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@kenanyildiz_official La sconfitta fa sempre male, ma non ci fermerá. Ci sono ancora molte battaglie da combattere insieme💪🏻⚪️⚫️
Questa maglia richiede costanza e impegno. È il nostro spirito di squadra che non ci fará mollare!
#FinoAllaFine

Attendevo ansiosamente di arrivare alla continassa, solo per incrociare il suo sguardo.

Questa mattina non ero andata a scuola perché ancora non ero completamente in forma, quindi ne avevo approfittato per andare a vedere come stavano i ragazzi che ora più che mai dovevano reagire per poter ribaltare la classifica e superare l'inter, senza scoraggiarsi.

Di solito è concesso un giorno di riposo dopo la partita, ma oggi il mister aveva convocato tutti agli allenamenti. Forse voleva fargli qualche strano lavaggio del cervello.

La testa mi stava scoppiando, avevo passato tutto il tragitto in macchina massaggiandomi le tempie, sperando funzionasse ad alleviarmi il dolore.

-passato il mal di testa?- mi chiese Fede una volta usciti dalla macchina. Annuii, anche se in realtà la situazione non era che peggiorata.

Raggiungemmo in silenzio l'ingresso, ancora provati dalla sconfitta di ieri, che aveva reso il clima totalmente cupo.

All'ingresso salutammo entrambi la segretaria sforzandoci di fare un sorriso leggero, per educazione.

Poi Federico mi lasciò un bacio sulla fronte prima di andarsi a cambiare.

Mi guardai attorno e improvvisamente la testa iniziò a vorticarmi. Chiusi gli occhi per un momento e per fortuna la situazione migliorò per quell'attimo.

Ero ferma lì, davanti all'ingresso che aspettavo l'arrivo di una sola persona.

Nel frattempo arrivò Weston insieme ad Adrien, che mi salutarono di sfuggita per poi correre a cambiarsi.
Anche loro erano ancora con la testa sulla partita della sera scorsa e l'obiettivo di oggi per allegri sarebbe stato sicuramente creargli una mentalità tale da non abbattersi dopo una sconfitta.

Era arrivata tutta la squadra, mancava solo lui. Aspettavo l'arrivo di Kenan con il cuore in gola, ma quando finalmente varcò per ultimo l'ingresso, tutto il mio entusiasmo svanì. Il mio sorriso in volto si trasformò totalmente.

Passò accanto a me senza neanche degnarmi di uno sguardo, le cuffiette nelle orecchie e lo sguardo perso nel vuoto. Era come se io non fossi lì, come se tutto ciò che avevamo vissuto insieme non contasse nulla.

Mi sentii tradita, confusa. Cercai di attirare la sua attenzione, di fargli capire quanto fossi lì per lui, ma tutto fu inutile. Il mio cuore si strinse nel petto mentre lo vedevo allontanarsi, incapace di voltarsi indietro.

La segretaria mi guardò con occhi pieni di domande mute, ma io non riuscii a trovare una risposta. Mi sentii persa, abbandonata, mentre il dolore mi avvolgeva come un mantello oscuro.

Insomma che avevo fatto di male per meritarmi questo suo atteggiamento?

Mi convinsi in qualche modo che forse era troppo preso dalla musica e dai suoi pensieri che non si era accorto di me, anche se tutto ciò era assurdo, era impossibile non mi avesse notata.

La segretaria mi diede un'altra occhiata stupita, quasi più di me, dopo aver assistito a quella scena.

-è successo qualcosa?- mi chiese con tono basso.

La guardai e feci spallucce -in teoria no- risposi perplessa.

Ci fu un attimo di silenzio totale, mentre ero persa nelle mie mille domande a cui non sapevo rispondere.

Era doloroso realizzare che forse non ero così importante per lui come lui lo era per me.

Con il cuore pesante, mi diressi verso il campo dove i ragazzi stavano iniziando gli allenamenti. Ogni passo era un peso, mentre cercavo di ignorare il nodo che si stringeva sempre di più nella mia gola.

Mi sedetti su una panchina ai margini del campo, osservando Kenan e gli altri giocatori allenarsi con determinazione. La vista di lui, così concentrato e lontano da me, faceva male più di quanto avessi immaginato. Mi sentivo come una spettatrice indesiderata in uno spettacolo che non mi apparteneva più.

Il mister quando mi notò mi salutò con un cenno, facendo un sorriso forzato.

Osservai Kenan e notai che anche se si impegnava al massimo nell'allenamento, il suo sguardo sembrava perso altrove, come se fosse tormentato da pensieri che lo distraevano dal presente.

Le vertigini iniziarono a tormentarmi di nuovo, il mal di testa aumentava di intensità, fino a diventare insopportabile. Mentre cercavo di tenermi in equilibrio sulla panchina, tutto intorno a me iniziò a sbiadire, come se il mondo stesse scomparendo.

Il suono dei piedi che correvano sul terreno, il fruscio del pallone che rotolava sull'erba, le voci degli allenatori e dei giocatori si fondevano insieme in un vortice di suoni e sensazioni che iniziavo a sentire sempre più lontani.

Poi, improvvisamente, tutto si oscurò.

Buio totale.

SPAZIO AUTRICE
che gli prende a Kenan?? Perché ignora gaia?

Lo scopriremo tra poco...

Come sempre, lasciate una stellina, baci❤️💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora