Pov's Tini.
Sono giá passati tre giorni da quando Jorge è partito per Los Angeles. Tre giorni, che a me sono sembrati un'eternitá. E ne devono passare ancora molti altri. Mi aveva promesso che mi avrebbe chiamato, o perlomeno scritto. Mi aveva detto che si sarebbe fatto sentire ed invece sono qui a patire, a poltrire sul letto, con dei libri in mano e il cellulare sempre vicino a me. Calmati Tini, si sará solo scaricato il cellulare. Si sará solo dimenticato esso a casa. È questo che continuo a pensare, che cerco di farmi credere. Voglio convincermi che sia così,ma credo che non lo sia. Il mio subconscio, continua a ricordarmi che è con Stephie. E se si è reso conto di amare quel pagliaccio e di me si è dimenticato? No, Martina. Non ti fissare. Sará stato un imprevisto. Durato tre giorni?. basta.
Sono da mezz'ora a rileggere sempre la stessa pagina del mio amato libro, ma non riesco a capirla, a concentrarmi. Decido così, di fare due passi, sono rinchiusa da quando lui è andato via. Senza mai levarmi il pigiama. Ci ho provato ad uscire, ma ultimamente Mercedes ha sempre da fare e da sola non avevo voglia.
Ma ora basta. Basta deprimersi appresso ad uno, che neanche mi merita. Basta. Infilo velocemente un paio di jeans, una maglietta, pettino dolcemente i capelli e mi metto un velo di trucco, giusto per non sembrare un cadavere. Infilo il cellulare nella tasca, non si sa mai.
Passo per il salone,prendendo un pezzetto di pane, insomma, non so da quando non mangio.
Mamma:Tesoro, come stai?
Mi accarezza delicatamente i capelli, com fare di mamma protettiva.
Io:Tutto bene.
Mamma:Ora vuoi parlare di cosa sta succedendo?
Io:Non è successo niente, mamma, stai tranquilla. Ora esco un po'.
Mamma:Mangi solo quel pezzetto di pane? Tesoro, non mangi da tre giorni, ho ancora le polpette di oggi a pranzo.
Io:No mamma, grazie. Non ho fame. Esco.
Mamma:Come vuoi. Vai con Mercedes?
Io:No, da sola.
Si rabbuia.
Mamma:Vabene, stai attenta. Se hai bisogno, chiamami.
Io:Ciao mam.
Chiudo il portone alle spalle ed esco dal palazzo. Ora mi assale il dilemma. Dove vado? In spiaggia non mi va e oltre a quella, qui non c'è niente da fare. Così,prendo l'autobus e mi dirigo in cittá.
Intanto, ricontrollo per sicurezza il telefono, ma niente. Qui dentro c'è semore gente molto strana, fa quasi paura. Non ci faccio caso e raggiungo l'affollata via dove pochi giorni fa ho trascorso una bellissima giornata con Jorge. Non ho voglia di ripensarci, così rigo dritto sino alla grande piazza.
Nel tragitto penso alla mia migliore amica, è così strana ultimamente. Quando le chiedo di uscire, lei è sempre pronta, per me. È sempre stato così, ci siamo sempre l'una per l'altra. Ultimamente, quando la chiamo ha sempre qualcosa da fare, anche dopo che le ho raccontato che stavo male. Chissá quale sará questa emergenza sempre più importante di me. Lo so, può sembrare presuntuoso o egocentrico, ma lei non è mai stata così. C'è qualcosa sotto e non voglio proprio pensarci, ho giá abbastanza problemi con un ragazzo dagli occhi smeraldo. Entro nella piazza, non c'è tanta gente come quella che c'è nelle piccole stradine, colme di negozi. È molto bella la piazza di Miami City,ci sono tre bar, uno più in dell'altro. Al centro, una gradissima fontana, carinissima, ci sono due cavalli da lunghe e folte criniere su due zampe che nitriscono buttando acqua. Tutt'intorno, le persone si siedono a parlare, o lanciano una monetina esprimendo un desiderio. Proprio mentre mi sto avvicinando, scorgo dei capelli biondi,familiari. Proprio come quelli di Mercedes. Al suo fianco c'è un ragazzo, dai capelli sparati e vestito molto bene, si vede che vive qui in cittá. Non riesco a vederlo in faccia, mi avvicino ancora un po', ora lo vedo. È Ruggero. Ma che..? Mentre sto per elaborare un pensiero di senso compiuto, vedo i due che si uniscono in un bacio profondo. Cosa sta succedendo?
Corro velocemente da loro, con un sorriso falso.
Io:Oh, ma guarda i due piccioncini.
I due si staccano all'istante, Mer, mi guarda con area supplicante, è più bianca del solito ed io le continuo a sorridere nel modo più falso del mondo. Ruggero, ha lo sguardo basso, neutro.
Io:Ecco perché non avevi tempo per me.
Non so perchè sono così arrabbiata, lei è la mia migliore amica e mi da fastidio che non mi abbia detto che sta con Ruggero.
Mechi:M-mi dispiace, Tini.
Io:Tu non hai idea di quello che ho passato e avevo bisogno di te. Mentre tu te ne fregavi ed eri con lui ad amoreggiare. E non me l'hai neanche detto.
Mechi:Posso spiegarti..
Io:Perchè non me l'hai detto?
È visibilmente in difficoltá, non sa cosa rispondere, è qui che interviene Ruggero.
Ruggero:Basta, Martina. Lei non ha fatto niente di male, non ti arrabbiare.
Mechi gli sorride, in segno di ringraziamento e lui ricambia.
Io:Mi dovete una spiegazione.
Ruggero:È colpa mia, le ho chiesto io di non dirtelo. Avevo paura che ti saresti arrabbiata, avevo paura esattamente di questo.
Io:Perchè mi sarei dovuta arrabbiare? Ora sì, perchè è da molto che me lo nascondete e tra l'altro la mia migliore amica non c'era quando avevo bisogno.
Ruggero:Hai ragione, abbiamo sbagliato e ti chiediamo scusa, Martina.
Mercedes si alza e mi prende le mani, ma io subito le tiro via.
Mechi:Scusami, Tini, davvero.
Sospiro e mi seggo tra i due.
Io:Da quant'è?
Mechi:Da quando siamo andati al Pool Party da Stefania e l'ho riaccompagnato io.
Sorrido ai due. Sono così teneri.
Mechi:Ci hai perdonati?
Leggo la speranza nei suoi occhi.
Io:No. Ma sono molto felice per voi.
Mi sorride.
Mechi:Ma allora cosa ti sta accadendo, scusami ancora, dovevo esserci.
Io:Beh, sì. Te lo racconterò dopo ora godetevi il momento, non voglio rovinarvi il pomeriggio.
Mechi; Tini, sai che non rovini mai niente.
Mi alzo e inizio a camminare, poi mi giro.
Io:Ciao ragazzi.
Accennano il saluto con la mano, accompagnato da un sorriso ed io mi dirigo al bar.
È uno dei bar più belli che abbia mai visto. Tutto bianco, con una scalinata a chiocciola che conduce ad una terrazza,bellissima. Si ha la vista su quasi tutta la cittá e si vede anche un po' di mare. Il cameriere, vestito di tutto punto,si avvicina con un sorriso cordiale, chiedendomi l'ordinazione.
Io:Una coca cola e un sandwich, grazie.
Xx:Arrivano, signorina.
Il cameriere si allontana ed il mio telefono prende a squillare. Lo estraggo subito dalla tasca, sperando sia Jorge, ma purtroppo sullo schermo appare il nome di Lodovica.
**a telefono**
Io:Pronto, Lodo.
Lodo:Ehy Martina, come stai?
