Capitolo 42.

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Pov's Tini.
Ci siamo divertite molto io e Lodovica ieri sera, abbiamo guardato un film fino a molto tardi, finchè Lodo non ce l'ha fatta piú ed è crollata. È stata tutto il tempo nel mio letto, per riposare le forze che oramai le mancano, devo portarla oggi pomeriggio per fare un po' di riabilitazione, mi hanno detto che le basta un solo giorno, sta situata molto bene, per ciò che ha passato. Ora è l'alba, la mia amica dorme beatamente , mentre io ho dormito nel materasso gonfiabile ai suoi piedi. Ronfa molto forte, si vede che è un sollievo dormire dopo una lunga settimana in un letto vero. Per tutto questo tempo ha mangiato le pappine dell'ospedale, quindi vorrei ingegnarmi per prepararle una buona colazione, che le faccia capire che le voglio bene e che finalmente quell'inferno in cui l'avevano trascinata è finito. Mi alzo più in forze che mai e corro in cucina. É ancora tutto spento ed al buio, ci sono solo i primi raggi del sole, deboli, che sorgono or ora dall'orizzionte. Accendo le luci soffuse, per non svegliare mia madre che dorme con la porta aperta, nella stanza affianco. Inizio a pensare a cosa potrei preparare e subito mi vengono in mente le crepes che tempo fa feci con Mercedes. Dopo almeno mezz'ora sono pronte e ne ho anche asseggiata mezza per testare se fossero buone e devo dire che sono davvero deliziose. In più, verso un po' di succo all'arancia rossa in un bicchiere e preparo un buon caffè. Speriamo che fin quando Lodo si svegli, sia ancora tutto buono. Sono rimasta d'accordo con Mechi che sarebbe venuta in tarda mattinata per pranzare tutte e tre insieme. Inoltre, devo iniziare urgentemente la terapia di disintossicazione per Jorge, ho una paura tremenda di perderlo, ho un'immensa paura che per colpa della sua fragilitá, della quale non conoscevo l'esistenza, si è fatto trascinare in stronzate immani. Sono seduta qui a pensare, sono giá le nove, quando sento un piccolo mormorio chiamarmi, preparo tutta la colazione su di un vassoio e mi dirigo in camera mia, dove la bella ragazza, struccata e con tutti i capelli in disordine, mi accoglie con un sorriso disarmante.
Io:Buongiorno.
Le sussurro dolcemente e lei mi risponde allo stesso modo. Le poso il vassoio sulle gambe, appena dopo che lei si sia messa a sedere. Appena vede tutto ció che con amore le ho preparato le si accendono gli occhi di una strana luminositá, una luminositá che si accende sempre in lei, mi é mancata così tanto.
Io:Ho preparato una buona colazione, ho pensato che in ospedale non la sappiano fare.
Mi sorride e in un non nulla me la ritrovo addosso, il suo odore mi circonda e senza pensarci due volte ricambio l'abbraccio. Nascondo la mia testa nell'incavo del suo collo e lei fa lo stesso, dopo un po' si allontana e si dá da fare per mangiare.
Quando il tutto é finito incito la ragazza ad andarci a lavare e con un aiuto da parte mia, ci rechiamo in bagno, dove le riempio la vasca piena di acqua calda e sapone alla ciliegia, quello che idrata e profuma la pelle. Le metto a disposizione il mio shampoo alla camomilla e le do una mano ad entrare all'interno. Mi ringrazia, dopoche inizio anch'io a lavarmi, a pezzi. Indosso velocemente una gonnellina appena sopra il ginocchio, rosa comfetto, su metto una magliettina a mezze maniche bianca, con su scritto 'Love you, baby' in rosa. Metto calzettoni bianchi lunghi e le mie adorate scarpe da ginnastica con le zeppe incorporate, non troppo alte. Pettino dolcemente i capelli raccogliendo appena i ciuffi che mi ricadono sugli occhi e mi passo un filo di trucco. Appena finito aiuto anche Lodovica a vestirsi, per poi truccarla in modo delicato e pettinarla. Quando usciamo dal bagno, mia madre mi avvisa che nel salone c'è Mercedes. Sorreggo sotto braccio Lodovica e insieme andiamo in salone, dove Mechi, vestita di tutto punto ci viene incontro con un sorriso smagliante. Mi posa due baci sulle guance e poi si fionda su Dodo abbracciandola più forte che poteva. Quando sente quasi che la ragazza stia per morire soffocata, la lascia scusandosi timidamente. Ci accomodiamo tutte e tre sul divano e mia madre, svegliatasi da poco, ci lascia sole. Dopo chicchierate inutili, Lodovica ci chiede una cosa che ci spiazza letteralmente.
Lodo:Ragazze, mi potete dire cosa mi è successo? E soprattutto, come?
Io e Mechi ci guardiamo preoccupate, non sappiamo se sia il caso di parlargliene o meno, non sappiamo come reagirá.
Mechi:Ehm, tesoro, potrebbe essere sconvolgente per te.
Lodo:Perpiacere, ho il diritto di sapere.
Afferma, con tono supplicante. A quelle parole, entrambe ci arrendiamo e decidiamo di confessare.
Io:Sei andata in overdose, dopo che un ragazzo, Peter ti ha dato tanta droga in un bicchiere.
La ragazza si porta le mani sulla bocca e dopo sentendosi sollevata afferma.
Lodo:Grazie per tutto quello che avete fatto per me.
Mechi; Per cosa?
Lodo; Sapete, io sentivo tutto. Sentivo le tue lacrime.
Riferendosi alla bionda.
Lodo:Sentivo i tuoi baci e i tuoi rassicuramenti.
Riferendosi a me. Poi, assume un'espressione sognante e da ebete.
Lodo:Sentivo anche Diego e le sue paure, i suoi baci e i suoi sguardi.
A quel punto io e la bionda le diamo un paio di gomitate facendole l'occhiolino. E lei ci liquida ruotando gli occhi. La smettiamo e ritorniamo serie, preoccupandoci della salute della nostra amica.
Mechi:Come ti senti ora?
Fa scivolare dolcemente la testa da destra a sinistra sollevando le spalle, facendo capire che sta così e così.
Rimaniamo sul divano a parlare di ragazzi e cose varie. Ho scoperto che Ruggero ha iniziato a lavorare, come cameriere, proprio nel bar dove ci eravamo conosciuti ed anche in un altro ristorante. Guadagna molto bene e sogna, magari dopo aver raccimolato abbastanza soldi, di andare a vivere con la mia migliore amica. È stata una notizia che mi ha totalmente sballata, non posso pensare che la mia migliore amica, vada a vivere da sola con un ragazzo, di sicuro sarò sempre con lei a romperle le scatole. Dopo ore ed ore passate a spettegolare, anche su Stephie, per alcune cose a suo conto alquanto imbarazzanti raccontate dalla sorella, è squillato il cellulare, sul piccolo schermo c'era scritto il nome di Jorge ed il mio cuore ha iniziato a battere. Prima di rispondere ho guardato le mie amiche in atteggiamento di scuse e subito è intervenuta Mercrdes.
Mechi:Non preoccuparti Tini, va con lui, ci sto io con lei.
Sorride comprensiva ed io ricambiando la ringrazio, rispondo al cellulare e la sua voce calda mi disorienta un po', ma non ci metto nulla a ritornare in me.
Jorge:Ciao principessa.
Io:Ehy..
Rispondo come una babbea.
Jorge:Iniziamo la mia operazione di disintossicazione?
Io:Quando vuoi.
Jorge:Allora esci, sono qui giù.
Sorrido contenta ed attacco. Saluto le mie amiche e scendo giù dal mio ragazzo.



Angolo autrice.
Ecco un nuovo capitolo, non è il massimo, non c'é molto Jortini, ma ho pensato di fare un capitolo sulla bellissima amicizia tra queste tre ragazze.Spero vi sia piaciuto.
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora