Capitolo 44.

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Pov's Tini.
Siamo appena arrivati nel mastodontico centro commerciale presente nei pressi di Miami City. È uno di quei posti dove ci puoi trovare di tutto e dove puoi fare di tutto. Ci sono una miriade di negozi; scarpe, abbigliamento, gioielli, cartolerie, librerie. In più, ci sono tantissimi ristoranti e bar, tra cui anche il fantastico Mc.Donald's. Si può uscire con gli amici, perchè lì si trova anche il cinema ed anche la pista di pattinaggio sul ghiaccio.
Entriamo nella grande entrata e ci ritroviamo davanti milioni di persone alle prese con tantissime buste, oppure pizzette. Ci facciamo spazio, cercando di non perderci e speriamo di trovare Diego. Jorge lo chiama al cellulare e mi informa che si trova da 'Piazza Italia'. Mi chiedo cosa ci faccia un uomo lì, certo, si vendono anche vestiti maschili, ma é alquanto insolito che sia in un negozio di abbigliamento. Arriviamo al negozio, l'ho sempre adorato, ci sono una marea di cosa stupende e alla moda, ma sicuramente troppo costose per me. Jorge mi trascina nel reparto per abbigliamento maschile, ma lì Diego non c'è, così ci facciamo un giro per tutti i reparti e lo troviamo nel reparto per Teen Angers ideciso tra due abiti, uno con una fantasia a fiori e l'altro a poins. Che cosa strana. Perchè mai Diego dovrebbe indossare un vestito? Credo sia molto improbabile. Oppure sta tradendo Lodovica, se solo si azzarda, gli spacco la faccia. Ma poi penso subito, non avrebbe senso dircelo. Ci avviciniamo, Jorge con la sacca sulle spalle.
Io:Che ci fai qui?
Lo guardo con area minacciosa, ma lui sembra abbastanza tranquillo.
Diego:Sono venuto per comprare un regalo a Lodovica.
Ah, mi sento molto sollevata. Sembra un po' pensieroso, ma poi è come se si fosse accesa una lampadina ed entusiasta mi chiede.
Diegi:Voi che siete molto amiche, sencondo te quale le può piacere?
Sicuramente, quello rosso a poins bianchi le piacerá tantissimo e quindi senza esitare, gli indico sorridendo il vestito che ho scelto. Soddisfatto mi ringrazia e se lo mette sul braccio, incamminandosi insieme a noi verso la cassa. Mentre siamo in fila, si accorge della sacca che ha Jorge.
Diego:Ehy amico, cos' è quella roba?
Jorge; Operazione di disintossicazione. Sussurra. Diego comprende e cambia discorso, mentre i due parlano, io mi addentro un po' nel negozio e guardo i bei capi che hanno esposto. Mi colpisce subito una felpa bianca con su scritto 'siamo nati per essere reali, non perfetti', è adorabile. La apro, la guardo, me la rigiro tra le mani, poi mi avvicino ad uno specchio e guardo come mi sta appoggiandomela sulla maglia che ho. Vedo poi avvicinarsi il riflesso di Jorge nello specchio, ha uno strano sorrisetto sul volto e mi guarda mentre mi provo la felpa.
Jorge:È bellissima.
Mi dice accarezzandomi i capelli e posandomi un bacio sulla guancia.
Io:Giá.
Gli rispondo, rigirandomi su me stessa.
Jorge: Perchè non la prendi?
Rido.
Io: Oh, costa troppo, non ce la faccio.
Sorride, cingendomi la vita da dietro. Ammiro il nostro riflesso e mi innamoro sempre di più di questa versione.
Jorge: Davvero credi che ti lasciassi pagare?
Sgrano gli occhi confusa, non mi lascia il tempo di elaborare, che mi strappa la felpa dalle mani e si reca alla cassa, mettendosi in fila, davanti a noi ci sono solamente due persone.
Io:Jorge, non posso accettare ti prego.