Io:Tutto bene, diciamo, grazie. A te?
Lodo:Tutto apposto, diciamo..senti, siamo sole tutte e due, ti va di vederci? Magari anche con Mercedes.
Io:Sì, volentieri, ma io sono in cittá, mi raggiungi?
Lodo:Sì, arrivo. Devo dirti un po' di cose.
Saluto e attacco. Arrivano le mie ordinazioni ed io mogiamente, consumo. Chissâ cosa vorrá dirmi Lodovica, di così bello, sembrava davvero entusiasta dalla voce. Quando scendo dal bar, i due amoreggianti non ci sono sulla fontana, non me ne faccio un problema. Mi accomodo e aspetto ansiosa Lodovica, finalmente parlo con un'amica, anche se non so se fidarmi, è la sorella di Steph.
Appena alzo gli occhi, la intravedo farsi spazio tra le persone. È bassina, ma è molto carina. Ha un pantaloncino corto, e una magliettina. I lunghi capelli corvini, le ricadono sulle spalle e si dirige verso di me, con un sorriso sgargiante.
Si accomoda accanto a me e mi abbraccia.
Lodo:Ciao Martina!
Io:Ehy!
Lodo:Come stai? È dura senza lui..
Io:No.
Lodo:Non è vero. Se no mi avresti chiesto 'lui chi?'.
Abbasso gli occhi.
Lodo:Martina, fidati di me, non lo dirò a mia sorella.
Il suo sorriso è rassicurante, le credo, spero solo che non mi stia sbagliando.
Io:Hai ragione.
Sispiro.
Io:Non è dura, è durissima. In questi giorni, non ho mangiato, non sono uscita, non ho dormito. Ho sempre pensato a lui, mi aveva detto che mi avrebbe richiamato, invece ancora non lo fa. Sto male. So che sembro patetica, ma è così.
Mi poggia una mano sulla spalla.
Lodo:Non sei patetica, Martina. Hai ragione, anche io farei così. A proposito di questo, ho sentito mia sorella, ha rotto il telefono a Jorge, perché lo ha sorpreso a scriverti un messaggio. È colpa sua, non di Jay. Mi dispiace, ma credo che quando torneranno lei ti odierá.
Cosa? È fantastico. Ommioddio. Lui mi stava scrivendo, ma quella vipera gli ha rotto il cellulare. So che dovrei essere preoccupata, perché Stefania mi ucciderá, ma riesco solo ad essere felice adesso.
Mi si accende un sorriso lucente.
Io:Sul serio? Allora voleva scrivermi.
Lodo:Sì, ma lei gliel'ha impedito, mi dispiace.
Io:No, non essere dispiaciuta. Grazie, grazie mille, Lodo.
Sorride.
Lodo:Comunque, ho un'altra notizia.
Io:Dimmi.
Lodo:Quando torneranno, verrá anche Diego e...ti volevo chiedere...se...perpiacere, potresti parlare con lui, di me.
Io:Di te? E che gli dovrei dire?
Lodo:Chiedigli se vorrebbe uscire con me.
Io:Vabene.
Lodo:Sul serio?
Io:Certo!
Mi sorride. Le sorrido. Mi abbraccia.
Lodo:Grazie mille, Martina. Ti voglio bene.
Io:Di niente. Anche io.
Lodo:Ora devo andare, ci sentiamo?
Io:Certamente, ciao Lodo.
Mi saluta e se ne va. Sono giá le sette. Col sorriso sulle labbra e i miei dubbi chiariti, mi dirigo a casa.Angolo autrice.
Ecco un nuovo capitolo. Vi piace?
Tini è un po' depressa..
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#DeaTinista03.
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Jortini||•Gli opposti si attraggono.•
FanficMartina e Jorge, completamente diversi l'uno dall'altra, si incontreranno, si innamoreranno, non sapranno come, non sapranno perchè, sapranno solo che non potranno più fare a meno l'un dell'altra.