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Attendevo ansiosamente seduta sulla sedia, mentre ascoltavo i discorsi degli invitati. Tutti sembravano chiedersi che regalo fosse quello di Kenan, ma c'era una persona in particolare che però non pareva incuriosita e nemmeno stupita.

-Fede?- lo richiamai interrogativa -sai qualcosa del regalo di Kenan?- gli chiesi quasi in un sussurro.

Mi sorrise, senza darmi una risposta, sembrava quasi un gesto per deridermi scherzosamente. Poi spostò lo sguardo sulla porta, ancora chiusa.

Alternò lo sguardo, dalla porta passò a me e poi lanciò un'occhiata di intesa a Lucia che si limitava a sorridere.

Non feci nemmeno in tempo a comprendere per bene la situazione che la porta si spalancò improvvisamente: tutti si ammutolirono osservando la scena.

Era Kenan, voltato di spalle che sembrava mantenere qualcosa di abbastanza ingombrante. Fece un passo avanzando, rimanendo sempre voltato.

Poi, non appena riuscì ad entrare completamente dentro casa, si voltò mostrandomi quel suo dolce sorriso che quasi mi intenerì più del regalo stesso.

Tutti aprirono bocca per l'enorme mazzo di fiori che manteneva tra le mani, come un gioiello prezioso.

Rose blu, le mie preferite. E non gliel'avevo mai detto.

I miei occhi brillavano mentre la mia bocca era incapace di esprimere qualsiasi parola. Mi alzai per essere pronta a reggere quella numerosa moltitudine di rose che emettevano un buon profumo.

Lui avanzava faticosamente, così Fede non esitò ad aiutarlo, rimanendo concentrato ad osservare la mia reazione.

Mia mamma, Lucia e mio padre se ne stavano a braccia conserte a godersi la scena, mentre il resto delle persone si spifferavano cose tra loro.

Finalmente Kenan giunse da me, ma non mi diede quel grande mazzo di fiori, bensì lo posò per terra. Solo ora intravidi una piccola busta che penzolava dal gambo di qualche rosa.

Anch'essa di un blu accesso, che sfumava sul celeste.

Lo guardai, perdendomi nei suoi occhi che quasi si avvicinavano al colore della busta. Mi sorrise, incoraggiandomi a prendere la lettera -aprila, leggila- mi sussurrò, facendo in modo che sentissi solo io.

Così feci come mi aveva detto, presi la lettera cercando di mantenerla tra le mie mani tremolanti dall'emozione.

Nessuno mai mi aveva regalato delle rose.

Dentro la busta, sembrava esserci più di una semplice lettera, ma la prima cosa che mi capitò tra le mani fu proprio quella.

La aprii, era piegata accuratamente. Mi esplose il petto quando notai che tutte quelle parole racchiuse in un semplice foglio erano completamente scritte a mano, da lui.

Cercai di leggere la prima parola, ma subito qualcuno interruppe quel silenzio che iniziava a diventare angosciante -leggi ad alta voce Ga! Vogliamo sentire anche noi- urlò Dusan, provocandomi una leggera risatina.

Così mi schiarii la gola, mentre tutti erano attenti ad ascoltare.

"Ho pianto due volte nella mia vita.
La prima, perché da piccolo mi ero sbucciato il ginocchio e la seconda... per ben altro. L'ultima volta però, le lacrime avevano un sapore di verso, un retrogusto acido che quasi mi bruciava la pelle. Un vuoto allo stomaco che non faceva altro che mangiarmi completamente. La testa dolorante che mi tormentava senza darmi tregua. Sensazioni che mai avevo provato in vita mia si stavano facendo strada dentro di me, stordendomi completamente.
E mentre i singhiozzi mi risucchiavano e le lacrime inondavano il mio viso, mi resi conto che stavo facendo una cosa che non era solita. Eppure, non mi interessava. Però... perché piangevo?
E quando iniziai a rendermi conto di non saper rispondere, mi accorsi che forse era entrato a far parte di me qualcosa di nuovo. Un qualcosa di bello,
che avevo scoperto grazie ad una persona. Una ragazza splendida, dagli occhi neri e il viso dolce che a ogni contatto mi incantava, a ogni movimento mi stregava. Più piccola di me, ma con la mentalità più matura che avessi mai conosciuto.
Non appena tutto questo si elaborò nella mia mente, sorrisi istintivamente, cacciando le lacrime. Perché? Perché avevo finalmente trovato la risposta che stavo tanto cercando. E che volevo urlare al mondo, ma soprattutto, a quella ragazza.
Ti amo, prensesim.
Ti amo, prensesim.
E lo ripeterei quanto il numero di queste rose. Saranno cento? o centocinquanta? Non lo so, ma spero solo che possano simboleggiare gli anni che voglio passare con te. Una vita intera.
Perché blu?... beh ora rispondimi tu.

Il tuo Kenan."

Asciugai la sottile lacrima che mi rigava il viso. Alzai lo sguardo verso di lui, che mi ammirava con gli occhi lucidi, ma con il sorriso stampato in volto.

Non riuscii a non sorridergli, e tantomeno a non fiondarmi tra le sue braccia, nuovamente.

Stavolta a stringermi forte fu lui, io gli lasciai un bacio leggero sulla guancia, cercando di trasmettergli tutto ciò che tenevo dentro, e che non riuscivo a dire a parole.

Ma di nuovo, le parole mi morirono in bocca. Così, mi limitai a stringerlo a me, inspirando il suo profumo, mescolato a quello delle rose.

Tutti ci osservavano sorridenti, e i più sensibili si erano addirittura lasciati andare, commuovendosi insieme a me.

Ora però, rimaneva solo che risolvere quel piccolo quesito finale.

Perché blu?


SPAZIO AUTRICE
Perché blu??!

Vediamo quanta fantasia avete... secondo voi perché?

ps: scusate l'assenza, come sempre sono stata impegnata, ma spero mi perdoniate❤️

Lasciate una stellina, baci❤️💫💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora