ꨄ︎ 𝐶𝑖𝑛𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑢𝑛𝑜 ~ 𝐿𝑎 𝑠𝑓𝑖𝑙𝑎𝑡𝑎

865 95 39
                                    

Giorni dopo

Farah

I giorni sono passati in fretta e la sfilata di Can è finalmente arrivata.

Mancano poche ore e sono agitatissima per questo.

È tutto pronto.

Tutto è stato preparato nei minimi dettagli, eppure l'ansia non mi ha lasciata per un momento.

Questa non è solo una "sfilata".

È il suo ritorno.

La sua rinascita.

Can è andato via già da un pezzo.

Ha da lavorare molto dietro le quinte con la preparazione delle modelle.

Un pensiero fisso è quella Nicole, ma di Can mi fido.

In realtà l'ho sempre fatto e continuerò a farlo.

Calzo il completo che ha realizzato per me e mi guardo allo specchio.

Sorrido per la meraviglia che ha riservato per me.

As accompagnarmi al Museo, location scelta per la sfilata, saranno Edoardo con Alessia.

Esco di casa quando mi avvisano che sono fuori ad aspettarmi e in un attimo mi ritrovo ad occupare il sedile posteriore della macchina.

<Buonasera> , dico , con mezzo sorriso

Edoardo si gira per osservarmi.

<Buonasera! Sei veramente bella stasera> ,mi dice e noto Alessia un tantino tesa , ma nonostante tutto mi stampa un sorriso
<Lo penso anch'io! Stai benissimo> ,dice, provando a rilassare un po' la situazione

Edoardo intanto parte.

<Sono emozionata> , esprimo ad alta voce, guardando fuori dal finestrino tutto il tempo
<Anch'io lo sono . Can merita questa serata> , risponde Edoardo
<Farah posso farti una domanda?> ,mi chiede Alessia

Sembra predisposta a scambiare chiacchiere con me stasera.
Sono contenta.

<Certo> ,le sorrido
<Il vecchio marchio, mi sfugge il nome, potrebbe risultare una ci concorrenza per Can?>
<Ehm... Vedi... La sede principale è quella ad Istanbul. Can gestiva quella italiana e ora che ha lasciato tutto a suo padre,in automatico non esiste più. Quindi non ci potrà essere alcuna concorrenza con suo padre .>
<Oh capisco! Mi sarebbe piaciuta l'idea che avrebbe fatto concorrenza a suo padre. Risulto cattiva lo so,ma dopo quello che suo padre gli ha fatto, Insomma... Non so se mi hai capita>
<Sì! Ti ho capita... Parli di "soddisfazione personale" per Can e una sorta di "pentimento" per Guven. L'idea non è male, ma preferisco che le cose siano andate così. Can brilla di luce propria. Non ha bisogno di suo padre>
<Di suo padre come socio, ma di suo padre credo che invece ne abbia bisogno > , interviene Edo
<Edo... È vero quello che dici, ma che tipo di padre è Guven? Avanti! Sinceramente è meglio che stia lontano dai suoi figli! Non ha fatto altro che farli soffrire, anche quando sembrava che tutto andava bene nelle loro vite. Can mi sta raccontando cose incredibili in questi giorni e solo ora mi sono resa conto di che uomo sia mio marito. Dentro di lui c'era un mondo che non conoscevo e che... Va beh... Lasciamo stare> , termino il discorso con un nodo alla gola

La verità è che da quando sono tornata a Milano, con Can non abbiamo mai smesso di parlare.

Si è confidato con me parecchio e mi sento così male per tutto quello che ha dovuto affrontare, soprattutto da solo.

Ed è così che ho capito il motivo per cui non voleva parlarmi di determinate cose.

Voleva solo rendere le mie giornate migliori delle sue.

𝒫𝓇𝓇 𝒮ℯ𝓂𝓅𝓇ℯDove le storie prendono vita. Scoprilo ora