Capitolo 30.

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Pov's Tini.
Non mi staccava quei maledettissimi occhi verdi da dosso. Come io non staccavo i miei dai suoi. Sembrava strano. Sembrava debole, non era più quello Jorge malizioso, quello forte, quello che non si interessa mai di nessuno. Ora intravedo nei suoi occhi, uno Jorge dolce, comprensivo, innamorato. Ma non può essere. Lui non ama me. Lui non ha mai amato nessuno.
Diventa ancora più strano, quando arrossisce e inizia a balbettare.
Jorge:S-sei...b-bellissima.
Arrossico, abbasso lo sguardo e gli sorrido.
Io:Grazie, anche tu.
Diego fa per passargli una mano davanti la faccia e lui si scuote, come per risvegliarsi da un sogno.
Jorge:Bene, iniziamo.
Si avvicina a me e mi cinge dolcemente la vita, sussurandomi all'orecchio. Ora sì, è ritornato lo Jorge di prima, ma è carinissimo anche così.
Jorge:Sai giocare?
In veritá non ho mai giocato a bowling, a Buenos Aires non c'erano centri dove si poteva giocare. E qui non avevo amici per andarci. Mi guardai intorno e mi resi conto che nessuno dei suoi amici ci stava prestando attenzione, tantomeno Lodovica, che pur essendo da sola era occupata a guardare male la riccia con Diego. Ritornai a guardare Jay e non provai vergogna a parlare.
Io:No, non ho mai giocato.
La sua risposta mi sorprese.
Jorge:Ci speravo.
Cosa intendeva?
Io:Perchè?
Jorge; Perchè voglio insegnartelo io.
Sorrisi, portando le braccia al suo possente collo.
Ci guardavamo negli occhi, come se non ci vedessimo da anni, come se volessimo leggere cosa stava accadendo nei nostri cuori. A rovinare questo momento magico è quel ragazzo di carnagione scura, Samuel credo.
Samu:Dai piccioncini, noi vogliamo giocare.
Ci stacchiamo di scatto, come imbarazzati.
Jorge:Aspettate qui, noi andiamo a registrarci.
Dice, rivolgendosi a noi ragazze. Annuiamo tutte ed io raggiungo subito Lodovica.
Io:Tutto bene?
Le sussurro nel modo più calmo e dolce possibile. So cosa si prova.
Lodo:Non lo so. Voglio andare via.
Io:No, dai. Fammi compagnia.
Abbassa lo sguardo, la sua tristezza si intravede, ma si sforza comunque di sorridere.
Ci accomodiamo al tavolino, ricoperto di piccoli sfizi, che subito iniziamo a mordicchiare. Lì con noi, ci sono anche la riccia, la bionda e la rossa. Decido di 'attaccare la spina', inziando a parlare all'accompagnatrice di Diego.
Io:E quindi, tu sei la ragazza di Diego?
Le dico sorridendo, non facendo vedere che voglio solo ottenere informazioni. Lodovica mi fulmina con lo sguardo, ma la ignoro.
La ragazza, scoppia a ridere, davvero di gusto, forse troppo gusto. Non capisco questa reazione. Per fortuna, ci offre una spiegazione.
Samantha:Ragazza? Ma scherzi? È mio cugino.
Continua, ridendo. A quella risposta, un sorriso di vero cuore si manifesta sul bel viso di Lodo ed automaticamente sul mio.
Io:Sei sua cugina?
Samantha:Sì, lui mi porta dappertutto facendosi credere fidanzato con me. Ma a voi so che posso dirlo.
Io:Oh, e perchè dice che sei la sua ragazza?
Samantha:Perchè io ballo nelle discoteche e lui vuole farsi credere figo.
Rido e lei mi segue, insieme a Lodovica. A questo punto, interpello Mariasole, la bella bionda dagli occhi azzurri.
Io:E tu? Stai con Facundo?
Così mi pare si chiami il basso.
Mariasole:Sì.
Si rabbuia di colpo e anche non conoscendola, mi incuriosisco.
Io:Che succede?
Mariasole:No, niente.
Da ciò capisco che è una ragazza abbastanza insicura e debole, ma molto dolce.
Io:Di noi puoi fidarti.
Sospira e sicura di quello che dice, inizia a parlare.
Mariasole:A me piace tanto Facundo, ho perso la testa per lui. Ma lui, non mi pensa minimamente, lui mi presenta solo agli amici, ma gli altri giorni sta con altre ragazze.
Vedo la delusione con cui pronuncia quelle parole, mi dispiace sul serio per questo. Capisco bene, anche a me è capitato.
Io:Mi dispiace tanto, ma vedrai che si sistemerá tutto.
Interviene Samantha d'improvviso, parlando con disgusto.
Samantha:No, io dico di lasciarlo perdere, trovati chi ti merita, Sol.
È molto sicura di lei e io sono in pieno d'accordo.
Io:Anche secondo me.
La bionda abbassa lo sguardo e con la tristezza negli occhi annuisce.
Dopo, passo alla rossa, che mi sorride con una dolcezza mai vista. Le lentiggini le corniciano il volto, i capelli arancioni le fanno sembrare la principessa Ariel.
Io:Tu come ti trovi con Samuel?
Cande; Benissimo, siamo inisieme da tre mesi.
Continua a sorridere delicatamemte, mostrando denti perfetti.
Io:Mi fa piacere.
Sbuca da dietro Jorge prendendomi per mano ed io automaticamente trascino anche Lodovica.
Siamo stati divisi in due piste, in una ci siamo io, lui, Lodovica, Diego, Samatha. Nell'altra ci sono Samuel, Candelaria, Facundo e Mariasole.
Tira per prima Samantha buttando a terra a malapena due birilli, successivamente tira Diego che ne butta sette, se non più. In seguito, tira la mia amica non toccando nemmeno un birillo. Jorge fa spare, che solo ora capisco cosa significa. Per ultima devo tirare io e sono nel pieno dell'imbarazzo, non ho la minima idea di cosa fare. Per fortuna Yoyi, mi si avvicina e mi sussurra dolcemente che mi aiuterá lui, facendomi provare brividi lungo tutta la schiena.
Lo guardai, come una bambina guarda il proprio papá per scendere dall'altalena. Mi sorrise dolcemente, capendo che mi deve guidare in ogni passo.
Prendo la palla, la più leggera e infilo le tre dita nei buchi corrispendenti. Jorge, si mette dietro di me, abbracciandomi e poggiando la sua mano sulla mia. Continua a sussurrarmi piano all'orecchio, non capendo che così non riesco a comprendere e ad eseguire.
Jorge:Vai inidietro e ora tira.
Delicatamente mi porta la mano all'indietro e successivamente in avanti. La palla parte e raggiunge i birilli vocemente, buttandone a terra circa sette. Mi giro verso di lui e batto le mani saltellando, sorridendogli. Lui mi sorride e mi accarezza la guancia. Il suo contatto mi fa uno strano effetto, che non riesco a decifrare.
Devo fare un altro tiro, così prendo la palla e facendomi guidare sempre da lui, riesco a buttare a terra gli altri tre birilli rimasti, facendo spare.
Saltello eccitata e butto le braccia attorno a lui. Ricambia l'abbraccio prendomi in vita, sollevandomi. Il gesto che ho fatto è stato instintivo e forse inappropriato,così mi stacco sentendomi a disagio. Sfrego le mani sui jeans, sorridendo timidamente,con lo sguardo basso.
Io:Scusami,non dovevo.
Con il pollice e l'indice mi prende il mento alzandomelo, per far sì che lo guardi negli occhi.
Jorge: Dovevi, eccome.
Rimango stupita da questa risposta, ma non ho tempo di elaborare, poichè mi abbraccia nuovamente. Mi lascio trasportare dal suo dolce profumo e affondo tra le sue braccia. Lui con un mano mi stringe forte a sè, con l'altra mi accarezza delicatamente i capelli.
Quel momento magico viene interrotto da improvvise urla, di Candelaria.
Cande:Martina, Martina, vieni, aiutoo.
Non capisco cosa sia successo.




Angolo autrice;
Capitolo amoroso, vero? Bellissimo, cosa accadrá adesso? Qual'è questa emergenza per cui la bella rossa la chiama insistentemente? Una cosa a dir poco, bruttarella..
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora