-allora, che devi studiare?- mi chiese sedendosi sulla mia sedia.
Avanzai verso di lui, indicandogli le pagine del libro. Lui le scrutò attentamente, e poi si rivolse a me.
-non ti siedi?- mi chiese, guardandomi interrogativo
-sai, ti sei appropriato dell'unica sedia- feci spallucce, aspettando che si alzasse, ma lui non lo fece.
Si guardò intorno, poi puntò di nuovo gli occhi nei miei. Si battè le mani sulle cosce, facendo un sorrisetto -chi ha detto che non ti puoi sedere su di me?- disse infine, inclinando la testa.
Diventai improvvisamente rossa come un pomodoro, come ormai di abitudine. Voltai la faccia verso un lato per non farmi vedere e poi dovetti per forza rivolgermi a lui.
-dai vieni- mi disse, io ero proprio davanti a lui. Mi prese per un fianco e mi adagiò delicatamente sul suo ginocchio.
Ero tesissima, non rilassavo i muscoli, sicuramente pesavo tanto. Cercai però di non darlo nell'occhio e di sembrare serena, anche se ero tutt'altro che serena.
-rilassati, non pesi niente, lasciati andare- mi sussurrò, per poi agganciarmi la vita con il suo braccio fino a far arrivare la sua mano sulla mia coscia.
Tremavo. Il problema era che non riuscivo proprio a concentrarmi con lui a così poca distanza. In più lui sembrava farlo apposta, mi stava carezzando la coscia.
Mi spiegò tutto in pochi minuti. Ma io non avevo ascoltato nemmeno una parola di ciò che aveva detto. Vedevo solo le sue labbra muoversi e sentivo la sua mano percorrermi dal fianco al ginocchio.
Con l'altra mano gesticolava e cercava di scandire bene ogni parola, ma io continuavo a non ascoltarlo. Ero girata verso di lui, avevo le labbra socchiuse e probabilmente mi ero incantata nel guardarlo.
-quindi hai capito?- mi chiese infine, facendo un sorrisetto.
Certo Kenan, ho capito tutto.
-mh sisi- dissi annuendo, cercando di essere più convincente possibile.
-non mi sembri convinta- mi disse, facendo una smorfia di disapprovazione
-nono ho capito tutto- ripetei, con tono deciso
-bene, allora ripeti- disse, facendo un sorrisetto compiaciuto. Lo aveva capito. Aveva capito che non ero riuscita a concentrarmi nemmeno per un secondo...
-emh...- cercai di guardare il libro, ma lui posò subito la mano sulle scritte, impedendomi di sbirciare
-eh no, devi dirmi quello che hai capito, senza vedere dal libro- sembrava quasi mi stesse rimproverando
-dai Kenan, non mi ricordo un termine- cercai di togliergli la mano, ma con scarsi risultati.
Con la mano con cui mi teneva mi pizzicò un fianco, per poi avvicinarsi pericolosamente a me
-credi che non mi sia accorto che non hai seguito nemmeno un secondo del mio discorso?- disse, facendo una risatina
-ma ti ho ascoltato- cercai di dire
-mh certo- disse lui ridendo. La sua mano, dalla coscia passò nuovamente al fianco. Non seppi spiegare esattamente cosa aveva in mente di fare, quindi mi limitai ad attendere qualche suo segnale di vita.
Iniziò improvvisamente a farmi il solletico, cogliendomi impreparata.
Inutile dire che iniziai a ridere come una matta, la sedia barcollava, ma io e lui continuavamo a ridere a crepapelle.
Non smetteva, lo supplicavo di smetterla ma era come se mi stesse ignorando.
Infine, indovinate? Ci ritrovammo per terra entrambi perché la sedia era crollata.
Non respiravo quasi più dalle risate, lui si teneva la pancia mentre mostrava le sue bellissime fossette e io suoi denti perfetti.
Le nostre risate riecheggiarono nella stanza, probabilmente ci sentirono tutti, ma a noi non importava nulla.
Poi tutto d'un tratto l'ultima risata lasciò la stanza e l'atmosfera cambiò drasticamente.
Ora lui era serio, e lo ero anche io. Mi guardava fisso negli occhi, ma le fossette continuavano ad esserci: stava sorridendo.
Persi un battito, dopo che mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Non riuscii a trattenermi, quindi mi morsi un labbro mentre lui abbassò lentamente lo sguardo su di esso.
I respiri si facevano sempre più corti, il battito aumentava sempre di più e la distanza tra di noi stava cessando di esistere.
Sentii il suo sospiro sulle mie labbra. Mi prese il viso con le mani, chiusi gli occhi e mi lasciai andare.
Eravamo talmente vicini che riuscii a sentire il suo cuore sincronizzato al mio.
Lentamente tagliò quella poca distanza rimasta tra di noi e premette le labbra sulle mie delicatamente. Spostò una mano su un mio fianco e con l'altra continuò a mantenermi il viso.
Mi baciò dolcemente, chiedendomi l'accesso con la lingua.
I nostri fiati si mescolarono, le lingue si incontrarono e sentii una strana esplosione al petto.
Forse aveva smesso di battermi il cuore... o forse mi ero resa conto di star provando qualcosa di totalmente nuovo.
SPAZIO AUTRICE
perdonatemi per la breve assenza!! Speravo di riuscire a pubblicare un altro capitolo ma purtroppo non ci riesco, quindi ci vediamo domani!
Questi due nel frattempo si stanno proprio innamorando...Baci, lasciate una stellina🫶🏻💫
STAI LEGGENDO
My starboy|| Kenan Yildiz
Fanfiction"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sapevo di essere pronta per ogni partita." Non sempre il primo amore si rivela la tua anima gemella. Ep...