ꨄ︎ 𝑇𝑟𝑒𝑑𝑖𝑐𝑖

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Farah

Continuo a scatenarmi in pista tra un cocktail e l'altro.

Non sono più nella pelle.

C'è solo la pista, le luci e il bravissimo dj nel mio campo visivo.

Mi lascio andare con braccia verso il cielo e occhi chiusi.

Quando la musica mi entra dentro, difficilmente riesco ad uscirne.

Tranne se una grande mano familiare, si posa sul mio fianco, facendomi voltare in sua direzione .

<Can>, dico con battiti accelerati

"È venuto". Penso.

Prima che possa rispondermi, si avvicinano Edoardo e il gruppo di amici intenti a salutarlo.
Fa anche gli auguri ad Edoardo, con una pacca finale sulla spalla.

Nel frattempo non lo perdo d'occhio.

È infuriato.

Sono sicura che ce l'ha con il mio vestito

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Sono sicura che ce l'ha con il mio vestito.

La gelosia è l'unica cosa che lo rende irrazionale.

Non lo biasimo perché anch'io sono tanto gelosa di lui. Ma riesco a gestirla diversamente.

Edoardo si gratta la fronte e si avvicina a me.

<Can è arrivato! Meglio tardi che mai, no?> , mi dice al volo nell'orecchio

La musica è alta e non mancano gli schiamazzi di tutti quelli che sono presi a ballare.

Can torna da me dopo aver salutato tutti e mi prende per mano.

<Vieni con me a prendere da bere?> , dice e annuisco

Non mi mai lasciato la mano, ma sento tutta la sua tensione nella stretta.

<Can> , lo richiamo per farlo rallentare

Ha il passo scattante e sicuramente più lungo del mio.

Si gira dopo essersi fermato.

<Ho i tacchi!>, gli rispondo

Porta gli occhi sui sandali.

<Scusami> , dice e riprende a camminare, in maniera più lenta ora

Raggiungiamo il chiosco e si fa preparare una limonata.

<Una limonata? Come mai?> , gli chiedo, dopo che ci accomodiamo ai sgabelli
<Ho bevuto abbastanza>

La sua affermazione genera pensieri che mi lasciano un tantino così.

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