KIRIBAKU: Kirishima-Sensei

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Katsuki era da sempre stato il primo della classe fin dai tempi dell'asilo, studioso, intelligente e con un cervello di prim'ordine. A diciotto anni si era innamorato di un Alpha dai lunghi capelli neri, tre mesi dopo ci aveva fatto sesso e al compimento del suo diciannovesimo anno di età aveva dato alla luce un bel bambino. 

Kiyoshi. 

I suoi genitori, Masaru e Mitsuki l'avevano buttato in mezzo a una strada. Per un po' l'Omega si era arrangiato a casa del suo migliore amico Izuku e lavorato nel bar gestito dal suo ragazzo, Rody. 

Quando aveva messo da parte qualcosa aveva preso una stanza e l'occorrente per il suo bambino. 

"Quindi chi mi sa dare questa spiegazione?".

Il biondo sollevò gli occhi dal foglio con alcuni appunti. La penna blu picchiettava ritmicamente sotto il suo labbro inferiore e intorno a lui gli studenti rimanevano in silenzio.

Il brillante professore di matematica, Eijiro Kirishima aveva solo quattro anni in più rispetto a Katsuki ma già insegnava e il suo metodo era stato quotato e apprezzato in cinque licei e due università di Tokyo.

L'Alpha era muscoloso, con il fisico snello, gambe e bicipiti muscolosi. I suoi capelli rossi raggiungevano le scapole ed erano poco più scuri dei suoi occhi. Ogni mattina indossava una camicia diversa arrotolata sulle braccia e dei pantaloni attillati. 

Alpha ed Omega, non importa di che sesso, sbavavano per lui. Eijiro era un Alpha estremamente gentile e si preoccupava sempre di tutti, specie per i suoi studenti. Una fredda mattina di febbraio si era presentato in classe ed avevo subito conquistato tutti con il suo "Buongiorno. Spero che andremo d'accordo perché sarò il vostro nuovo insegnante di matematica!".

Katsuki si era scoperto abbastanza invaghito di lui e-.

Un vagito dalla carrozzina accanto a lui lo fece sussultare... Kiyoshi, di cinque mesi, stava iniziando a sgambettare perché probabilmente affamato. Katsuki lo controllò, intorno a lui i sedici compagni di classe gli scoccarono delle occhiate disgustate ma lui non se ne fregò.

Eijiro rimase in silenzio, con un lieve sorriso sulle sue labbra. Dietro di lui, sulla lavagna capeggiava un difficilissimo problema da risolvere. Il pennarello si muoveva tra le dita della sua mano sinistra, la stessa con un bel Rolex argentato.

"Mi scusi..." fece Katsuki mesto. 

Kiyoshi si calmò quando lo fece appoggiare con il mento sulla sua spalla. Il suo bambino faticava a prendere peso e questo era sempre una grande fonte di preoccupazione. 

Katsuki gli baciò la testolina nera e gli aggiustò un polsino della tutina azzurra che indossava. 

"So la soluzione" annunciò.

Eijiro gli tese il pennarello senza dire nulla e non osò proferire parola fino a che Katsuki non scrisse il risultato con impeccabile velocità. Kiyoshi gorgogliò un po', sgambettando.

Neanche un errore e anzi, l'Omega aveva usato un altro modo più veloce e avanzato. Eijiro gli sorrise calorosamente.

"Ben fatto. Sono orgoglioso di te, Bakugo".

Il cuore dello studente si riempì di orgoglio e anche di un po' di amore. Eijiro era davvero bellissimo e dolcissimo e Katsuki, nelle notti insonni, si era dato piacere mormorando il suo nome.

Cosa avrebbe dato per sentire quelle forti mani sul suo corpo e coccolarlo mentre teneva stretto al petto il suo bambino...

D'un tratto il cucciolo si mise a piangere. Katsuki gli annusò il pannolino, non emanava alcun sgradevole odore. Era affamato.

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