Capitolo 18.

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Pov's Tini.
È l'alba, io ormai ho il cervello impostato a quest'ora. Sono giá sveglia. Ho voglia di andare in spiaggia e leggere. Mercedes ronfa ancora, ma non ho intenzione di lasciarla sola. Corro in cucina, ancora deserta e illuminata dai pochissimi raggi del sole che stanno appena sorgendo. Prendo il tubetto di panna che ho sempre nel frigo e ritorno in camera. Dispargo il palmo della mano di Mechi con la panna e poi con una piuma del letto le solletico il naso, dopo poco lo gratta e si ritrova impannata, svegliandosi di soppiatto. Inizio a ridere come una matta, mentre lei stordita inizia a farfugliare qualcosa..
Mechi:Ma, c-che..?
Io:Dai svegliati, è mattino!
Mechi:Ma che ore sono?
Io:L'alba.
Mechi:L'albaa? Ma scherzii?
Io:No, dai, se dormi da me ti svegli a quest'ora.
Mechi:Allora non dormirò più qui.
Metto il broncio, mentre lei si strofina gli occhi ancora incollati. Le prendo la mano e inizio a tirarla con forza, ma lei oppone resistenza. Riesco finalmente ad alzarla e controvoglia la porto in cucina.
Preparo velocemente la colazione, due bei cornetti caldi e cappuccini, gnam. Metto tutto in un vassoio e li trasferisco sul tavolo.
Una volta finito tutto andiamo a prepararci. Indosso il mio shorts e una canotta lunga e larga, un po' hip hop diciamo, con un lampo disegnato sopra. Un filo di trucco e una veloce pettinata.
Prendo il libro, MP2 e viia.
Mechi:Hai intenzione di leggere?
Io:
Avevo la faccia come se avessi detto la cosa più ovvia del mondo.
Io:Se vuoi, ho un libro anche per te.
Mechi:No, preferisco la musica, grazie.
E mi sfila l'MP da mano, okkey, almeno non si annoierá, mi sentirei in colpa.
Arriviamo in spiaggia e mi accomodo sul mio scoglietto, con accanto Mercedes giá immersa nei suoi pensieri accompagnata dalle canzoni della mia Playlist, mentre io inizio a leggere.
[...]



Mechi:Ehyy, Tini Tini!
Ahh, che bello sentirti chiamare Tini, questo è il mio diminutivo, ma c'è qualcosa di più sotto. Mi piace tanto, perchè questo è il nome che mi aveva dato mio padre, lui...beh, di lui non vi ho mai parlato. Lui, se n'è andato quando ero molto piccola, l'ho sempre cercato, perchè sapevo che si trovava nei pressi di Buenos Aires, ma ora non so più come fare. Nessuno ne è a conoscenza, apparte mia madre, che non mi chiama mai così, non vuole ricordarlo. E poi c'è Mercedes che mi chiama sempre così, vuole farmelo sentire vicino e gliene sono grata.
Mechi:Tiniii.
Io:Che c'è??
Mechi:C'è Jorge!
Io:Ma che ore sono?
Mechi:Le nove.
Io:Oddio.
Mi alzo di scatto chiudendo il libro e mi aggiusto i capelli. Mi ha notato, mi sta guardando! È così bello, ha uno di quei sorrisi, da restare paralizzati. E poi...i pettorali? Ne vogliamo parlare? Ommioddio. Gli sorrido timidamente, si sta avvicinando, ma...ecco che spunta la vipera! La rossa finta. Perchè la chiamo vipera? Nemmeno la conosco! Ma mi sta antipatica. Si è avvinchiata a Jorge come una cozza. Puff.
Mi rattristo e subito mi riseggo.
Mechi:Dai, vai.
Io:C'è la sua 'ragazza'.
Mechi:Che fa? Sei un'amica, vacci.
Io:No.
Vedo che ogni tanto lui mi lancia sguardi del tipo 'mi dispiace'.
Non faccio in tempo ad elaborare ciò, che Mercedes mi trascina da lui. Siamo lì davanti, la rossa mi guarda con una faccia confusa e Jorge mi sorride.
Mechi:Ciao!
Stephie:Ehm...ciao, tu sei?
Mechi:Io sono Mercedes, mentre lei è Martina.
Io:C-ciao.
Mechi:Siamo delle amiche di Jorge.
Stephie:Oh, piacere, io sono Stefania, ma potete chiamarmi Stephie.
Ha un sorriso tanto amichevole. Lo ricambio. Ma il fatto che è abbracciata a lui proprio non riesco a deglutirlo.
Giusto in tempo arriva Ruggero.
Ruggero:Ehy, ciao piccola.
Mi da un bacio sulla guancia. Ops..
Stephie:Fidanzati?
Jorge mi guardò del tipo 'voglio ucciderti', mi faceva paura.
Io:No, no, solo amici.
Ruggero:Solo amici?
Si avvicina, ma lo allontano.
Io:Sì, Ruggero, solo amici.
Alza gli occhi, stessa cosa che fa anche Jorge.
Stephie:Ehy, ho un idea! Vi va di venire con me e Jay in piscina a casa mia?
Io:Oh, beh..
Mechi:Certo!
Mi anticipa sempre questa ragazza..
Stephie:Sei invitato anche tu...Ruggero, giusto?
Ruggero:Sì, Ruggero, grazie.
Stephie:Prego!
Jorge in tutto questo era rimasto in silenzio, mi lanciava solo sguardi, che stesso a me facevano paura, per non parlare di quelli che lanciava a Ruggero, ma non ne capivo il senso.
Stephie:Dai venite!
Si staccò da Jorge, finalmente, per poi dare la mano a me e Mer. È dolce, anche se bah...boh.
Corremmo per un po', finchè non arriviamo davanti ad un immenso palazzo, tutto bianco.
Apre il cancelletto e ci fa posto nella sua lussuosa casa. Entriamo all'interno, c'è un salone enorme, tutto adornato in bianco, le sue foto sono disparse dappertutto. Mi soffermo, soprattutto su di una, in cui c'è lei con suo padre e sua madre e...un'altra ragazza, che suppongo sia la sorella. Sono tanto carini, anch'io vorrei una famiglia così, ma la mia mamma è la migliore. La foto è tra le mie mani, l'accarezzo delicatamente, quando Mercedes mi riporta sulla terra.
Mechi:Tini, vieni, dai.
Ha capito tutto.
Io:Sì, arrivo.
Poso nuovamente la foto e raggiungo gli altri. Attraversiamo la cucina, anch'essa bianca lucente e lussuosissima. Arriviamo difronte alla piscina,enormee e bellissima. Ci sono lettini, ombrelloni, tutto ciò che c'è su una spiaggia. Oddio. Io non ho il costume! E nemmeno...Mechi. Tutti iniziano a spogliarsi, compreso Rugge che fa segno di avvicinarmi, ma..come faccio?
Io:Ehm..c'è un problema..noi non abbiamo il costume..
Stephie:Oh, non preoccupatevi, ve ne presto uno di mia sorella, ha la vostra etá.
Mechi:Vabene!
Ci porta di sopra, entriamo nella stanza, presumo della sorella, tutta in lilla, foto, ovviamente, letto a baldacchino in piume e tanti diamanti. Cavolo, sono davvero ricchi questi. Apre un cassettone ed estrae due costumi, decisamente meravigliosi.
Stephie:Metteteli e poi scendete.
Il suo sorriso è ancora sulle sue labbra.
Io:G-grazie.
Ci cambiamo velocemente e scendiamo giù, tuffandoci d'istinto.
Il 'pool party' era magnifico, fino a quando non mi sentii per niente bene, davvero per niente...
Non riuscivo più a respirare e nemmeno a riemergere dall'acqua. C'era qualcuno che mi spingeva dall'alto. Sembrava tutto perduto, i sensi mi stavano abbandonando, quando all'improvviso sento un qualcosa prendermi la gamba, non capisco bene cosa sia, ho la vista appannata a causa dell'acqua ed in più sono anche stordita. Questo qualcosa mi prende per la vita e mi trasporta, finalmente vedo la luce. Prendo respiro, ma ancora non riesco a riprendermi. Sono stesa su un lettino credo. Sento delle voci che gridano il mio nome, c'è qualcuno che mi schiffeggia, ma non per farmi male. Ma io non ci riesco. Non riesco a riprendermi. Finchè non sento qualcosa toccarmi le labbra. C'è del respiro che entra nei miei polmoni e di colpo mi risveglio. Mi alzo e inizio a tossire, cacciando acqua. Voglio capire cos' è successo. Sbatto velocemente le palpebre per un paio di volte, per riacquistare al meglio tutti i sensi.
Io:C-cos' è successo?
Mechi:Oh, Tini..menomale!
Si fionda addosso, aggrappandosi con tutte le forze che aveva.
Jorge:Martina!
Anche lui mi abbraccia, l'abbraccio più bello. Gli sorrido.
Ruggero:Principessa!
Tenta di baciarmi, ma lo allontano.
Io:Ruggero, basta! Mi hai stancata!
Jorge:Hai sentito? Lasciala!
Ruggero:Tu Blanco, non ti intromettere!
Stephie:Oh, Martina, menomale che stai bene!
Mi sorride, ricambio.
Io:Mi volete spiegare cosa è successo?
Stephie:È stata mia sorella
Si avvicina una ragazza, probabilmente di qualche anno più piccola di noi, bruna e con un esprassione visibilmente dispiaciuta. Aveva tutti i vestiti completamente zuppi.
Xx:Ehm..scusami, è che non so nuotare e sono scivolata in piscina, sei la prima persona che mi è capitata davanti e mi sono aggrappata, perdonami, davvero
Io:Oh, vabene, non ti preoccupare
Xx:Comunque io sono Lodovica, piacere.
Mi tende la mano, l'afferro.
Io:Martina, piacere.
Mi alzo dal lettino e vado in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Poco dopo mi raggiunge Jorge.
Jorge:Martina..
Io:Ehy..
Jorge:Scusami.
Io:Di cosa?
Jorge:Di Stephie, Lodovica..
Io:Non ti preoccupare.
Bevo velocemente e mi giro verso di lui per conversare meglio.
Jorge:Sei bellissima.
Io:G-grazie..
Prendo una ciocca dei miei capelli e la posiziono dietro l'orecchio.
Jorge:Anche quando arrossisci.
Sorrido e arrossisco, cazzo.









Angolo autrice.
Nuovi personaggi, mmhh...
Vedremo ciò che accadrà..
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora