Capitolo 15.

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Pov's Tini.
Eravamo attaccati, continuavamo a guardarci sperando in un bacio, che però non ci fu. Lui rotolò pian piano, stendendosi sul pavimento affianco a me.
Io:Perchè non vuoi andare, più in lá? *alzando le sopracciglia*
Jorge:Perchè non sono fatto per te.
Detto questo, si alzó di scatto ed uscì bruscamente dalla mia camera.
Feci giusto in tempo a rimuovere il gioco dal piccolo schermo, per poi andare di lá e trovare i Blanco che si stavano preparando, per andarsene.
Jorge, era lì con la sua giacca in mano, accanto alla porta,la gamba snervante che batteva con il tallone per terra. Non vedeva l'ora di andarsene. Ma perchè non mi sono stata zitta?. Perchè???.
Salutai educatamente i genitori, per poi andare da lui.
Io:Scusami per prima.
Ero un po'imbarazzata e la mia espressione triste si intravedeva ad un miglio si distanza.
Jorge:Non ti preoccupare, ma dimenticami di me, per sempre.
Annuii tristemente. Mi baciò la guancia ed uscì dalla porta, lasciandomi una scia del suo magico profumo.
--
Pov's Jorge.
Era così bella e così innocente, il mio intento era non farla star male, ed è proprio quello che ho fatto dicendogli questo. Arrivo a casa, corro in camera e mi accascio con calma sul letto, prendendo il telefono dalla tasca.
5 messaggi.
*Messaggi*.
Diego:Jor, siamo appena partiti.
Diego:Stiamo arrivando.
Diego:Siamo qui vicino, vieni.
Facu:Jorge, siamo in una gelateria sul mare, raggiungici.
Samu:Jorge! Vieni, cazzo.
Proprio nel momento in cui mi ero accasciato, sono costretto ad alzarmi per raggiungere gli altri.
Esco velocemente e raggiungo la gelateria.
Diego:Ehy, ce l'hai fatta finalmente! *battendomi un pacca sulla spalla*
Io:Ero da Martina.
Facu:Ah, hai fatto nuove conquiste! Quando la lascerai presentacela, anzi fallo giá adesso.
Sorrisi falsamente, non lo avrei fatto.
Samu:Amicoo, fammi vedere un po' la tua casa. *battendomi il cinque*.
Andammo tutti a casa. Feci una specie di giro paronamico, ed una volta arrivati nella mia stanza, Facundo si guardò attorno. Dopochè mi fece l'occhiolino.
Facu:Stasera discoteca, eh?.
Io:Sì. Andiamo al Darck Angel?
Facu:Non so com'è , sei tu che vivi qua, per me va bene.
Samu:Anche io approvo.
Io:Diego?
Lui era pensieroso da quando gli avevo detto che ero con Martina, ma non capivo.
Diego:Ah? Ah, sì certo. Jorge vieni un secondo?
Io:Sì.
Ci appartammo nella sala giochi.
Diego:Che significa che eri a casa di quella?
Io:I nostri genitori sono amici.
Diego:E questo significa?
Io:Che questa cosa succede spesso.
Diego:Non andare oltre, lo sai
Io:Lo so lo so, ora andiamo.
Erano più o meno le sei del pomeriggio.
Passammo quelle poche ore nella sala giochi e poi nell'idromassaggio, Samuel, era eccitato e voleva provarlo, così come Facundo.
Il tempo volò e già erano le 22:00. Ci diriggemmo in discoteca dopo averci dato una sistematina.
Eccoci davanti al Darck Angel. Entrammo.
Facu:Scateniamoci, guarda quante ragazze.
Samu:Sì, andiamo.
Iniziarono a ballare e ad avanzare sempre più. Diego, si avvicinò a me.
Diego:Divertiti e dimenticati di lei
Annuii. Iniziai a ballare e a lasciarmi andare con i miei amici. I bicchierini di Vodka ed ogni tipo di alcool andavano giù come se niente fosse, c'erano ragazze che si struscinavano di fianco. Io stavo al loro gioco.
[...]





Era tardissimo. Eravamo rimasti solo noi. Facundo e Samuel facevano gli scemi con due gemelle. Diego corteggiava una ragazza. Io ero seduto su di una sedia e delle ragazze mi incitavano a bere altri bicchierini. Ero ubriaco, come tutti i miei amici. Mi davano baci, abbracci. Non avevo le forze di reagire e stetti lá, continuando a bere.
--
Pov's Tini.
È molto tardi, più di mezzanotte. Ma io e Mercedes non riusciamo a dormire e decidiamo di andare alla nostra famosa gelteria. Camminando, camminando, ci ritrovammo davanti al Darck Angel, che di solito è deserto a quest'ora. Qui vanno tutti presto a dormire, il mare mette sonno.
Questo locale aveva lunghe vetrate che affacciavano sulla spiaggia e noi decidemmo di affacciarci a vedere chi era. Vidi dei ragazzi. Uno abbastanza bassolino, l'altro alto, di pelle scura. Erano ubriachi, si vedeva. Facevano i cretini con due ragazze, molto simili, probabilemente gemelle. Un po' più in lá, al bancone delle bibite, c'era un altro ragazzo, con un viso familiare. Anch'esso cortaggiava una ragazza. Dopo un po' riconobbi il ragazzo, era Diego, l'amico di Jorge!
Spostai gli occhi verso sinistra, ed eccolo. C'era anche Jorge. Si faceva baciare, abbracciare da ragazze seminude e ubriache. Partii d'istinto e irruppi nel locale, con un urlo.
Io:Jorge! Che cazzo stai facendo?
Mi guardò, come se non mi riconoscesse. Poi si avvicinò il ragazzo basso.
Facu:Ah, Jorge, lei è la Martina di cui ci parlavi? Ti dispiace?
Iniziò a toccarmi i capelli e la guancia. Gli sganciai uno schiaffo, come ho fatto?. Lui, probabilmente offeso se ne ritornò dalla gemella. Puzzava terribilmente di fumo, un odore che mi prende lo stomaco, bleah.
Dopo poco, Jorge si rese conto che ero io. Si alzò, tentava di avvicinarsi, barcollando. Si appoggiò alle mie spalle e cercò di giustificarsi.
Jorge:Martina, aspetta, non è come credi.
Dalla sua bocca uscii una puzza di alcool mai sentita prima. Mi venne il volta stomaco e con le mani lo allontanai.
Io:Stammi alla larga, puzzi.
Si avvicinarono a lui, le due ragazze che prima lo baciavano.
Xx:Tesoro, lui è nostro.
Lui le guardava estasiato, con un sorrisetto. Lì io mi arrabbiai, ma male, male , male.
Io:Te lo puoi tenere, io uno come lui non lo voglio.
Me ne scappai.
Scappai sul mio scoglio,piangevo, ogni lacrima era gelida. Sentivo che mi accarezzava il viso, facendomi anche solletico. Dopo un po' sentii una mano sulla spalla.
Mechi:Ehy...tutto bene?
Io:No, per niente!
Continuavo a piangere.
Mechi:Mi dispiace tanto. Ma lui ti aveva detto di dimenticarlo.
Io:Ma come faccio?
Mi comprese, qui è l'unica. Mi abbracciò e mi accarezzò dolcemente i capelli.
Mechi:Ti va ancora il gelato?
Io:Per niente.
Mechi:Vieni a dormire da me.
Io:Davvero?
Mechi:Sì.
Io:Grazie.
Ci abbracciamo di nuovo ed io chiamai mia mamma per avvisarla, stranamente era ancora sveglia a quell'ora.
Jorge mi aveva davvero delusa,mi faceva schifo, davvero schifo.
Una volta a casa di Mer, lei mi prestò uno dei suoi pigiami e mi addormentai accanto a lei, nel suo lettone matrimoniale.
[...]






Il giorno dopo, mi svegliai, la sera non mi ero struccata e sembravo un panda. Mer affianco a me non c'era, ma non decisi di indagare, ben sì corsi in bagno a togliermi quel disastro dagli occhi. Poi andai in cucina, Mercedes era lì, stava preparando la colazione. Delle fette di pane con la nutella spalmata sopra e poi due capuccini, proprio come quelli dei bar, con la schiuma che io amo tanto.
Sembravo uno zoombie,ero ancora tra le braccia di Morfeo.
Mechi:Beh? Allora? Ti svegli?
Io:Ma che ore sono?
Mechi:Le undici e mezza.
Io:Oddio.
Era abbastanza tardi, Mer era giá preparata.
Io:Ma tua madre?
Le chiesi mordendo una delle fette con la nutella, gnam. Un paradiso.
Mechi:È a lavoro.
Io:Ah, giá. Ma che lavoro fa?
Mechi:Make up artist
Io:Wow il tuo mondo.
Sorridemmo tutte e due. Poi io andai a prepararmi per amdare in spiaggia. Inisieme ci recammo lì. Ruggero era giá a mare, appena mi vide mi corse incontro.
Ruggero:Che fine avevi fatto?
Io:Cose tra ragazze..
Ruggero:Ah, beh, mi sei mancata
Lo snobbai e mi tolsi il copricostume buttandomi a mare. Ruggero e Mercedes vennero con me. Il ragazzo inizió a schizzarmi, la bionda si alleò, la loro intenzione era quella di affogarmi?.
--
Pov's Jorge.
Eravamo tornati alle cinque di mattina. Io avevo passato più di un'ora a vomitare, stavo davvero male e non avevo capito niente di ciò che era successo.
Una volta tutti svegli, facemmo colazione in giardino.
Facu:Ieri ci siamo divertiti da morire, vero?.
Io:Non ricordo niente.
Diego:Meglio, perchè è venuta quella Martina ed era parecchio incazzata.
Io:Come???
Samu:Giá, eri ubriaco, ma si è arrabbiata parecchio.
Rimasi di stucco, davvero non ricordavo niente?.
Facu:Molto carina la tua amica.
Samu:Giá, molto.
Io:Andiamo in spiaggia.
Diego:Facci finire di mangiare.
Io:Muovetevi.
Scappo e corro a mettermi il costume. Ero pronto ma gli altri erano ancora in giardino, a scherzare come dei babbei. Non voglio perdere tempo e vado lì senza loro.
Vedo Martina, che ride, scherza, quasi si fosse dimenticata tutto. Ah, no. Aspetta. C'è quel Ruggero. Non posso permetterlo.
Mi avvicino a loro.
Io:Martina.
Si gira, bellissima.
Martina:Che vuoi adesso? Ti ubriachi anche, fumi, sei fidanzato, cos' altro mi vuoi nascondere?
Io:Scusami.
Martina:Senti, avevi ragione, dovevo dimenticarmi di te e lo farò, vattene.
Io:No, ti prego.
Ruggero ci guardava, con un sorrisetto, godeva del fatto che stavamo litigando. Poi si mise in mezzo.
Ruggero:Vattene Blanco, vai via.
Martina non fece niente, abbassò semplicemente lo sguardo. Ma...?.
Non mi opposi e me ne andai.






Angolo autrice:
Altri guaiii per i cuori dei nostri protagonistiii. Che accadrà?
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora