ꨄ︎ 𝑇𝑟𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑟𝑒́

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Can

Ho prenotato il volo per Istanbul, trovandone uno nel primo pomeriggio.

Ho appena fatto la doccia.

Vado in stanza per vestirmi e ricevo una chiamata da parte del mio amico barra avvocato, Volkan.

Rispondo e imposto il vivavoce.

<Volkan buongiorno>
<Buongiorno Can. Ti ho chiamato per dirti che nel pomeriggio possiamo vederci. Ti ho inserito negli appuntamenti di oggi>
<Oh, grazie Volkan. Grazie per la priorità>
<Sei un amico prima di tutto e soprattutto sono dispiaciuto per quello che è successo con tuo padre>
<È andata ormai... Non c'è nulla che possa la cambiare la situazione>
<Sicuro di quello che stai per fare?>
<Sicurissimo. Voglio liberarmi di tutta questa merda... Voglio seriamente dedicarmi a me ora. Ho bisogno di staccare e capire un po' di cose>
<È successo altro?>
<No... Nulla in particolare>

Non mi va di affrontare l'argomento "Farah".

<Va bene Can. Ci vediamo a pomeriggio>
<Sì! Ti chiamo non appena sarò arrivato>
<Perfetto>

Metto giù la chiamata e noto tra le notifiche , un messaggio di Farah.

Non le ho scritto il buongiorno e non mi andava nemmeno di entrare nella sua chat, ma decido di risponderle solo per avvisarla che nel pomeriggio ho il volo per Istanbul.

Posso risultare menefreghista, ma non lo sono, perché delle sua salute me ne sono assicurato da Edoardo.

Ma ho bisogno di staccarmi anche da lei.

Ho bisogno di prendermi del tempo e lo farò dopo aver sistemato con mio padre la questione "società".

..........

Situazione attuale: sono tornato a casa per prendere un borsone per il viaggio.

La mia vita è così ora.

Valigia, borsone e stanza d'albergo.

Prendo la chiave e la infilo lentamente nella serratura.

Apro ed entro, guardandomi attorno.

<Farah> ,la richiamo, per capire se è in casa

Edoardo mi ha detto che stavano tornando dall'ospedale.

Nessuna risposta.

Meglio così.

Meno la vedrò e più facile sarà per me.

Cammino in direzione della camera da letto, guardandomi attorno.

Tutto è rimasto come ho lasciato quella sera.

Sospiro e prendo un borsone dalla cabina armadio , riempiendolo con i vestiti che ho ancora qui a casa.

Troverò un appartamento molto presto e allora porterò via tutte le mie cose.

La mia attenzione viene catturata all'improvviso dal rumore di una porta appena chiusa.

Farah è tornata.

Non ha la minima idea che sono in casa , a meno che non si sia accorta della macchina parcheggiata.

<Can?> , sento chiamarmi dal corridoio
<Sono in camera> , rispondo

Chiudo gli occhi per il nervosismo che mi sta mangiando in questo momento.

Avrei seriamente preferito non incontrarla.

Tutto diventa più difficile ogni volta.

Intanto sento i suoi passi sempre più vicini.

Non sposto gli occhi dal borsone che per un'assurda ragione è diventato motivo di interesse per me.

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