ꨄ︎ 𝑉𝑒𝑛𝑡𝑖𝑐𝑖𝑛𝑞𝑢𝑒

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Tre giorni dopo

Compleanno Farah
ore 23:30

Farah

Corro in lacrime verso casa di Edoardo.

Corro, con la sensazione di spezzare i tacchi ripidi e tanto sottili da un momento all'altro.

Corro, sentendo il cuore uscire dalla gabbia toracica.

Corro , sentendo il mondo lentamente cadermi addosso.

Non appena arrivata a destinazione busso con prepotenza alla porta.

L'attesa sembra interminabile.

<Edo! Apri! Per favore!> , continuo, bussando come una matta, letteralmente in lacrime
<Per favore> , continuo, poggiando la fronte sul legno e piangere come una bambina

Non mi perdonerò mai per quello che ho fatto.

Non ho neanche la minima idea di come ci sia riuscita ad arrivare a tanto.

Edoardo apre la porta , scioccato dal mio comportamento.

<Farah> , dice ansioso di capire che mi stia prendendo alle ventitré del giorno del mio compleanno
<Mi sento male> , continuo, senza mai staccarmi da lui

Singhiozzo come mai prima e cerco una via d'uscita.
Una via che non esiste.

Intanto mi tira con lui dentro l'appartamento e chiude la porta.

<Che sta succedendo? Mi stai spaventando> , spalanca le braccia
<Ho fatto una stronzata! Ho perso Can per sempre! Non mi perdonerà mai> , continuo, cercando di parlare in qualche modo, ma con questi singhiozzi è davvero difficile

<Ti prendo un bicchiere d'acqua e ti calmi per favore> , mi tira dalla mano e mi fa accomodare al divanetto in cucina

Ho lo sguardo basso.
Lacrime sulle guance.
Gioco nervosamente con le dita e sento il cuore martellare fortemente.

Mi passa l'acqua e la ingerisco lentamente.

Edoardo si siede accanto , aspettando una mia spiegazione.

<Perdonami, ma non dovevi essere con Can a quest'ora? Mi hai detto che ti ha preparato una serata a sorpresa! La fotografia allora ? Eri nella limousine che ti ha mandato a prendere o sbaglio?>

Tutte legittime le sue domande.
Legittima è la sua confusione.

<Sì! Ero nella limousine>, rispondo, raccogliendo un po' me stessa e cercare di spiegare quello che è accaduto
<Ok... Sei andata al ristorante quindi>
<Sono andata e ... > , mi fermo

Per quanto possa ignorare questo senso di colpa, mi impedisce di parlare in qualche modo.
Inoltre ho bevuto tanto e nemmeno questo mi è d'aiuto.
Mi sento vuota.
Frastornata.
Gambe molli.

<E? Can dov'è?>
<Lui non è mai arrivato>

... Facciamo un passo indietro...

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