Pov's Tini.
Sorrisi come un ebete a quel complimento.
Cercai di non incrociare i nostri sguardi e per questo abbassai gli occhi. C'era una domanda che mi tormentava sin da quando mi ero svegliata. Chi mi aveva salvata? Chi mi aveva riportata a galla? Presi coraggio e glielo chiesi.
Io:Ma...chi è che mi ha salvato?
Jorge:Non per vantarmi, ma sono stato io.
Alzò le sopracciglia presuntuosamente, portandosi una mano al petto.
Io:Ah, allora la ringrazio, signor modestone.
Gli colpii delicatamente la spalla e i nostri sguardi si intrecciarono nuovamente.
Sentii colpirmi la spalla.
Mechi:Ehy, Tini, ancora non sei pronta?..Ah, capisco.
Era Mercedes, giá pronta per andare via.
Io:Aspettatemi ora mi vado a vestire anch'io.
Jorge:No, Mercedes, andate voi, Martina la riaccompagno io.
Mechi:Mmhh..vabene.
La ragazza mi guardó maliziosamente, colpedomi con il gomito.
Vidi Ruggero avvicinarsi a me, con quell'aria insopportabile da cattivo ragazzo.
Ruggero:Ehy piccola, non vieni?
Mi cinse la vita guardandomi negli occhi.
Io:No, Ruggero,lasciami.
Gli presi le mani e gliele ruportai giù.
Girò le spalle e si allontanó, andando verso l'uscita con Mer.
Io:Beh, vado a cambiarmi..
Jorge:Vai, principessa.
Corsi velocemente nella camera di Lodovica, dove la trovai a giocherellare con un videogioco.
Io:Ciao..
Lodovica:Ciao!
Io:Beh..quanti anni hai?
Lodovica:15.
Io:Ah, hai solo una anno di differenza.
Lodovica:Sì, con te sì. Senti, sto morendo dalla voglia di chiederti una cosa.
Io:Dimmi.
Lodovica:Ma tu come li vedi Jorge e mia sorella?
Io:Io, beh..come fidanzati?
Lodovica:Beh, sì,lo sono. Ma io Yoyi lo trovo più felice quando è con te.
Io:Ehm...no, sará solo un impressione.
Blabettai per il nervosismo, giocherellando incessantemente con una ciocca dei miei capelli.
Lodovica:Mmh, vabene,che ci fai qui?
Io:Mi devo cambiare, devo restituirti il costume.
Lodovica:Ah; no, ma puoi tenerlo tranquillamente.
Io:Grazie, ma no.
Inizia a spogliarmi e a rivestirmi con ciò che avevo prima.
Io:Scusa la curiositá, tu sei fidanzata?
Lodovica:I-io? N-no..
Vedevo un luccichio insolito nei suoi occhi.
Io:Ma ti piace qualcuno, si vede. Di me puoi fidarmi, non lo dirò a nessuno
Lodovica:Ehm..vabene...mi piace Diego.
Io:L'amico di Jorge?
Lodovica:Sì, ma non glielo dire ti prego
Io:Non glielo dirò, ma sono abbastanza sbalordita, insomma, è più grande di te.
Lodovica:Anche Jorge lo è più di te.
Mi fece l'occhiolino.
Io:Ma noi siamo solo amici.
Lodovica:Fingerò di crederci.
Io:Dai, è fidanzato con Stephie.
Lodovica:Come vuoi.
Finita di vestirmi, mi voltai verso la porta e l'aprii per uscire.
Io:Beh, grazie per il costume, ci si vede.
Lodovica:Ehy, aspetta!
Io:Sì?
Lodovica:Mi dai il tuo numero?
Io:Oh, certo.
Ci scambiammo i numeri, dopochè ci salutammo.
Andai al piano di sotto raggiungendo Jorge.
Io:Sono pronta.
Jorge:Andiamo?
Stephie:Andate dove?
Eccola spuntare da dietro Jay, con un sorriso che tra un po' arrivava agli occhi.
Jorge:La riaccompagno a casa.
Stephie:Ah, vabene. Ti aspetto stasera tesoro.
Lo baciò. Proprio lì. Proprio davanti i miei occhi. Decisi di non voler vedere quello spettacolo e mi girai al lato opposto.
Stephie:Beh, ciao Martina, ci vediamo in giro.
Ammaccai un sorriso finto e risposi.
Io:Ciao Stephie, grazie di tutto.
Stephie:Non lo dire nemmeno.
Mi abbracciò, quasi stritolandomi, ma che aveva?.
Jorge:Andiamo Martina.
Io:Sì.
Ci diriggemmo alla porta d'ingresso, dove uscimmo. Restammo in silenzio per tutto il tragitto, finchè non arrivammo davanti alla sua villa, dove mi fece cenno di seguirlo.
Io:Ehy, ma dove andiamo?
Jorge:Shh, abbassa la voce, i miei non ci devono sentire. *Sussurrando*.
Io:Ehm..okkeyy. *sussurrando*.
Sembravamo due ladri che cercavano di compiere un furto. Arrivammo davanti ad un enorme sara cinesca, che Jay aprì soltanto con lo schiocco delle dita. Si aprì difornte a me, una specie di cortile, nel quale erano 'nascoste' più di cinque macchine, una più bella dell'altra, soprattutto, una più costosa dell'altra. Una Porsh, una Lamborghini, una Limousine, una BMW, una decappotabile ed una Mercedes Classe A.
Io:Wow, mai viste così tante auto costose in un solo posto.
La mia bocca andó a formare una grossa 'O'.
Jorge:Beh, c'è sempre una prima volta, principessa. Quale macchina vuoi?
Io:Ma dove dobbiamo andare?
Jorge:Niente domande..scegli la macchina.
Io:Non so, scegli tu.
Jorge:Ti piace la BMW?
Io:Sì, certo!
Si avvicinó ad una specie di 'appendi chiavi', dove prese quelle dell'auto appena scelta. Si avvicinò alla mia portiera, aprendola, facendomi accomodare. Oh, che gentiluomo. Mormorai appena un 'grazie', che secondo me non sentì. Si accomodò al suo posto e mise in moto, partendo, dopo aver chiuso il garage.
Io:Puoi dirmi dove stiamo andando?
Jorge:Ho detto di non fare domande.
Io:Ma voglio sapere! C'è la tua fidanzata che ti aspetta.
Jorge; Beh, aspetterá di più.
Mi fece l'occhiolino accompagnato da uno dei suoi sorrisi più belli.
Dopo una buona mezz'ora di viaggio, insistetti di nuovo.
Io:Dai, mi dici dove stiamo andando?
Jorge:Niente domande!
Gli feci una smorfia ripetendo le sue parole, alchè mi guardó ridendo.
Jorge:Mi hai fatto il verso, signorina?
Io:Può essere..
Lo guardai con un atteggiamento di sfida.
Jorge:Te ne pentirai..
Accennai sapendo che non avrebbe fatto niente, ma mi sbagliavo. Accostò in un area di sosta e si girò verso di me sfilandosi la cintura di sicurezza. Mi guardó con un sorriso di chi ha la vittoria in mano, ma io lo sfidavo, sapendo che avrei vinto io, o almeno credevo.
Si avvicinò a me, avvolgendomi un braccio attorno, mi guardava fisso negli occhi facendomi sentire a disagio, ma continuavo ad essere forte, sorridendo sfidandolo.
Con la mano arrivò alla mia cintura, che slacciò. Con quello stesso palmo si attaccò al mio fianco e facendo forza mi fece girare verso di lui. Continuava a guardarmu fisso e iniziavo a perdere i sensi. Si avvicinò al mio collo lasciando piccoli baci lungo esso. Mentre mi baciava, con le mani mi cingeva la vita. Iniziai a sudare, a sentirmi maledettamente imbarazzata, ma cosa stava facendo?.
Io:J-Jorge, c-che stai f-facendo?
Finì per un attimo quella scia di coccole, per guardarmi di nuovo negli occhi.
Jorge:Niente domande, piccola.
Riiniziò a baciarmi, stavolta arrivando alla mandibola. Arrivò all'angolo della bocca.
Stavo diventando una zuppa d'acqua, sudavo in continuazione, in più, avevo gli occhi sbarrati e quasi lucidi, ero troppo imbarazzata.
Si fermò e mi guardò. Rise. Rise tantissimo, ricomponendosi con le mani sul volante. Ma che..? Feci un sospiro di sollievo, vedendolo riattaccarsi la cintura.
Mi guardò di nuovo, ridendo ancora.
Jorge:Mi piace l'effetto che ho su di te.
Io:Quale effetto?
Accennai un sorriso di nervosisimo.
Jorge:Stai scherzando? Guardati un po' allo specchietto.
Mi guardai ed effettivamente ero orrenda, mi risistemai, ritornando in me e mi girai con lo sguardo verso il finestrino, per non far vedere il mio rossore.
Jorge:Dai, piccola, attacca la cintura.
Feci come mi era stato detto, senza guardarlo minimamente.
Jorge:Sei arrabbiata?
Io:Io? No..
Jorge:Mh, okkey.
Mise in moto e partì.
Guidava, guidava e guidava, quella strada sembrava non finire mai.
Accese la sua solita sigaretta, facendo fuoriuscire dalla sua bocca fumo grigiastro e male odorante. Tossii.
Lui rise ancora. Sembrava un mestiere prendersi gioco di me oggi. Lo fulminai con lo sguardo e rispose aprendo il finestrino. Gettò la cicca all'esterno.
Lo vidi accostare. Eravamo vicino ad una specie di maneggio, credo.
Io:Siami arrivati?
Jorge:Sì, piccola.
Io:Ma dove siamo?
Jorge:Ora lo vedrai.
Ugh, ma cos' era tutto sto mistero?.
Scese dalla macchina, aprendomi, come giá aveva fatto prima di partire, la portiera. C'era del fango a terra e delle palline marroni, che non voglio nemmeno sapere cosa fossero.
Arrivammo accanto ad un signore, abbastanza strambo, vestito con una salopette e un cappello da Cowboy. Guardai Jorge smarrita, che attaccò bottone con il signore.
Jorge:Vorremmo due cavalli.
Xx:Certo, sceglieteli voi, lì.
Indicò un recinto pieno di cavalli di ogni specie.
Io:Jorge? Due cavalli? Che vuoi fare?
Jorge:Beh, ogni principessa e ogni principe hanno un cavallo.
Gli sorrisi. Che dolce.
Jorge:Quale vuoi?
Eravamo vicino al recinto e mi spettava scegliere un cavallo, era difficile perchè erano tutti bellissimi. Ma c'era uno che mi piaceva più di tutti. Era tutto bianco, con una criniera lunga e lucente, mi colpì subito.
Io:Io voglio quello lì bianco.
Xx:Lei si chiama Luce. E tu, ragazzino?
Jorge:Io invece voglio quello marroncino chiaro.
Xx:Bene; lui è Nico.
L'uomo entrò all'interno della staccionata prendendo le redini dei due cavalli scelti. Li preparò con sella ed eccetera..
Ci montammo all'istante, dapprima passeggiammo solamente, uno accanto all'altro, parlando di noi.
Jorge:Parlami un po' di te, di tuo padre, non l'ho mai visto.
Mi ingrigii subito, abbassando lo sguardo. Proabilmente lo capì.
Jorge:Ehm, scusami, è morto?
Io:No, no, non ti preoccupare. Non è morto, è solo che...
Jorge:Se non ne vuoi parlare, non sei costretta a dirmelo, non ti preoccupare.
Io:No, voglio dirtelo. Lui..se n'è andato quando ero molto piccola.
Jorge:Ah, mi dispiace, scusami.
Io:Non ti preoccupare..
Jorge:A chi arriva prima!!!
Partì come un razzo, galoppando verso non so dove.
Io:Ehyy non valeee.
Iniziai a correre anch'io, seguendolo, anche perchè non sapevo la meta. Si fermò di scatto ed io accanto a lui. Eravamo davanti ad un immensa distesa di verde, con un laghetto cristallino, con anatre e cigni che nuotavano dentro.
Ci guardammo e sorridemmo.
Jorge:Questo sará un altro dei nostri posti incantati.Angolo autrice:
Ehyyy, sono viva! Non temete! Scusatemi per questa lunga assenza, ma non aveva ispirazione e nemmeno tempo.
Grazie per il supporto che mi date, siete davvero tante e dolci, grazie mille.
Vi avverto che d'estate non ho molto tempo e quindi non aggiornerò molto spesso, ma non preoccupatevi, continuerò al più presto.
Grazie ancora, spero vi piaccia questo capitolo, chissá cosa accadrá in questo 'posto incantato'..
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Un bacionee.♥
#DeaTinista03.
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Jortini||•Gli opposti si attraggono.•
FanficMartina e Jorge, completamente diversi l'uno dall'altra, si incontreranno, si innamoreranno, non sapranno come, non sapranno perchè, sapranno solo che non potranno più fare a meno l'un dell'altra.