Farah
Per tutta la mattinata ho evitato di prendere il telefono.
Mi sono privata anche solo di averlo sotto gli occhi per evitare di stare male.
Più passano i giorni e più la nostalgia mi schiaccia.
Più passano i giorni e più sensi di colpa aumentano, togliendomi il respiro.
Più cerco di riprendere ciò che è mio e più sento che qualcuno è pronto a portarmelo via.
Sono costantemente colpita dal desiderio di scrivere a Can, ma sto imparando a gestire anche questo.
A frenare i desideri del mio cuore.
Ad usare un po' di più la logica.
Forse ho solo paura di "illudermi" inevitabilmente e tutto diventerà più difficile dopo.
Non appena stacco dal PC che mi ha tenuta incollata tutto il tempo, vado in cucina per riempirmi un bicchiere d'acqua.
In questo momento della mia vita, il lavoro è diventato per davvero la mia valvola di sfogo.
Non ho altre distrazioni e a dirla tutta, non ho nemmeno così voglia di trovarle.
Mentre mando giù l'acqua, gli occhi cadono sul telefono che ho lasciato sul ripiano della cucina.
Questa volta la tentazione ha avuto la meglio su di me.
Ho il telefono tra le mani.
Tantissime notifiche sono proiettate sullo schermo.
Quelle che più mi interessano sono le chiamate persa di Edoardo.
Faccio partire subito una chiamata per lui.
Mi risponde in poco tempo.
<Edo... Scusami! Solo ora ho visto le tue chiamate>
<Farah! Mi hai fatto preoccupare! Che stai combinando?>
<Ma niente... Mi sono messa a lavorare ininterrottamente>
<Per quale motivo?>
<Perché sono sempre tentata a fare cazzate>
<Ah, Farah! Ti sento tanto giù>
<Non preoccuparti Edo... Dopotutto ho scelto io di allontanarmi e quindi ho calcolato l'ipotesi che sarei rimasta sola con il mio lavoro in questa città>
<Mi dispiace non esserci. Ma sai, la situazi->
<Edo non devi giustificarti ogni volta! So perfettamente che hai la tua vita ed è giusto che tu sia lì con lei. Io me la cavo in qualche modo>
<Ti sto stringendo in questo momento>
<E io ricambio, stringendoti più forte. Ti voglio bene Edo! Grazie per essere sempre presente.>
<Vorrei fare di più , ma è davvero impossibile>
<Tu fai più di quello che credi! E ora... Vai su WhatsApp>
<Ora?>
<Sì! Ti ho mandato un'immagine>
<Vado>Gli ho appena inviato il selfie che ho fatto subito dopo il tatuaggio.
Ho lavorato un po' la fotografia con qualche filtro per nascondere il rossore della pelle.