Capitolo 17.

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Pov's Tini.
Ci avvicinavamo sempre più, i nostri occhi speranzosi si alternavano alla vista degli occhi dell'altro o a quella delle labbra. Eravamo quasi uniti, quando Jorge si blocca, chiudendo gli occhi, del tipo 'che cazzo sto facendo?'.
Si staccò da me, prendendo le debite distanze.
Jorge:Scusami.
Io:Non ti preoccupare, f-fa che non sia successo n-niente.
Mi alzai zoppincando, ancora dolorante, sì, lo so, per una piccola puntura d'ape ho fatto una tragedia, ma io ho la vera e propria fobia, fin da piccolina.
Ammiravo esterrefatta la stanza di Jor,era immensa, grandissima. L'armadio era cinque volte, o forse più, il mio. C'era una scrivania dove ci potevano studiare almeno tre persone. C'era una grandissima libreria, dove erano posti tutti i fumetti di Topolino, dal primo all'ultimo, erano tantissimi! Dalla finestra si poteva notare un piccolo terrazzino che affacciava sulla spiaggia, adornato con poltrone e tavolini.
Il ragazzo, probabilmente notò la mia espressione stupita e mi richiamó sulla terra.
Jorge:Ehy, Martina, che hai? Ti piace la mia stanza?
Accennò un ghigno di presunzione.
Io:È bellissima.
Avevo ancora la bocca aperta.
Jorge:Vuoi vedere il resto della casa?
Io:Certo!
Gridai entusiasta come una bambina al Luna Park.
Mi fece fare tutto il giro della villa, era davvero meravigliosa! Aveva una sala idromassaggio,dove mi sarei voluta tuffare subito. Una sala giochi, occupata da giochi di ogni qualità. La stanza dei genitori era il triplo di quella di Jay,immensa. Il salone era una cosa sorprendente, aveva una televisione di almeno 42 pollici. La cucina era bellissima, un misto tra il classico e il rustico, all'interno c'era una ragazza, straniera, lo si intuiva dalla carnagione scura, stava facendo i piatti, ci sorrise, i suoi denti bianchissimi spiccavano molto sul suo viso. Per ultimo, mi portò nel giardino, anch'esso enorme. Era curato benissimo, l'erba era morbida, c'erano un paio di ulivi, fiori di ogni misura. C'era anche un campo da golf. Più in là, un po' più appartata, c'era un'altalena appesa ad uno dei tanti ulivi. Il ragazzo mi invitò a sedermi ed io lo feci. Iniziò a spingermi dal retro, facendomi ridere.
Jorge:Beh, ti piace la casa?
Io:Tantissimo!
Jorge:Mi fa piacere!
Io:Soprattutto l'idromassaggio!
Jorge:Se vuoi puoi venire a provarla
Accennando un sorrisetto.
Io:No, grazie.
Ridemmo insieme, mentre continuava a spingermi.
Dopo un po' si fermò e si accomodó sulla panchina che si trovava difronte. Prese dalla tasca dei jeans, un pacchetto di sigarette, ne prese una e l'accese con l'accendino. Fumò, come se fosse la cosa più normale di questo mondo, io lo guardavo come se non avessi mai visto del fumo e lui lo notò.
Jorge:Hai mai fumato?
Io:No, mai.
Jorge:Non ti interessa provare?
Io:N-no.
Jorge:Dai! Un solo respiro.
Io:Ehm...v-vabene.
Si avvicinò e mi porse la sua sigaretta.
Io:Dalla t-tua?
Jorge:Sì, cosa c'è di strano?
Io:N-niente, ma come si fa?
Jorge:Aspira solo e poi caccia.
Io:V-vabene.
Aspiarai come lui mi aveva detto. Il fumo penentrò all'interno della mia bocca, si bloccò in gola e tossii, facendo una faccia schifata, arricciando il naso. Il ragazzo rise.
Io:Cos' hai da ridere? Bleah.
Jorge:Sei proprio una principessina.
Sorrisi. Gli ridiedi la sigaretta.
[...]



Passammo un bellissimo pomeriggio,avevo perso la nozione del tempo,il telefono l'avevo completamente dimenticato. Si fecero più o meno le 19:00 e decisi che fosse l'ora di andare.
Io:Beh, io...v-vado.
Jorge:Sì, ti accompagno
Arrivati alla porta, mi alzai sulle punte per arrivare alla sua guancia e baciarlo, per avere in risposta uno dei suoi sorrisi mozza fiato che io ricambiai.
Girai i tacchi e iniziai a camminare. Presi il telefono, trovai moltissimi messaggi di Ruggero che mi chiedeva dove fossi. Non risposi e tornai a casa. Aprii la porta ed entrai.
Io:Mamma, sono qui.
Mamma:Ah, tesoro, vieni, c'è Ruggero.
Cosa???.
Mi addentrai meglio nella casa e lo vidi che faceva per alzarsi dal divano, per venirmi incontro.
Io:Ehy, che ci fai qui? *sorridendo fintamente*
Ruggero:Non rispondevi e mi sono preoccupato, dov'eri?
Io:I-io...ero...a fare una passeggiata e ho abbassato la suoneria del telefono.
Ruggero:Ah, okkey.
Una mano mi cinse la vita, facendomi avvicinare a lui, per poi ricevere un bacio sull'angolo della bocca.
NON CE LA FACCIO.
--
Pov's Jorge.
Mi sono divertito tantissimo con Martina, è così dolce, sincera, principessa,ecco.
Proprio appena Martina se n'era andata, me ne salii sopra in camera e sniffai una bella dose, sentendomi meglio di quanto già non ero.
[...]





Appena l'effetto svanì, scesi con la mia famiglia a cenare.
Nonno:Tesorino, com'è andata oggi? Ho visto una bella ragazza chi era?
I miei genitori mi guardarno con uno sguardo fulminante.
Io:Un'amica nonna.
Dopo ciò,il sorriso su di loro riapparve subito, ma notai l'espressione perplessa della nonna.
Una volta finito di mangiare, riandai in camera mia, infilai le cuffiette e feci partire 'Love me like yuo do', pensando a Martina.
Sento toccarmi il braccio, alzo gli occhi e c'è la mia cara nonnina intenta a dirmi qualcosa. Tolgo le cuffiette e le faccio posto sul letto.
Io:Che c'è nonna?
Nonna:So che ti piace quella ragazza.
Io:No, non è vero.
Nonna:A me puoi dirlo, anche io non sopporto quella Stephie.
L'abbracciai e una lacrima mi attraverso il viso.
Io:Come devo fare? Io non voglio stare con lei.
Nonna:Non ti preoccupare, tutto si sistemerá ed io ti aiuterò, ma non piangere.
Mi abbracció nuovamente e mi lasciò solo in stanza.
--
Pov's Tini.
Ho appena finito di mangiare,Ruggero se n'è andato da poco e già inizia a tormentarmi con i messaggi. Uff. Decido di spegnere il cellulare e di indossare le mie cuffiette legate all'MP2, che ricevetti alla mia festa dei 13 anni.
La canzone mi suonava nelle orecchie, facendomi pensare costantemente a Jorge, sempre, per sempre.
Tutto d'un tratto alzo lo sguardo e mi ritrovo Mercedes davanti, devo dire che mi ero anche spaventata. Tolgo immediatamente le cuffiette.
Io:Che ci fai qui?
Mechi:Sono venuta a trovarti. Che hai fatto al piede? *indicando il cerotto sulla caviglia*
Io:Mi ha punto un'ape.
Mechi:Ahi!
Provò dolore lei per me.
Io:Non ti preoccupare, Jorge mi ha medicata!
Mechi:Jorge?
Io:Sì.
Fece subito una faccia maliziosa.
Mechi:Racconta tutto
Io:Oggi sono stata a casa sua, mi ha fatto vedere tutta la casa, ci siamo quasi baciati, siamo stati in giardino e mi ha fatto anche provare a fumare.
Mechi:A fumare?
Era sbalordita.
Io:Sì,ma è stato bruttissimo.
Ridemmo tutte e due.
Io:Ma a te? Non piace nessuno?
Mechi:N-no..
Io:Vabene..
So che le piace qualcuno ma non me lo vuole dire e rispetto la sua decisione, anche se prima o poi scoprirò tutto.
Io:Vuoi rimanere qui a dormire?
Mechi:Ma certo! Vado a prendere il pigiama.
Io:Okkey, io ti preparo il letto.
Mercedes esce, mentre io prendo il materasso da camera di mia madre e lo stendo accanto al mio letto, imbandendolo con lenzuola, coperte e cuscino. Mi ferma mamma.
Mamma:Ma che succede?
Io:Ehm...mamma, dorme qui Mercedes, scusa se non te l'ho detto.
Mamma:Vabbè, non fa niente, ma la prossima volta avverti.
Io:Sì.
Squittii come un topolino e le baciai la guancia, ritonando in camera mia. Tornò Mer e si preparò per la notte,come feci anch'io.
Mechi:Buonanotte amica mia. *stendendosi sul suo 'letto'*
Io:Notte amica.
Chiudemmo gli occhi ed entrammo nel mondo dei sogni.

Angolo autrice:
Che accadrá?
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#DeaTinista03.

Jortini||•Gli opposti si attraggono.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora