Capitolo 3.

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Pov's Tini.
Io:Basta, vattene, mi stai facendo male.
Jorge:Non me ne vado, tesoro.
E cerca invano di baciarmi, mi stringe a sè, mi fa sempre più male, le sue labbra si avvicinano alle mie, ma io con le braccia lo spingo e tiro indietro il viso. Mercedes, si era liberata da quell'altro lì, che intanto era pieno di lividi, steso a terra con la sabbia in bocca.
Mechi:Vattene, lurido verme.
E inizia a tirare 'taccate'.
Jorge:Tostarella la tua amica, eh?
Rivolgendosi a me; intanto Mercedes l'aveva stecchito, ora era insieme al suo amico, per terra, con la sabbia tra i capelli e in bocca. Da lì, io e Mechi, prendiamo tutte le nostre cose e ce ne rientriamo a casa mia.
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Pov's Jorge.
Ora sono qui a terra, quella ragazza. Come cazzo si permette? Gliela farò pagare, a quella bionda finta. Mi rialzo con fatica, scacciando la sabbia dai capelli e aiuto ad alzare Diego, che era praticamente viola, era ricoperto di lividi, a forma di tacco.
Io:Tutto bene?
Diego:Diciamo di no, ma passerá, sono solo stupidi lividi.
Io:Quelle maledette,non hanno finito con noi, garantito.
Diego:Eh giá, facciamo un bagno?
Io:Certo, guarirai prima, dopo andiamo in camera mia, capiscimi . *Facendogli l'occhiolino.*
Diego:Sisì, certoo.
Come due bambini, facciamo la rincorsa e ci catapultiamo a mare. L'acqua era abbastanza fredda,sentivo scendermi il gelo sulla schiena, goccioline che scorrevano qua e lá, mentre io con il mio amico, facciamo gli acrobati, con verticali, capriole e tutte quelle cose che si fanno in acqua. Sento le mie ferite, che quella ragazza aveva fatto anche a me, guarire, le sento risanarsi, bruciano da morire, ma ne vale la pena, il sale guarisce tutto. Quell'altra ragazza,quella Martina, era docile, fragile, dolce, non riuscivo a togliermela dalla testa, con quei suoi occhi color cioccolato, i suoi capelli...il suo tutto. Ero con lo sguardo perso nel vuoto e Diego mi distrae.
Diego:Ehi, Jorge, a che pensi?
Io:Niente, a niente.
Diego:Ti conosco,che succede?
Io:Ho detto niente! Torniamo a casa?
Diego:Sì, ti serve proprio una bella dose.
Usciamo pian piano dall'acqua, che sembra tirarci verso di lei, quasi a dire 'rimanete da me'. Ci avvolgiamo il telo attorno e rimaniamo per una mezz'oretta cosí. Poi raccogliamo tutto e torniamo nella mia villa, lì uno alla volta, ci facciamo una bella doccia calda.
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Pov's Tini.
Io e Mechi siamo arrivate a casa, ero stravolta, quasi piangevo, si vedeva, avevo gli occhi lucidi e la faccia rossa, Mercedes mi abbracciava comprensiva.
Mechi:Ehi, stai bene?
Io:Beh, insomma, a te? Ti ha fatto qualcosa?
Mechi:Non gliel'ho lasciato fare.
Io:Menomale.
Entriamo in casa, mia madre mi squadra da capo a piedi, dopo che guarda con sguardo preoccupato Mercedes. Poi si rivolge di nuovo a me e dice.
Mamma:Che ti è successo, amore? Perchè stai così?
Io:No, niente mamma, non ti preoccupare. Mechi, andiamo in camera?
Mamma:Tesoro sicura?
Io:Sì, mamma, sicura.
Io e Mercedes andiamo in camera mia e uno alla volta ci facciamo un bel bagno caldo. Mi spoglio, dopo aver riempito la vasca di acqua calda, bolle e paperelle, mi immergo all'interno. Sento l'acqua impossessarsi di me, sento la mia pelle bollire, sento ancora quella presa fulminante di quel ragazzo, Jorge. Sento ancora la sua presa sulla mia schiena, con il caldo faceva ancora più male, ma aveva qualcosa di speciale quello. Aveva qualcosa di unico. Sì, lo so, è uno stronzo, non devo avvicinarmi a lui e non lo farò mai, ma ha qualcosa che mi intriga. Ma Tini, ricordati, non ti innamorare, soffrirai solo. Mi accorgo che ho passato almeno un'ora a farmi complessi su quel misterioso ragazzo.
Mechi:Tini, ma hai fatto? O ti ha risucchiato il bagno?
Io:Sì, ho fatto, scusami Mer.
Mi alzo e le goccioline mi delineano il corpo, prendo l'asciugamano e l'avvolgo a me stessa. Esco dal bagno ed entra Mercedes. Mi asciugo per bene, e mentre lo faccio, la voce di Mer, mi risuona nella testa.
Mechi:Tini, ti va di uscire stasera; per dimenticare l'accaduto?
Io:Certo, chiedo a mia madre.
Inizio a gridare..
Io:Mammaaaa, posso uscire staseraaa?
Mamma:No tesoroo, abbiamo ospitii
Io:Come ospitii? E chii?
Mamma:Degli amici, li conoscerai staseraaa.
Io:Vabbeeeè. Mechi, non posso.
Mechi:Vabene, sarà per la prossima.
Io:Sì.
Mi vesto, metto un vestitino verde acqua, con una cintura in vita, lungo al ginocchio, con le mie amate converse dello stesso colore. Mi sistemo i capelli e mi passo un velo di trucco e...pronta! Chissà chi saranno questi ospiti...proprio in questo momento esce Mercedes dal bagno, si veste e mi saluta con un bel bacio sulla guancia.
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Pov's Jorge.
Ho appena finito la doccia, ora c'è Diego dentro. Mi vesto con calma, metto i miei bermuda di jeans e sopra la mia t-shirt blu, non vedo l'ora di farmi una bella dose di lei. Esce Diego, si veste e ci sediamo sul mio letto, chiudo a chiave la porta e tiro fuori le bustine.
Io:Ahh, non vedo l'ora.
Diego:Bene, aprile.
Io:Sul comodino?
Diego:Sisì.
Apro le bustine trasparenti e cospargo il comodino di polverina, prendo il tubicino e lo poggio su di essa, avvicino il naso ed inizio ad aspirare, dopo lo fa anche Diego.
Ora mi sento meglio molto meglio, puahahahah. Okkey, sono un po' rintontito, ma sto bene, mi sento elettrico. Inzia a sclerare anche Diego, puahahahaha.
Diego:Jorge, usciamo stasera? Hahahahhahaha.
Io:Sì, vabene. Hahahah, chiedo a mia madre. Hahaha.
Ridevamo senza motivo, hahahaha, inizio a gridare per comunicare con mia madre.
Io:Mammaaaa, posso uscire staseraaa? Hahahah.
Mamma:Nooo, dobbiamo andare a visitare degli amicii, ma perchè ridii?
Io: Ah, vabbè, no, nienteee. Hahahah. Diego, non possiamo,dobbiamo andare a fare una visita da amici.Hahahah.
Diego:vabbè, domani. Hahaha.
Chissá chi dobbiamo andare a trovare, bah. Hahahah.

Angolo autrice:
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora