Capitolo 23.

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Pov's Jorge.
È ancora molto presto, quando decido di alzarmi e rilassarmi un po' sul terrazzo, all'area fresca della mattina.
Prendo il mio Iphone 6 e lo accendo. Appena si illumina, arriva una messaggio.
Martina:Buonanotte anche a te, principe azzurro.
Sento un leggero giramento di stomaco, come se qualcosa ci stesse volando dentro, ma non identifico bene la sensazione.
Io:Senti, oggi non mi va di andare in spiaggia, ti va di fare un giro in cittá?
Premo il tasto invio e riposo il cellulare sul tavolino.
Ammiro il paesaggio che mi si presenta davanti, bello è dire poco, soprattutto a quest'ora della mattina, quando il sole sta appena sorgendo. 'Diin'.
Martina:Sì, per me va bene. Ma Stephie?
Ahh, perchè pensa sempre a quella smorfiosa?
Io:Ma che ti frega di lei? Io non ti basto?
Ops.
'Diin'.
Martina:Vabene..quando ci vediamo?
Io:Ora.
Poso il telefono e corro dentro a prepararmi. Jeans, camicia a quadri. Ehi, ci tengo ad essere carino, almeno una volta. Non per Martina. Certo che no. Scendo velocemente giù, attento a non far rumore ed esco. Mi piazzo di fronte il palazzo di Marty e l'aspetto come Romeo aspetta Giulietta.
Dopo poco, la intravedo ed ecco che esce.Cazzo.È così bella. Mi si mozza il fiato, mi si fa un groppo in gola e credo che la saliva mi stia fuoriuscendo dalla bocca spalancata.
Indossa un jeans lungo, attilatissimo, giusto a mettere in mostra le sue belle curve. Ha un top, largo, bianco, ma abbastanza corto da farle intravedere una striscia di pancia. I capelli oscillano per il vento e le coprono il viso, perfettamente truccato, lei li sposta invano con le mani, assumendo quell'espressione dolcissima che io amo. I tacchi, non sono troppo alti, come quelli di Stefania, o di qualunque altra ragazza con cui sono uscito. Lei ha delle piccole zeppe, che le calzano a pennello.
Sono in un mondo parallelo e a riportarmi alla relatá è la sua mano che sventola velocemente davanti alla mia faccia, da mongoloide, credo.
Martina:Jorge! Sveglia!
Io:Ehmm..sì? Dimmi.
Scoppia a ridere. Cavolo, che idiota.
Martina:Andiamo?
Io:Sì, certo.
Inizio a camminare, rallentando il passo, cercando di rimanere al suo fianco.
Martina:Allora che facciamo in cittá?
Io:Vedrai, ti divertirai.
Martina:Mh, okkey.
Non riesco a smettere di guardarla. È così bella.
Le faccio strada nel mio garage e poi da gentiluomo, la ospito nella mia decappottabile.
Questo silenzio imbrazzante mi snerva, cioè, non sono mai stato imbarazzato, perchè mi capita con lei? Alzo di più il volume della radio, per coprire questa strana atmosfera.
I pezzi di Fedez rimbombano nella auto e Martina non sembra dispiacersi di ciò, anzi canticchia ogni parola. Mi stupisco.
Io:E così ti piace Fedez, eh?
Si gira di scatto, sorridendo.
Martina:Sì, ma non solo. Adoro i rapper, mi piace Baby K, J-Ax e altri..
Io:Sei la prima ragazza a cui piacciono i rapper.
Martina:Beh, sì.
La conversazione finisce lì, fino a pochi secondi dopo. Quando lei si gira verso di me e guardandomi mi dice.
Martina:Posso chiederti una cosa?
Io:Certo.
Ha un'espressione strana, che non riesco a decifrare. Abbasso di poco il volume della musica e lei parla, dopo un forte respiro.
Martina:Ma...perchè perdi tempo con me, se ogni volta che cerco di far accadere qualcosa, tu mi ripeti 'non sono fatto per te'?
Oh, mamma. Perchè questa domanda? Che bisogno c'è? Guardo la strada di fronte a me e stringo forte il volante, le nocche diventano bianche.
Io:Perchè...
Martina:Perchè?
Io:Beh, perchè io non sto perdendo tempo con te, noi siamo solo amici e stiamo uscendo come degli amici, semplicemente questo. È vero che non sono fatto per te.
Credo che quella risposta l'abbia spiazzata. Perchè, non risponde e gira la testa verso il finestrino, ammirando il paesaggio che le scorre di fianco. Bravo Jorge, sei stato un vero idiota. Bravo.
Cerco di rimiedare. Le prendo l'esile mento e la faccio girare verso di me, costringendola a guardarmi, ma lei non lo fa. Ha un'espressione corrucciata, e gli occhi che guardano verso il basso.
Io:Ehy, piccola, non ci roviniamo la giornata.
Si stacca velocemente da me, alzando le mani al cielo.
Martina:Vedi! È di questo che parlo! Continui a chiamarmi 'piccola','principessa' e nomignoli vari. Ma è così che parli ad un'amica?
È la prima volta che le sento alzare la voce.
Torno dritto sul volante e lei al finestrino. È così che trascorriamo tutto il viaggio.
Quando arriviamo, le apro la portiera, lei esce, ma non ringrazia come fa sempre, bensì mi guarda storto e si allontana.
Io:Hai intenzione di farmi il broncio per tutto il giorno?
Martina:Non ti sto facendo il broncio.
Io:Ah, no ? E questo cos' è?
Le passo un dito sulle labbra, accarezzandole dolcemente e guardandola negli occhi color nocciola. Sento che si sta sciogliendo e credo che presto lo farò anch'io.
Io:Forza, sorridi. Sei così bella quando lo fai.
Dapprima mi guarda male, ma poi accenna un piccolo sorrisino timido. Oh, cavolo,quant'è dolce.
Blanco, da quando ti piacciono le cose dolci?
Io:Dai, andiamo!
Le poso una mano dietro la schiena e le faccio strada tra le vie affollate della cittá.
Martina:Ma spieghi cosa facciamo?
Sono appena le 10:00 e credo che la porterò a fare shopping. Credo le piaccia, no?
Io:Shopping?
Si morde il labbro per non ridere ed è talmente sexy quando lo fa.
Martina:Shopping? Sicuro?
Io:Non ti piace?
Martina:Sì, ovvio. Ma a te?
Io:Anche a me piace!
Mento. Credo che lei l'abbia capito, visto che soffoca una risata.
Ci incamminiamo nelle strade, traboccanti di persone e lei puntualmente si ferma davanti ad ogni vetrina, di ogni negozio. Non so quanti soldi io abbia speso, perchè ovviamente ho pagato tutto io, anche se lei insisteva dicendo di no. Ha comprato di tutto,magliette, pantaloni, cappelli, costumi, smalti, trucchi e cose varie. Cose inutili, insomma.
Sfinito decido di accomodarmi su una panchina.
Io:Martina, una pausa, perpiacere.
Mi guarda e sorride. Si siede accanto a me.
Martina:Hai ragione, scusami.
Perchè è così fottutamente innocente?
Io:Mi sto divertendo. Sul serio.
Martina:Jorge, perchè mi meni?
Sono così trasparente? Non so cosa rispondere e non lo faccio.
Sono giá le 13:30 e ho una fame da lupi.
Io:Mangiamo?
Martina:Sì, certo.
Ci alziamo e ci dirigiamo verso una paninoteca. Ma proprio mentre entriamo, me ne pento. C'è lui, quel Ruggero ed ha quel fottutto sorriso stampato su quella faccia da prendere a schiaffi. Ci vede. Si avvicina. D'istinto mi posiziono davanti a Martina, forse per proteggerla, o semplicemente perchè sono geloso.
Alza le mani in segno di arresa.
Ruggero:Ehy, Blanco, calmati. La tua pollastrella non mi interessa più.
A chi ha dato della pollastrella?
Sentendomi un po' più rilassato, mi faccio da parte.
Martina:Ciao Ruggero!
Ruggero:Ciao Martina. Scusami per tutti i problemi che ti ho causato, ma da oggi in poi non ti disturberó più, la mia anima gemella l'ho trovata.
Che sollievo, gente.
Martina:Mi fa piacere che tu sia felice. Chi è questa ragazza?
D'improvviso il ragazzo si impallidisce e assume un'espressione assente.
Ruggero:Ehm..non importa. Ci si vede in giro ragazzi, buon pranzo.
E scappa via, senza neanche darci il tempo di ribattere.
Io:Beh, ti sei tolta un peso di dosso, no?
Martina:Sì, sono curiosa di sapere chi sia la ragazza.
Perché le interessa? Sembra quasi che le dispiaccia. Cioè, ci sono io qui.
Ignoro questo presentimento e mi avvicino al bancone.
Io:Tu cosa vuoi?
Martina:Quella.
Indica una fetta di pizza, wrustel e patatine. Ed io prendo un panino con prosciutto e mozzarella.
Ci sediamo sui tavoli alti della paninoteca e mangiamo in silenzio.
Io:Ti stai divertendo?
Martina:Sì, io tantissimo, ma tu non credo.
Accenna una risatina. È così carina.
Io:Sì che mi sto divertendo! Ci sei tu.
Arrossisce.
Io:Il bello deve ancora venire.
Mi guarda incuriosita, ma poi si avventa nuovamente sulla sua pizza.



Finito il pranzo, ci dileguiamo fuori ed io la trascino un piccolo vicoletto.
Martina:Che vuoi fare?
Non sembra impaurita, meglio così.
Io:Vedrai.
La conduco nel negozio di Tattoo e lei mi guarda spaesata. Appena entriamo, Jhonny, ci si avvicina, mettendo in mostra i suoi pochi denti d'oro. È un'uomo di mezza etá, grassoccio. Non ha i capelli, ma ha una folta barba rossiccia, ricoperto di tatuaggi e percing.
Ora sì che Martina sembra spaventata. Si rifugia dietro di me, stringendomi forte il braccio.
Jhonny:Ciao, Blanco!
Io:ehy, Jhonny.
Gli batto il pugno.
Jhonny; Chi è questa bella, gallinella?
Odioso.
Io:Lei è Martina, una mia amica.
La ragazza, accenna un saluto con la mano e non si muove da dietro la mia possente schiena.
Jhonny:Piacere di conoscerti. Ma Stephie la conosce, Blanco?
Io:Sì e sono anche amiche.
Jhonny:Ah, bene. Cosa posso fare per voi?
Io:Io volevo un percing.
Martina si sporge leggermente e mi guarda stranita.
Martina:Cosa?
Io:Tranquilla, piccola.
Ritorna al suo posto e io continuo.
Jhonny; Benissimo, dove?
Io:Al sopracciglio.
Martina rispunta di nuovo, ma sta volta con una faccia disgustata.
Martina:Ma cosa ti viene in mente?
Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro dolcemente.
Io:Tranquilla, piccola. Non mi accadrá niente.
Si nasconde di nuovo.
Jhonny:Blanco, stenditi sul lettino.
Mi stendo. Al dire il vero sono un po' nervoso. Cioè, sono ricoperto di tauaggi, ma non mi sono fatto mai un percing e ho un po' paura. Ma è proprio per questo che ho fatto venire anche Martina, con lei è più semplice.
Lei rimane sulla soglia della porta, indecisa se avvicinarsi o no.
Io:Martina, vieni qui. Tienimi la mano.
Sorride e si avvicina, mi stringe la mano e il suo calore mi scalda il cuore. Mi guarda inorridita mentre l'omone lavora. Appena mi alzo; la vedo con una mano sulla bocca, ma subito dopo la toglie e sorride.
Martina:Ne voglio fare uno anch'io.
Io:Ma scherzi Martina?
Martina:No, Jorge.
Io:E cosa vorresti farti?
Martina:Il brillantino all'ombellico
Ah, ma allora dice sul serio. Oddio.
Io:No.
Martina:Ti prego, Jayy.
Mi guarda con quegli occhioni cioccolato e cedo.
Io:E va bene. Ma se ti fa male, non ti lamentare.
Martina:Mi terrai la mano, vero?
Io:Ovvio.
Jhonny; Allora ragazzi? Devo farlo questo percing?
Martina:Sì.
Jhonny:Benissimo, stenditi cara ragazza.
Martina si stende, sembra abbastamza tesa. Le stringo forte la mano e lei fa altrettanto. Le sussurro all'orecchio cose dolci per tranquillizzarla. Appena il grassoccio posa l'ago sulla sua pelle candida, lei chiude gli occhi, arricciando quel suo dolcissimo nasino. Dopo due minuti, ha finito.
Jhonny:Signorina, puoi aprire gli occhi.
Non le ho lasciato la mano. Lei apre gli occhi e sorride.
Io:Com'è stato?
Martina:Come fare gli orecchini.
È così tranquilla. Poi mi guarda e con occhi sognanti mi dice.
Martina:Ti piace?
Si indica la pancia. Oddio, con quel brillantino è ancora più sexy, cavolo.
Io:Sì, tantissimo
È così carina.



Dopo questa giornata stancante, ritorniamo in macchina, per andare a casa.
Martina:Jorge..
Mi guarda preoccupata. Che succede?
Io:Dimmi.
Martina:Mamma mi ammazzerá quando lo vedrá. Come faccio?
Io:Oh..tieni.
Le porgo una camicia di jeans che avevo dietro.
Io:Mettila in vita e coprilo.
Martina:Ma comunque lo vedrá.
Io:Tu coprilo sempre, poi ad un certo punto, parlale tu.
Annusice e si affretta a coprirlo con la camicia.
Arriviamo in poco più di mezz'ora e l'accompagno alla sua casetta.
Martina:Grazie, è stata una giornata fantastica.
Io:Eh giá, grazie a te.
Mi sorride, si gira e si incammina, ma prima che sia troppo lontana, la prendo per un polso e la faccio girare verso di me.
Sento il suo respiro sulle mie labbra.





Angolo autrice.
Eccomii. Scusate, scusate, scusate. È molto tempo che non scrivo, perdonatemi. Ma ora, eccomi qui. Vi piace questo nuovo capitolo?
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora