ꨄ︎ 𝑇𝑟𝑒𝑛𝑡𝑎𝑞𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜

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Farah

Dopo che Can è andato via, dentro me si è creata una sensazione assurda.

Mi sento come se fossi in cima alla montagna, pronta a cadere nel vuoto.

Dopo quelle dure parole sono giunta ad una conclusione.

Più passa il tempo e più Can capirà che non riuscirà a perdonarmi.

E non è una questione di orgoglio.

So perfettamente che l'ho deluso più di tutti.

L'ho ucciso dentro.

Rimetto in ordine casa, visto che nell'ultimo periodo l'ho seriamente trascurata.

Non sono tanto ordinata ma scopro solo ora di esserlo.

Forse perché ho il caos dentro e ho bisogno di vedere in ordine fuori.

Apro la finestra della camera da letto, cambio le lenzuola e metto quelle pulite.

La testa la sento sempre più pesante.

I pensieri mi tartassano.

I sensi di colpa infieriscono il mio cuore.

Mi fermo e sospiro.

Niente da fare.

Avverto capogiri e lieve nausea.

Non ho ancora mangiato e non ricordo l'ultima volta che l'ho fatto.

Mi stendo a letto prima che possa svenire e chiudo gli occhi.

........

Il telefono che squilla irrompe nel mio sonno.

Un momento solo.

Ho detto "sonno?".

Apro gli occhi lentamente e solo ora mi rendo conto di essermi addormentata.

Mi sento uno straccio.

Mi rialzo, rimanendo seduta a letto e realizzare presto la brutta realtà che mi toccherà vivere d'ora in poi.

Mi rialzo, rimanendo seduta a letto e realizzare presto la brutta realtà che mi toccherà vivere d'ora in poi

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Mi sento così sola in questa casa che conserva ancora il nostro odore.

Prendo il telefono e leggo sullo schermo : "Chiamata persa Edo ❤️".

Faccio partire la chiamata e dopo svariati squilli sento la sua voce.

Edoardo

Dopo aver lasciato Farah a casa , ho aperto la palestra.

Solita giornata lavorativa.

Iscrizioni, programma di allenamento, e quant'altro.

A fare la differenza è stata la chiamata di Alessia, invitandomi a pranzo da lei.
Subito dopo mi ha raggiunto, con la scusante di allenarsi.
La verità è che voleva passare del tempo con me.

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