci sedemmo di nuovo tutti insieme.

La tensione era ancora palpabile, ma almeno ora c'era trasparenza.

Mia madre cercò di smorzare la tensione con un sorriso forzato -Allora, che ne dite di un po' di dolce- chiese nuovamente, alzandosi e dirigendosi verso la cucina.

-Sì, credo che un po' di dolce ci farebbe bene- rispose mio padre, cercando di alleggerire l'atmosfera.

Erika annuì, cercando di riprendere un po' di normalità -un dolce risolverebbe tutti i nostri problemi effettivamente- disse ironica, sospirando.

Io rimasi seduto, ancora scosso, ma riconoscente per il tentativo di mia madre di riportare un po' di serenità. Quando tornò con una torta al cioccolato, sentii che il peso sul mio petto si alleggeriva leggermente.

Mentre tutti iniziammo a mangiare il dolce, la conversazione riprese, più leggera e meno tesa. Mia zia raccontò qualche aneddoto divertente, e piano piano il clima si distese.

Nonostante tutto, sentivo che, almeno per quella sera, potevo contare sul sostegno della mia famiglia.

SPAZIO AUTRICE
Speriamo che questa questione sia risolta per sempre e che Mila non si faccia di nuovo viva!

Detto ciò, io sono curiosa di sapere cosa combina Gaia nel frattempo, voi?

Vi ricordo una cosa... Matias....

Ci vediamo al prossimooo, lasciate una stellina, vi amo sempre di più e grazie di tutto il sostegno❤️💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora