Farah
Siamo tornati a casa da un'ora circa.
Non appena finito la doccia, mi sono piazzata alla mia scrivania per lavorare.
Nel frattempo Can si sta preparando per l'evento del parigino.
Chiudo un attimo il PC e lo raggiungo.
Lo trovo seduto a letto ad allacciare le scarpe.
Ha indossato solo i pantaloni al momento.
La camicia è ancora distesa sul letto.
Lo osservo.
<Can> , lo richiamo poi
<Ehi>, rialza il viso per guardarmi
<Hai deciso per quello alla fine?> , mi riferisco all'abitoEra incerto inizialmente.
<Meglio questo! Non è troppo elaborato! Dopotutto non sono io il protagonista della serata>
<Sarà anche per questo, ma non è tutto> , gli rispondo sinceraIntanto si alza e prende la camicia.
Si posiziona davanti allo specchio e la indossa.<In che senso?> , mi risponde
Sono dietro di lui .
Ci guardiamo tramite specchio.
<Questo abito lo ha disegnato tuo padre per te!>
<Si lo so... Non ho capito cosa cerchi di dirmi> , prende ad agganciare i minuscoli bottoncini
<Voglio dirti che magari è un modo per sentirlo vicino a te. E non c'è nulla di sbagliato in questo>
<In realtà l'ho scelto e basta. Ho pensato fosse semplicemente adatto alla situazione>
<Lo hai fatto inconsciamente Can! Hai tantissimi abiti e questo lo sai anche tu! Ma ne hai scelto uno di tuo padre> , sorrido e porto la mano sulla sua spallaSi ferma un attimo per guardarmi attentamente negli occhi.
<Forse è come dici tu, forse no. So solo che l'ho scelto e basta>
Sorrido ancora.
<Stai benissimo> , gli sussurro, lasciando un bacio sulla spalla
<Grazie> , sorride appena
<Ma c'è un problema>
<Quale?>
<Mi manchi di già> ,rido appena