Mi ignora come fossi un moscerino, mette semplicemente un braccio intorno al mio collo tirandomi a sè e sento che mi lascia dolci baci sui capelli. Sorrido sotto il suo braccio e mi accoccolo a lui, come un gattino. Paga la felpa e mi porge la busta. Gli sorrido.
Io:Grazie mille, ma non dovevi.
Jorge:Sì che dovevo, piccola.
Mi bacia sulle labbra e poi mi prende per mano, raggiungendo Diego che ci aspetta sulla panchina qui fuori.
Diego:Allora spiegatemi tutto.
Lascia parlare me ed io lentamente gli spiego tutto, così il ragazzo si incarica di rispedirla indietro. Quando camminiamo verso l'uscita, Jorge e Diego iniziano a parlare.
Diego:Wow, ma allora fai sul serio brò.
Jorge:Certo, perchè tu,no?
Diego:Vorrei, ma proprio non ce la faccio. Non ho nessuno che mia aiuti e da solo cado sempre in tentazione.
Jay annuisce comprensivo e poi mi guarda, forse pensando a quanto è fortunato ad avere me, non sono egocentrica, non preoccupatevi. Il mio altruismo non riesce a restarsene al suo posto e così mi intrometto.
Io:Non preoccuparti Diego, ti aiuteró come aiuto Jorge.
Diego annuisce entusiasta, mentre Jorge mi guarda minaccioso, ma so che scherza.
Jorge: Piccola, tu sei la mia ragazza, non la sua.
Rido, lasciandogli uno schiaffetto sul petto e lui fa finta di essersi fatto male, toccandosi il petto. Rido ancora.
Arrivati all'uscita ci fermiamo.
Diego:Beh, allora ragazzi me ne occupo io, ci vediamo.
D'improvviso mi passa alla mente una lampante idea. Lo fermo prima che se ne vada.
Io: Perchè non andiamo a cena tutti e quattro? Noi tre e Lodovica, così si distrae un po', no?
Jorge non sembra contrariato e sorride all'amico. Diego accetta e poi si dirige alla sua macchina, che gli hanno finalmente rilasciato dalla centrale di polizia, non abbiamo ancora capito cos' abbia combinato, ma spero lo scopriremo. Ci sediamo entrambi in macchina e mentre ci dirigiamo nel nostro posto segreto, chiedo a Jorge se é il caso di invitare anche Mercedes e Ruggero, in fondo Mechi è la mia migliore amica. Lui risponde di sì ed allora non perdo tempo a chiamarla.
**a telefono**
Mechi:Tini, che fine hai fatto?
Io:Ciao Mechi, sono Jorge, tutto bene lì da voi?
Mechi:Sì, tutto apposto.
Io:Senti ci siamo organizzati per un'uscita a sei, io, Jorge, Lodo, Diego, tu e Ruggero, per voi va bene?
Mechi:Per me vabenissimo, ora chiedo a Rugge e Lodo.
Io:Diego giá ha detto di sì.
Mechi:Vabene, allora tu pensi di non tornare oppure passi prima della cena?
Io:Passerò per cambiarmi.
Ci salutiamo ed attacco, riferendo a Jorge che hanno accettato. La mia pancia fa strani rumori, come brontolii incessanti e fastidiosi, inizio a pensare sia la fame, insomma, sono le due del pomeriggio ed io ancora non ho mangiato nulla.
Io:Ho fame.
Ammetto.
Jorge:Non preoccuparti, prenderemo qualcosa al fastfood vicino al boschetto.
Annuisco e aspetto impazientemente che arriviamo. Finalmente Jorge svolta nella traversina e parcheggia la macchina. Scendo ed insieme ci dirigiamo al fastfood. È abbastanza deserto, forse non lo conosce nessuno, è praticamente nascosto. Io prendo un panino salsiccia e patatine, mentre lui un panino broccoli e salsicce. Mangiamo come due maialini e tra uno scherzo ed un altro ci rechiamo nel nostro posto segreto.




Angolo autrice:
Ecco a voi un nuovo capitolo.
Spero vi sia piaciuto
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora