Capitolo 26.

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Pov's Jorge.
Sono giá cinque giorni che sono qui a Los Angeles. Quando sono partito per le vacanze, non vedevo l'ora di ritornare qui per questa settimana, ma ora non vedo l'ora di tornare lì. Sono cinque giorni interminabili e estremamente noiosi. Che vita è, senza il sorriso di Martina?.
Passo le giornate intere con i miei amici, che oramai non riesco più a sopportare. Per annegare tutto ciò, bevo birra, vodka,fino a non capire più niente. Mi aiuta molto anche lei, la cocaina. Sì, credo che solo lei riesca ad aiutarmi sul serio.
Stephie è diventata ancora più vipera. Mi ha sorpreso, due giorni fa, a scrivere un messaggio a Martina, per fortuna non ha letto cosa stavo scrivendo, ma il solo fatto che lo stavo facendo, l'ha fatta arrabbiare. Mi ha strappato il telefono di mano, urlando,l'ha lanciato a terra e successivamente l'ha calpestato con i suoi alti tacchi.
Le ho spiegato che si stava arrabbiando inutilmente,che amavo solo lei e bugie varie.
Ora sono a casa di Diego. Ogni volta che entro in questa casa mi stupisco sempre di più. I nostri genitori fanno affari insieme e quindi anche loro sono molto ricchi, se non di più. La sua casa è enorme, a due piani. È ricoperta di swaroski, lucenti. La sua stanza ricopre un intero piano, come la mia. Sono più o meno uguali, ma in più ha un grandissimo giardino, con alberi altissimi e panchine. Ha altalene, scivoli e una cesta a dondolo. Inoltre, ha una bellissima piscina olimpionica, con zona solarium. Ora siamo sulla terrazza 'aperitivi',come la chiama lui, con due bloodymary tra le mani e i nostri problemi di cuori, o almeno i miei.
Diego:Allora fratello, come va con Martina?
Io:Male, Stephie si mette sempre di mezzo. Ed in più é colpa mia, le dico sempre che siamo solo amici.
Diego:Mi sa che devi lasciare Stefania.
Io:Non sai quanto vorrei, amico mio. I miei genitori hanno il fiato sul collo.
Diego:Hai ragione.
Si porta il bicchiere alle labbra ed ispira un altro lungo sorso.
Diego:Quando verrò con te per questi giorni, ti aiuterò. Ma tu dovrai aiutarmi a conquistare qualche pollastrella.
Io:Contaci, fratello. Però, non hai vasta scelta,conosco solo Mercedes e Lodovica, oltre le altre due, giá mie.
Diego:Mi accontenterò.
Ridiamo all'unisono.
Diego:Stasera disco?
Io:No, non mi va.
Diego:Dai, fratello, quella ragazza ti ha fatto perdere il divertimento.
Sospiro.
Io:Uff, e vabene.
Sorride soddisfatto. Ci salutiamo ed io torno a casa mia, dove trovo Stefania che si sta truccando.
Stephie:Ciao amore.
Mi viene incontro e mi stampa un bacio, ricambio di malavoglia e poi mi dirigo nella mia stanza per farmi una doccia.
Devo ammettere che mi é mancata la mia camera. Questa è molto più grande di quella di Miami, e devo dire che quella è grande. Il bagno è molto più accogliente e familiare, più rilassante. Perciò quando entro all'interno e l'acqua mi attraversa il corpo, chiudo gli occhi e vado in mondi paralleli. Mondi in cui il cielo è lo sguardo di Martina e il sole é il suo sorriso.
Quando esco, mi viene in mente, quella volta che si fece la doccia da me e si mise la mia maglietta, che le andava perfettamente grande. Aveva i capelli bagnati e gli occhi che le luccicavano. Mentre ci penso, mi mordo il labbro e non me ne accorgo.
Proprio in quel momento, entra la guastafeste.
Ha un'area penitenzaria, pentita, ma intravedo nei suoi occhi la malizia che ha nel guardarmi solo con un asciugamano intorno alla vita.
Alzo gli occhi al cielo.
Io:Che vuoi?
Si siede sul mio letto, sembra a disagio, si mette le mani in grembo e se le guarda mentre si tortura le pellicine.
Stephie:Volevo scusarmi per la scenata che ho avuto qualche giorno fa.
È davvero pentita, lo leggo negli occhi, ma non mi fa nessuna pena. Alzo nuovamente gli occhi al cielo.
Io:Sei stata davvero esagerata.
Stephie:Lo so, è per questo che ti chiedo scusa. Mi perdoni?
Non ho altra scelta.
Io:Sì, ma ad una sola condizione.
I suoi occhi brillano e hanno speranza, mentre io le sorrido falsamente.
Io:Quando torniamo a Miami, non ti azzardare ad aggredire Martina.
Stephie:Non lo farò, promesso.
Si porta una mano al cuore e l'altra in alto, in senso di promessa. Io annuisco.
Stephie:Ho una sorpresa per te.
Io:Quale?
Si alza e si dirige alla mia scrivania, apre uno dei cassetti, quello più in basso, quello che non uso mai, perchè non lo vedo. Dal suo interno, esce una scatoletta gialla, se la mette dietro la schiena e una volta di fronte a me, la mette sulle mie mani. La guardo e leggo 'iPhone 6 Gold'. È il minimo che potesse fare. Le sorrido.
Io:Grazie.
Stephie; Di niente. Scusami di averti distrutto l'altro.
Io:Non ti preoccupare.
Mi stampa un bacio sulla bocca e poi esce dalla camera. Ed io mi vesto, con jeans neri e maglietta bianca, che lasciano trasparire i miei tatuaggi.
Mi sistemo i capelli, con un po' di gel.
Esco e gli occhi di Stephie si illuminano. Bleah, la odio. Non la guardo ed in modo indifferente le parlo.
Io:Stasera Diego ci ha invitato ad andare in discoteca.
Stephie:Oh, fantastico! Mi vado a preparare.
Entra nella sua stanza e in poco tempo esce, vestita di tutto punto, o forse. Ha un vestito cortissimo, stretto sino alla vita e poi la gonna a palloncino. È rosa lucido, sembra una carta da parati. I capelli li ha sistemati in un cipolla alta, che le fa sembrare la testa più grande di quello che è. E il trucco, è come tutti i giorni, a pagliaccio.
Io:Attivo il telefono.
Stacco il nuovo cellulare dalla carica e lo accendo. Il primo numero che segno è quello di Martina e attento a non farmi vedere dall'altra le mando un messaggio.
Io:Ciao piccola, scusami se non mi sono fatto sentire, tutta colpa di Stephie,poi ti spiego.
Invio e poi in uno scatto felino lo cancello, non oso immaginare cosa farebbe Stefania se leggesse il messaggio. Lo infilo nei jeans e torno da lei.
Io:Andiamo.
Mi sorride ed io la conduco sino alla macchina, ha voluto la Limouisine, egocentrica. Passo il viaggio a guardare fuori dal fonestrino, mentre lei mi teneva la mano.
Arriviamo, Diego è giá lì, in compagnia di Facundo e Samuel.
Facu:Amico da quanto tempo.
Gli batto il pugno.
Samu:ehy, fatello.
Mi dá una pacca sulla spalla.
Diego:Andiamo dentro.
Ci rechiamo all'interno dell'affollata discoteca, dopo che il buttafuori ha controllato i nostri nomi sulla lista. Mi ero quasi dimenticato com'era una disco, tra l'altro non mi entusiasma più. Ci sono ragazze ventenni, su dei banconi, semi nude che si oscillano su dei pali. Uomini anziani e non, di mezza etá che, ubriachi, sbavano davanti a quelle ragazzine. Persone, di ogni etá e sesso che ballano come scalmanati, azzeccati l'uno all'altro e il DJ che urla cose senza alcun senso. Arrivo al bancone del bar.
Xx:Blanco, da quanto tempo non vieni da queste parti.
Accenno un sorriso falso e ordino una birra.
Me la porto alla bocca e la finiso in un solo fiato, annegando la mia noia.
Stephie giá si è persa tra la gente e quando ritorna da me, è completamente un misto di alcool e droga. Mi fa schifo.
Si siede in braccio, portandomi le mani al collo.
Stephie:Dai amore, vieni a ballare.
La scaccio dicendo di no, ma lei non si smuove, non so che altro fare. Per mia fortuna, arriva Diego.
Diego:Stephie, vai di lá, ci penso io a lui.
La ragazza annuisce e se ne va, mentre lui si accomoda a fianco a me. Mi stupisco che ancora non sia ubriaco.
Io:Come mai non ti sei ancora fatto?
Diego; Non avevo voglia. E tu? Ti stai scocciando.
Io:Abbastanza.
Diego:Ti manca?
Abbasso lo sguardo.
Io:Abbastanza..
Diego:Chiamala. Vai in bagno, ti copro io.
Io; Sul serio?
Diego:Certo.
Io:Grazie, amico.
Ci sorridiamo e io corro in bagno, dove prendo il contatto di Martina e la chiamo.
**a telefono.**
Martina:Pronto?
Dio, che bello sentire la sua voce.
Io:Martina, sono Jorge.
Martina:Oh, ciao Jorge. Dimmi.
Io:Volevo sentirti.
Riesco a vederla arrossire.
Martina:Che stai facendo?
Io:Sto in discoteca, ma è una noia pazzesca, tu?
Martina:Sto a casa. Musica e libri.
Io:Immaginavo.
Ride. Rido.
Io:Hai qualche novitá da quelle parti?
Martina:Ho scoperto chi è la ragazza di Ruggero.
Io:E chi é?
Martina:Non ci crederai. È Mercedes.
Io:Mercedes?
Martina:Sì, incredibile, vero?
Io:Giá. Mancano solo due giorni e tornerò lì da te.
Martina:Non vedo l'ora.
Io:Buonanotte principessa.
La sento sorridere e attacco. Torno in sala con un sorriso stampato in faccia, la mia serata si è rallegrata con la sua voce.

Angolo autrice.
E wailá. Nuovo capitolo!
Spero vi piaccia. Come vedete, non solo Tini è depressa..
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora