Capitolo 41.

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Pov's Jorge.
È stato bello aprirsi così con lei. È stato bellissimo. Non mi ero mai fidato tanto di una persona, ed una persona non si era mai fidata tanto di me. Mi è accaduto spesso che appena qualcuno scopriva la mia abitudine scappava a gambe elevate, credendomi un maniaco pazzo, capace addirittura di uccidere. Mi successe con molte ragazze. Quella per la quale ci rimasi male, si chiamava Alba, era stupenda. Aveva ricciolini neri, un viso dolce e pulito, di una ragazza acqua e sapone; suonava la chitarra ed aveva una voce angelica; era bassina, ma perfetta. Era la prima volta che una ragazza mi piaceva sul serio, avevo preso tutto il coraggio per dirle ciò che provavo ed appena seppi che ricambiava, non perdemmo un minuto a metterci insieme. Ero felice con lei, e mi sembrava che lei fosse felice con me. Invece, quando un giorno, mi scoprì in discoteca a drogarmi, mi lasció con un sms, cambiando paese insieme ai suoi.
Mentre Martina no, Martina è diversa. Nessuno aveva mai cercato di capire il motivo di tutto ciò, nessuno si era mai preoccupato. Molti erano spaventati, od altri erano solo interessati a spacciarmela e farsela insieme a me.
Siamo rimasti abbracciati; lei in braccio a me, per almeno dieci minuti. Per quanto mi possano fare piacere, non sono abituato a queste smancerie. Così, l'ho spinta dolcemente e ho visto ancora i suoi splendidi occhi marroni cosparsi di lacrime, alcune scendevano lungo le paffutelle guance, altre erano ancora intrappolate nei dolcissimi occhi a mandorla. Le asciugai le lacrime, sorridendole dolcemente.
Io:Non piangere, piccola.
Arrossì in modo adorabile e poi fece una piccola risatina nervosa.
Martina:Scusami.
Questa ragazza è l'unica che riesce a chiedere scusa quando piange.
Io:Dai, andiamo.
Le ho stretto forte la mano nella mia e l'ho aiutata ad alzarsi. Si è sgrullata in modo molto sexy la sabbia dal pantalone, cosa che subito dopo ho fatto anch'io. Mano nella mano, ci siamo allontanati dalla spiaggia e dopo essere entrati in macchina, ci siamo recati in Clinica, oggi dovrebbe essere rimessa Lodovica. Che stupido, penso sempre e solo a me. Ieri si è svegliata ed io ero impegnato a sniffare quella schifezza.
Siamo arrivati in un batter d'occhio, non c'era quasi nessuno tra la strade di Miami, cosa molto strana. Siamo saliti in fretta e furia nella stanza della piccola Lodo e abbiamo notato Diego che metteva tutti i vestiti della ragazza all'interno di un grande borsone, mentre quest'ultima era impegnata col dottore per togliere le altre flebo attaccate al braccio.
Martina mi lascia la mano e corre dalla sua amica, dopo avermi rivolto un sorriso. L'abbraccia delicatamente ed entusiasta le racconta di quante cose potranno fare ora che finalmente è uscita. Intanto io, mi avvicino a Diego. Mi piace questa nuova parte di sè che gli ha fatto scoprire Lodovica, questo nuovo ragazzo premuroso con la sua fidanzata. Ha finito di preparare la valigia ed ammira la signorina dai capelli corvini, seduto su di una sedia. Gli batto una pacca sulla spalla e gli sorrido.
Io:Come va, amico?
Diego:Tutto apposto.
Prendo una sedia e mi accomodo accanto a lui, per conversare meglio.
Dopo due minuti di silenzio, riprendo a parlare.
Io:Martina ha scoperto la droga.
Dico sussurrando, per non farmi sentire da Lodovica, che sicuramente non lo sa. Diego si fa paonazzo e sbarra gli occhi, preoccupato.
Diego:E che ha detto?
Io:Niente, non si è arrabbiata. Lei è diversa.
Guardo Martina che aiuta a far alzare la sua amica e mi perdo nei miei pensieri, sorridendo. Poi dopo, riguardo il mio migliore amico e continuo.
Io:Ma ho deciso di smettere e lei mi aiuterá.
Annuisce.
Diego:Anche io voglio smettere, per Lodovica.
Prima che io potessi replicare, si avvicina Lodo, supportata da Martina, che con un sorriso a trentadue denti, chiede.
Lodo:Che cosa fai per me?
Io e Diego ci guardiamo in imbarazzo, non sapendo cosa dire, dopo il ragazzo la guarda e le sorride sicuro.
Diego:Niente, tesoro.
Lodo:Vabene.
Diego si alza e aiuta Lodovica tenendola per un braccio.
Lodo:Ragazzi, ma ora dovrò stare per un po' a riposo a casa, come lo spiego ai miei?
Nessuno sa come rispondere, però poi interviene Martina.
Martina:Puoi venire da me, dici ai tuoi che stai con me per un altro po'.
La ragazza corvina annuisce, prende il telefono e avvisa i genitori. Marty, che stupido soprannome, corre verso di me e mi prende una mano, io gliela stringo, guardando come si incrociano. Usciamo tutti insieme, Lodovica e Diego nell'auto di quest'ultimo, mentre io e Martina nella mia. In macchina accendo la radio e la mia ragazza, canta allegramente ogni canzone che va in onda, mi incanto a guardarla. È così innocente, quanto la amo solo Dio lo sa. Neanche Alba è riuscito a svegliare in me questi sentimenti forti. Dopo un po', cerco coraggiosamente di farle una domanda che mi perseguita da stamane. Così, abbasso leggermente il volume e lei mi guarda, mettendo il broncio come una bambina piccola, a vederla rido e lei mie segue.
Martina:Perchè hai abbassato?
Io:Devo farti una domanda.
Fa cenno di sì e aspetta che io formuli la domanda.
Io:Non hai paura di me?
Si rabbuia all'istante e ho pensato per un attimo di aver rovinato tutto, ma all'incontrario, mi stringe la mano che è posizionata sul cambio marce e mi guarda comprensiva.
Martina:Perchè pensi questo?
Io:Tutte le persone che hanno scoperto questo mio segreto, si sono spaventate e sono scappate tutte.
Martina:Io non avrò mai paura di te, lo sai.
Quelle parole mi scaldano il cuore e mi fanno sentire amato come mai. A quel punto, le parole da bocca mi escono da sole e per istinto mi dichiaro.
Io:Ti amo, Martina.
A quelle parole sobbalza, mi sorride entusiasta e risponde all'istante.
Martina:Anch'io ti amo, Jorge.
Mi avvicino a lei e le poso un bacio sulla fronte. Non sono mai stato così felice.
Siamo arrivati al palazzo di Martina e dietro di me si è parcheggiato Diego. Martina è scesa subito, aiutando la sua amica a scendere.
Martina:Vabbè, noi andiamo. Ciao ragazzi.
La ragazza mi posa un delicato bacio sulle labbra, corto ma pieno di significato e successivamente Lodovica bacia Diego. Insieme ci appoggiamo con la schiena sulle portiere dell'auto e guardiamo le due ragazze sparire tra le scale del condominio.





Angolo autrice.
Che dolcezza che è Jorge.*-*
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Buon Santo Stefano e buone feste, lettrici.
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora