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Dopo appena 5 minuti dalla fine della partita terminata 2-0 per la juve, sentii il telefono squillare. Stavolta non poteva essere Bianca, dato che era a fianco a me.

Fu proprio lei a passarmi il cellulare e dal suo sguardo, senza che leggessi il nome, capii di chi si trattasse.

Infatti, aveva fatto gli occhi a cuore come ogni volta che sentiva anche solo nominare mio fratello.

Ebbi la conferma quando sul display apparve una foto che raffigurava me e chicco anni fa, quando ancora ero una bambinetta. Quella era la sua foto profilo whatsapp, da ormai fin troppo tempo.

Risposi alla chiamata, aspettando una risposta da parte di Fede, ma a parlare non fu lui.

Bensì quella voce inconfondibile che avrei riconosciuto tra tutte, capace di farmi tremare il cuore ogni volta.

Presi aria, sapendo benissimo l'effetto che mi faceva anche solo sentirlo attraverso un telefono.

-prensesim- disse lui con ancora il fiato corto

-Kenan?- dissi con un filo di voce, Bianca cambiò subito espressione puntandomi gli occhi stupita

-che fai mi scrivi "sei pazzo" senza darmi una risposta?- disse con tono ironico

-ti avrei già messo giù se la risposta fosse stata negativa- risposi io stando al gioco.

In un attimo, sembrò come se non avessimo mai discusso. Sapevamo entrambi di non poter fare a meno di noi.

-te lo voglio sentir dire- mi sfidò

-tu richiedimelo- sorrisi, sapendo che lui fosse ancora più orgoglioso di me.

Ci fu un attimo di silenzio da parte sua -sei furba eh- disse poi

-eh si... quindi?- chiesi nuovamente.

Non pensavo si arrendesse così facilmente, invece si schiarì la gola -mi perdoni, prensesim?- disse quasi in un sussurro

Non me lo feci ripetere due volte -fammici pensare...- scherzai -va bene dai ti perdono- risposi infine.

Lo avrei perdonato altre mille volte, se fosse stato necessario. Perché non potevo immaginare quotidianità senza di lui, era l'unico in grado di farmi stare bene, di farmi sorridere anche quando è l'ultima cosa che voglio fare.

In lontananza, riconobbi la voce di mio fratello,
che chiedeva a Kenan se avesse finito.

Borbottò qualcosa che non riuscii a decifrare e infine si rivolse a me.

-devo andare, tuo fratello rivuole il telefono, almeno ora posso dormire sereno, ci vediamo domani Gaietta- sentii che mandò un bacio che io raccolsi con tutta me stessa

-aspe...- cercai di richiamarlo, volevo chiedergli perché mi avesse chiamata con il cellulare di mio fratello, ma fu troppo tardi, aveva già messo giù.

Osservai un momento il telefono e poi, mi girai verso Bianca, che mi guardava impaziente di sapere cosa avesse detto.

Glielo spiegai brevemente e lei, sembrò quasi più contenta di me.

Kenan
Presi il borsone e uscii soddisfatto dallo spogliatoio, notando che ero rimasto ultimo.

-Kenzy hai risolto?- venne vicino a me Andrea, che mi aveva aiutato nel chiarire con Gaia.

Annuii solamente, mentre tutti ci dirigemmo verso il treno per Torino.

Seduto sul sedile del treno, mentre gli occhi si facevano sempre più pesanti, sentii una piccola pacca sulla spalla da parte di qualcuno.

-allora? Non ti ha messo giù lo stesso vero?- fu Chiesa a parlare, sembrando in questo momento il più sveglio di tutti.

Si riferì al fatto che avevo preferito chiamare Gaia con il suo telefono anziché con il mio, per evitare che lei non mi rispondesse o addirittura che mi chiudesse la linea in faccia.

Ma niente di ciò era successo, nemmeno quando aveva riconosciuto la mia voce.

-No, per fortuna- risposi assonnato.

Richiusi subito gli occhi, aspettando che dicesse qualcosa, ma ci fu un breve attimo di silenzio.

-dai ti vedo stanco, ti lascio dormire- mi diede un'altra lieve pacca sulla spalla.

Dopo averlo salutato, sentii i suoi passi allontanarsi sempre di più, fino a quando non sentii più niente, se non i miei respiri profondi.

Mi addormentai tranquillo, anche se sapevo ci fosse qualcosa in sospeso che Gaia doveva ancora dirmi. Insomma un motivo c'era se quel giorno aveva il visino triste e spento...

Pensai così tanto a lei che me la ritrovai addirittura nel mondo dei sogni.

Era bella, come sempre. Il sorriso magnifico e le leggere fossette illuminavano il suo volto dai lineamenti delicati. Mi mandava qualche occhiata con i suoi grandi occhi da cerbiatta, senza però rivolgermi parola.

Esattamente la ragazza che tutti si sognano, compreso me.

SPAZIO AUTRICE
rieccomi, perdonatemi se è cortoo!

Tra poco i due si rivedranno, e chissà se Gaia avrà il coraggio di dirgli del brutto tumore di suo mamma...

Vedremo presto come andranno le cose, vi aspetto al prossimo, lasciate una stellina, baci❤️💫

My starboy|| Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora