Crossover: Ao no Exorcist - Izuku Rising

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"Mi porti della soda, fratello? E anche delle patatine?".

La richiesta gli arrivò come un proiettile sibilante alla orecchie. Era la decima volta che veniva interrotto dal suo studio su come trattare infezioni da virus e batteri per un importante compito in classe e il suo gemello maggiore lo trattava peggio della feccia. Si volevano bene, vero ma Katsuki era veramente una spina nel fianco, soprattutto perché era dotato di un Quirk appariscente di fuoco mentre lui..

Izuku interruppe il pensiero mentre portava patatine e soda al gemello disteso sul divano, muovendosi meccanicamente.

Lui era nato senza un Quirk, la loro madre, Inko, era morta di parto e vivevano con il loro mentore, Yagi Toshinori, il più grande Hero Exorcist di tutti i tempi, anzi, il Number One Hero. Era chiamato anche All Might, colui che salva tutti con un sorriso.

Era come un padre per loro due, trovati un giorno fuori al convento-casa dove vivevano da ben quindici anni ormai.

"Cos'è quella faccia da morto?".

Izuku si sforzò di sorridere subito. "Nulla di particolare, stavo solo pensando" mentì.

"Ah, certo. A che pensavi? Al tuo compito in classe? O a un Quirk di fantasia?".

"Lo sai che non mi arrenderò solo perché il destino è stato crudele con me" ammise l'altro, stringendo un pugno.

"Parole che fanno onore, Izuku. Ma ricorda che quello che non hai puoi sempre averlo se guardi da un'altra prospettiva".

Yagi era appena rientrato dal suo giornaliero esorcismo da umani che si erano lasciati infettare da demoni o semplicemente possedere per incrementare il loro Quirk.

"Quanti ne hai fatti fuori, papà?" esclamò felicissimo Katsuki, balzando in piedi sul divano. Rovesciò accidentalmente la soda sul pavimento e le patatine su tutto il tappeto che c'era sotto al portariviste di cristallo. "Pulisci, Deku, mentre io parlo con papà!" ordinò, senza neanche guardarlo.

"Dovresti assumerti le tue responsabilità, lo sai Kacchan?" commentò l'altro di rimando, sospirando pesantemente.

Katsuki lo afferrò per un polso e lo portò a incontrare il suo furente volto. "A chi hai detto Kacchan? Lo sai che non mi piace questo nome! Siamo cresciuti, maledizione!".

Rimasero a fissarsi negli occhi per un tempo lungo, poi Izuku abbassò lo sguardo mormorando qualcosa come "Sì, hai ragione" e si limitò a munirsi di scopa e paletta per pulire tutto.

Yagi sospirò pesantemente, scuotendo la testa con disapprovazione. "Quest'anno frequenterete la più grande scuola di Esorcisti di tutti i tempi, la Red Cross UA e non potrai più contare su tuo fratello, Katsuki. Impara a rispondere delle tue azioni. In fondo è sempre questo ciò che ti ho insegnato insieme a tuo fratello Izuku" disse, poggiandogli una mano sulla spalla, per farlo almeno sedere sul divano dove era balzato per afferrare Izuku per intimidirlo. "Cinquantadue".

Gli occhi del biondo brillarono di profonda ammirazione. "Davvero?" disse pompando i pugni al soffitto.

Yagi annuì poi lo strinse in un piccolo abbraccio e lo lasciò andare.

"Ehi, Deku! Hai sentito? Papà ne ha stesi cinquantadue di demoni! Un record! Anche io lo farò e diventerò il Number One Paladin di tutti i tempi!" esclamò raggiante.

Izuku sorrise un po' ma si scurì in volto. Yagi era molto combattuto se rivelargli un qualcosa di molto importante, soprattutto perché avrebbe causato gelosia nell'Aniki festoso. Ma doveva farlo.

"Izuku, quest'anno frequenterai anche tu la Red Cross UA. Hai un'intelligenza eccellente e hanno accettato la tua iscrizione con molti complimenti, figlio mio".

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